Santena, commemorazione di Cavour, l’intervento del sindaco Ugo Baldi

Santena – 7 giugno 2015 – Di seguito, l’intervento del sindaco Ugo Baldi alla cerimonia di commemorazione di Cavour.

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Santena_Cavour2015giu06_Baldi4«Un benvenuto ed un saluto innanzi tutto ai Cittadini santenesi e non santenesi – ha esordito il sindaco Ugo Baldi, ieri pomeriggio –. Un saluto ed un benvenuto vanno alla Banda musicale Canonico Serra ed alle associazioni presenti, tra cui, mi perdonerete, ma oggi nomino soltanto l’Associazione Amici della Fondazione Cavour, il cui lavoro “sottotraccia” non è mai sufficientemente riconosciuto e apprezzato, che a costi praticamente nulli, per l’intera comunità, ha finora mantenuto vivo e vitale, con i suoi volontari, questo complesso Cavouriano, mantenendolo aperto alle visite, oltre ad essere l’anima organizzatrice da molti anni di questo evento del 6 giugno e del premio “Occhialini di Cavour” del 20 settembre. Grazie cari amici per quello che fate! Grazie a nome di tutta la Città di Santena e, mi sia consentito, anche della Città di Torino proprietaria del Complesso».

Il sindaco Ugo Baldi ha proseguito: «Un saluto e un benvenuto alla Fondazione Cavour, nella persona del suo Presidente dottor Nerio Nesi, oggi assente, che con la freschezza di un ragazzino, coadiuvato dal consiglio di amministrazione e dall’Assemblea dei Soci Fondatori, continua l’opera di profonda ristrutturazione del complesso Cavouriano, con l’obiettivo di consegnare alla Nazione un sito degno di un Padre della Patria. Una Fondazione che ha deciso di stringere maggiormente il legame con questa Città, spostando da pochi mesi la sua sede, da Torino qui a Santena. Un grazie va al dottor Nesi a nome della Città di Santena, sappiamo quanto ama questa nostra comunità e per dimostrargli la nostra gratitudine, questa Amministrazione ha deciso di conferirgli, nel Consiglio Comunale, del 15 giugno prossimo, la cittadinanza onoraria santenese».

Santena_Cavour2015giu06_Baldi5Il primo cittadino ha continuato: «Un saluto alle Autorità Militari presenti, tutte quante, e in particolare ai Carabinieri rappresentati dal Capitano Formichella. Un saluto e un benvenuto ai molti Sindaci presenti, che rappresentano un territorio consapevole delle proprie risorse storiche, culturali ed economiche. Un territorio che ha finalmente capito, con il Patto sottoscritto pochi mesi orsono, che insieme si possono ottenere risultati straordinari per tutte le comunità che lo compongono. E oggi qui abbiamo rappresentate oltre la città di Torino la città di Moncalieri, cambiano, Riva presso Chieri, Chieri, Pecetto Torinese, Poirino, Villastellone, Trofarello, Sciolze, Andezeno, Baldissero, Mombello, Marentino e Grinzane Cavour. Un saluto ed un benvenuto a tutte le altre Autorità civili presenti, agli Amministratori di questa Città. Un saluto e un benvenuto particolare vanno a Domenico Quirico, capo servizi esteri de La Stampa, profondo conoscitore del medio-oriente, del mondo arabo e dell’Islam che, con i suoi reportage, vissuti sulla propria pelle, ha reso e rende più concreti e più comprensibili a noi tutti gli eventi, più o meno tragici, che accompagnano la nostra vita e che, talvolta, ci appaiono così lontani da sembrare racconti inventati. E forse resterebbero tali se lui non ci aiutasse con le sue parole a entrare dentro la notizia, senza fermarci, superficialmente, ai grandi titoli. Domenico Quirico ci accompagnerà, ci prenderà per mano, in questa commemorazione cavouriana».

Santena_Cavour2015giu06_BaldiUgo Baldi ha detto: «Il 6 giugno di 154 anni fa, Camillo Benso Conte di Cavour, concludeva la sua parentesi terrena e, per suo espresso desiderio, le sue spoglie mortali venivano tumulate nella tomba di famiglia, qui a Santena, vicino al nipote prediletto, Augusto, caduto in battaglia a Goito. Circondato, come sono, da molti profondi conoscitori dell’epopea cavouriana, non posso e non voglio cimentarmi in un excursus storico dello statista di cui oggi commemoriamo la morte. Tuttavia, non riesco a fare a meno di condividere ancora, con voi tutti, l’opera indispensabile del Conte Camillo Benso finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo massimo di trasformare un territorio profondamente diviso, con culture e lingue profondamente diverse, in uno Stato unitario prima inesistente: l’Italia che oggi conosciamo. In particolare oggi, a 100 anni dall’inizio della Grande Guerra, non possiamo non immaginare che, quella che molti definiscono come la 4° guerra d’indipendenza, ha rappresentato l’epilogo, il completamento naturale del piano strategico cavouriano, definendo i confini della nostra nazione e permeando reciprocamente le diverse culture di un’Italia, fino ad allora disegnata solo sulla carta geografica. Un’Italia che fino alla Grande Guerra, in parte del suo territorio, etichettava i Piemontesi come degli invasori non graditi, inviati a difendere uno Stato non richiesto da tutti, nonostante i plebisciti. Ripeto, non sono uno storico, ma mi piace fantasticare su ciò che poteva essere questa nostra Italia senza la morte prematura di Camillo Benso. Chissà se con la sua capacità diplomatica – oggi qualcuno la potrebbe definire “diplomazia creativa” –, se con la sua astuzia, con la sua lungimiranza, non saremmo arrivati prima ad annettere quei territori sanguinosamente conquistati con la Grande Guerra? Chissà, caro Conte, in che tipo di Italia vivremo oggi se il destino Le avesse concesso, diciamo, senza esagerare, 25 anni in più da vivere. Caro Conte, Lei che sei riuscito a creare uno Stato in soli 11 anni, come lo avrebbe trasformato in altri 25, mescolando il Suo genio politico e la Sua abilità imprenditoriale. Magari, promuovendo iniezioni di innovazione agricola e industriale, non saremmo ancora qui a discutere della “questione meridionale”. Chissà, caro Conte… Ci perdoni ma …sognare non è peccato. Buona commemorazione a tutti».

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Audio integrale dell’intervento del sindaco Ugo Baldi:

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