Santena, registro testamento biologico, ennesimo no del consiglio comunale

Santena – 8 dicembre 2015 – Il consiglio comunale ha respinto una mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva l’istituzione del registro comunale per il testamento biologico.

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Nella seduta del 26 novembre scorso il consiglio comunale si è occupato di una mozione presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle che riproponeva l’istituzione del registro comunale per il testamento biologico. Daniele Franco, consigliere grillino a palazzo Visconti Venosta ha chiesto il rinvio della discussione perché in aula non era presente il capogruppo del Movimento 5 Stelle Alessandro Caparelli. Il consiglio comunale ha messo ai voti il rinvio della discussione. Tutta la maggioranza di Essere Santena ha votato contro il rinvio e il consiglio ha così bocciato la proposta di rinviare la discussione. Si sono detti favorevoli al rinvio i consiglieri di minoranza: Daniele Franco dei 5 Stelle, Cristian Barbini di Santena futura; Patrizia Borgarello e Giovanni Giacone di Noi X Santena.

Daniele Franco
Daniele Franco

I lavori in consiglio sono proseguiti con la presidente del consiglio Cetty Siciliano che ha letto la mozione che propone l’istituzione del registro comunale dei testamenti biologici. Il primo a intervenire, dopo la lettura della mozione, è stato il grillino Daniele Franco che ha detto: «Questa mozione l’avevamo già presentata nel giugno 2012. La ripresentiamo uguale perché anche a livello nazionale la situazione non è cambiata. L’abbiamo riproposta perché il consiglio comunale non aveva espresso una decisione unanime. Una prima volta la maggioranza aveva rinviato la discussione. In un’altra seduta la mozione è stata discussa e messa ai voti: era finita con un pareggio e questo aveva portato alla bocciatura della mozione. L’abbiamo riproposta perché nel frattempo a Santena ci sono state incontri e serate di approfondimento. Non solo, il consiglio ha anche approvato, all’unanimità, il progetto “Una scelta in Comune” che concede ai cittadini la possibilità,  al momento di rinnovare la carta di identità, di indicare la disponibilità a donare gli organi. Secondo noi il registro comunale per il testamento biologico riguarda un diritto simile».

Il consigliere del Movimento 5 Stelle ha proseguito: «Il testamento biologico non vuol dire eutanasia: è ben altra cosa. Si tratta della manifestazione di volontà di una persona che indica in anticipo i trattamenti medici cui esser o non essere sottoposti in caso di malattie e traumi che possano determinare una perdita di coscienza permanente e irreversibile. Oggi i cittadini che lo desiderano tramite associazioni o siti è possibile preparare e depositare questo tipo di testamento. La stessa magistratura li riconosce come validi. In Italia si parla e discute di questo problema da anni, senza che siano stati pubblicati i decreti esecutivi. In Italia il registro per il testamento biologico è stato istituito in 150 Comuni, nella Provincia di Cagliari e in Regione Friuli Venezia Giulia. Altri 50 Comuni si apprestano a discutere del testamento biologico. Con il registri è possibile risalire e poter rispettare la volontà delle persone diventate malate . Per noi si tratta di un passo in vanti verso un diritto dei cittadini, pochi o tanti che siano».

Patrizia Borgarello e Giovanni Giacone
Patrizia Borgarello e Giovanni Giacone

Giovanni Giacone, consigliere di Noi X Santena, ha annunciato il suo appoggio alla mozione. Medesime dichiarazioni sono arrivate da Cristian Barbini di Santena Futura: «Si tratta di un diritto di dare un diritto di scelta a ogni cittadino. Al di là delle proprie convinzioni religiose e politiche ognuno di noi dovrebbe essere libero di scegliere, se mai dovesse trovarsi in queste condizioni». Patrizia Borgarello di Noi X Santena ha spiegato: «Spesso si tratta di una scelta difficile e dolorosa. Io credo che su queste cose sarebbe bene poter scegliere secondo coscienza e non in base agli schieramenti politici o di maggioranza».

Il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Se si fosse trattato di qualsiasi altra mozione non ci sarebbe stato problema a rinviarla. Questa mozione che chiede l’istituzione del registro comunale per il testamento biologico torna in consiglio comunale per la terza volta. E il consiglio si era già espresso; pertanto, in qualità di sindaco, e personalmente, ritengo che la mozione debba essere respinta. Non per il suo contenuto, che potrebbe financo essere condivisibile, bensì per l’evidente finalità strumentale di far apparire la maggioranza consigliare divisa su un tema che non attiene al programma amministrativo, ma alla coscienza e alla sensibilità individuale dei singoli consiglieri. L’iniziativa unilaterale da parte di alcuni consiglieri di minoranza, i tempi e le modalità di presentazione della mozione, palesano la finalità recondita di cercare, inutilmente, di dividere e creare tensioni in una maggioranza che è unita e coesa, da inizio del suo mandato». Il primo cittadino ha aggiunto: «Tra le altre cose, da quando è stata respinta dal consiglio, non sono subentrate novità normative che avrebbero potuto indurre a diverse considerazioni in merito. E poi, nei Comuni in cui è stato adottato non viene utilizzato. Oggi senza una norma il testamento biologico non può essere utilizzato. Fare le cose tanto per farle ritengo non abbiano senso. Sono al corrente di un recente disegno di legge che potrebbe rendere uniforme, sul territorio nazionale, le modalità applicative di un principio condividibile di libera scelta. ma attualmente di scarsa reale ricaduta applicativa».

Cristian Barbini
Cristian Barbini

Ugo Baldi ha chiuso così il suo intervento: «Cosa ben diversa è la dichiarazione rispetto alla disponibilità a donare organi, per la quale abbiamo già avviato un percorso ufficiale che funziona, perché ci sono gli strumenti per poterlo fare. Personalmente rispetto a questa mozione adotterò un voto di respingimento, non riferito ai contenuti della mozione ma all’azione che ritengo opportunista, correlata alle reali motivazioni che hanno indotto a riproporla. Questo mi induce oggi, al contrario della volta scorsa, a votare negativamente su questa mozione. Lascio, come la volta scorsa, ai singoli consiglieri di maggioranza la libertà di voto».

La consigliera Cetty Siciliano, parlando anche a nome della consigliera Fiorenza Di Sciullo, ha detto: «I consiglieri 5 stelle hanno ripresentato questa mozione direi in una modalità similare a quello della scorsa volta. La scorsa volta io e la consigliera Di Sciullo ci eravamo espresse in modo affermativo rispetto a questo tema. Premetto che noi rimaniamo assolutamente uniti e coesi nella maggioranza rispetto al programma amministrativo – noi due arriviamo da una compagine diversa, con idee politiche e ideologiche diverse, soprattutto quando si tratta di questioni etiche personali. Su questa mozione – attendendo, come diceva il sindaco, che ci sia un disegno di legge migliore che renda anche più facile l’applicazione di questo principio – anche questa volta saremo affermativi, in linea con l’altra volta».

Il consiglio è quindi passato al voto. La mozione ha raccolto sei voti positivi, quelli dei consiglieri Cetty Siciliano, Fiorenza Di Sciullo, Daniele franco, Patrizia Borgarello, Giovanni Giacone e Cristian Barbini. Hanno votato no, respingendo la mozione, i consiglieri: Ugo Baldi, Roberto Ghio, Paolo Romano, Walter Mastrogiovanni, Dinamaria Ollino, Lidia Pollone, Francesco Maggio, Rosella Fogliato, Giovanni Le Donne e Massimiliano Mancuso.

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Scarica la delibera del consiglio: Santena2015 CC52

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