Santena, il saluto del sindaco Ugo Baldi alla festa dei santi Cosma e Damiano 2015

Santena – 29 settembre 2015 – Di seguito il saluto del sindaco Ugo Baldi, in piazza De Gasperi, al termine della processione con le statue dei santi medici Cosma e Damiano.

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Domenica 27 settembre, davanti alla piazza lungo via De Gasperi riempita di gente, il sindaco Ugo Baldi ha esordito così: «Buongiorno a tutti. Vi giunga il saluto e l’abbraccio di tutta la Città di Santena. Siamo nel 2015 e in quattro anni di mandato come Sindaco ho visto questa festa crescere e cambiare il suo aspetto rispetto agli anni in cui si svolgeva all’interno dell’Oratorio. Per oltre 40 anni quella è stata la sua sede naturale, vicino alla Cappella che custodisce le statue dei due santi medici e credo che l’Associazione continui ancora oggi a ringraziare la parrocchia di Santena per l’accoglienza, così come la parrocchia ringrazia l’Associazione per i tanti lavori di miglioria compiuti in tutti questi anni».

«Con il trasferimento della Festa in questa piazza – ha aggiunto il sindaco Ugo Baldi – la festa dei santi medici Cosma e Damiano è diventata adulta. Il livello di organizzazione raggiunto è visibile e tangibile. Questo sempre di più è diventato un appuntamento religioso e folkloristico-culturale che oltrepassa i confini di questa cittadina. Questa festa ripropone i sapori, gli odori e gli umori di una Calabria lontana, ma vicinissima nei cuori delle migliaia di calabresi che tutti gli anni si danno appuntamento a Santena, trasformandola per alcuni giorni nella Città piemontese più calabrese d’Italia. E’ come se d’incanto Riace, Stignano, Roccella, Caulonia, Placanica, Monasterace, Stilo, Camini, è come se tutti questi paesi di Calabria, si trasferissero a Santena, per ricongiungersi con i loro figli che nell’arco di 60 anni hanno lasciato quelle terre per cercare nuove opportunità di vita in un nord così lontano e così diverso dalle loro origini».

Ugo Baldi ha detto: «“L’amore per il proprio paese, la sofferenza e il dolore di chi lo ha abbandonato troppo presto e vive nel ricordo delle sue colline, bruciate d’estate, verdi in primavera, fredde nelle altre stagioni… Ma il ricordo mattutino dei silenzi e dei bambini che corrono nei vicoli insieme ai noti profumi, accompagna i figli di Riace sparsi per il mondo, un mondo troppo piccolo per racchiudere l’amore di chi vive nella speranza di un ritorno”. Queste ultime parole sono tratte da un bellissimo libro di poesie scritte da un giovane poeta di Riace, che si chiama Giuseppe Gervasi e sintetizzano benissimo i sentimenti dei molti calabresi oggi presenti in questa piazza. Questi figli di Calabria che oggi sono qui insieme ai santenesi d’origine ed insieme formano un’unica comunità. Questi figli di Calabria che pur legati da radici profonde e indistruttibili con i loro paesi di origine non rinnegherebbero più queste comunità del nord che li hanno accolti e gli hanno consentito di crescere professionalmente ed umanamente e dove le loro famiglie si sono stabilmente impiantate».

«Siamo un’unica comunità – ha detto Ugo Baldi, davanti alla piazza sita lungo via De Gasperi – che mantiene vive le sue diversità, perché la propria cultura, quella dei genitori, quella dei nonni, non vada perduta e se ne conservino i valori più profondi. Questa è diventata una festa grande, ma rimane comunque una festa di famiglia, dove un insieme di famiglie si unisce e lavora, fianco a fianco, come un’unica famiglia. Questo modo di operare insieme è diventato merce rara, ma è rimasto l’unico vero modo di fare comunità…e andrebbe allargato al resto di questa città. Una città quasi per metà calabrese e quasi per metà piemontese, due comunità gemelle come due gemelli erano i santi medici che oggi insieme festeggiamo e che certamente aiuteranno questa nostra comunità nel superare i momenti difficili di molte nostre famiglie e ad essere accogliente, se sarà necessario, verso quelle persone che, fuggendo da guerre e persecuzioni, stanno chiedendo il nostro aiuto, sfidando viaggi impossibili nella speranza di una vita migliore».

Il sindaco di Santena ha proseguito: «Ma oltre alle parole contano i fatti ed è così che anche quest’anno, per la terza volta, il comitato di questa festa ha deciso di sostenere e promuovere la cena di solidarietà totalmente finanziata dalla società Anni azzurri di Santena che gestisce una casa per anziani e patrocinata dal Comune di Santena, il cui ricavato sarà interamente destinato a finanziare iniziative di carattere sociale. Questo è certamente un bel segnale di fratellanza e di comunità per tutta la cittadinanza. Non sprechiamolo e partecipiamo numerosissimi a questa cena domani sera, il cui costo per persona è veramente alla portata di tutti. Con questo messaggio auguro a voi tutti che questa festa e questa tradizione si rinnovi almeno per altri 50 anni. Buona Festa a tutti!».

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