Santena, al via la battaglia degli alberi

Santena – 28 febbraio 2016 – Un gruppo di cittadini protesta per l’abbattimento dei Liquidambar lungo via Torino. L’amministrazione venendo incontro alle loro richieste li sostituirà con aceri. Per i firmatari non basta ancora: occorre fermare l’abbattimento dei Liquidambar. La battaglia degli alberi prosegue…

Santena_ViaTorinoSantena_viaTorino2016feb21a“In questi giorni i cittadini santenesi stanno assistendo, con stupore e rammarico, al sistematico abbattimento degli alberi Liquidambar che fiancheggiano via Torino. Questi alberi, belli e sani, piantati circa una ventina di anni fa sono stati preziosi non solo come elementi decorativi e per la piacevole ombra che fornivano ai passanti nelle torride giornate estive, ma soprattutto perché sono stati una fonte di ossigeno indispensabile per contrastare l’inquinamento atmosferico che a Santena, come nella vicina Torino è causa di diffusione di virus e malattie respiratorie”. Si apre così una missiva, firmata da una trentina di Santenesi, inviata nei giorni scorsi al sindaco Ugo Baldi e all’assessore Walter Mastrogiovanni. La lettera prosegue così: «Purtroppo, a Santena, a causa dello scarso interesse, per non dire nullo, delle passate amministrazioni per i temi ambientali, non vi sono altri viali alberati, né grandi giardini o aree verdi, fatta eccezione per il parco Cavour. Tutte queste considerazioni avrebbero dovuto indurre l’attuale amministrazione di Santena a conservare e proteggere tutti gli alberi esistenti sul territorio e non a eliminarli con la motivazione, a nostro parere insufficiente che le radici di alcuni Liquidambar danneggiano la pavimentazione del marciapiede. I marciapiedi possono facilmente essere riparati, magari impiegando qualche risorsa economica che attualmente è destinata per cose futili e di nessuna utilità per la popolazione, mentre gli alberi impiegano anni per crescere e svolgere la loro funzione benefica”. La missiva, rivolta agli amministratori, si chiude così: “Facciamo appello al vostro senso di responsabilità per il benessere e la qualità della vita dei santenesi e vi chiediamo di risparmiare e di proteggere i pochi alberi che non sono ancora stati abbattuti. Distinti saluti”.

L’assessore Walter Mastrogiovanni risponde così: «Una delegazione di firmatari è venuta in Comune a spiegare le ragioni di queste richieste. Noi abbiamo ribadito che abbiamo dovuto abbattere i Liquidambar perché le loro radici arrecavano danno non solo alla pavimentazione dei marciapiedi, ma anche ad alcuni muri delle abitazioni site lungo via Torino. Abbiamo ascoltato le loro ragioni e deciso di cambiare il tipo di piante che sostituiranno i Liquidambar. Pianteremo aceri, l’Acer platanoides, pianta con foglie larghe, un albero con fronde ombreggianti, buon produttore di ossigeno». Walter Mastrogiovanni aggiunge: «Abbiamo tenuto conto delle osservazioni arrivate dai cittadini e fatto un passo indietro cercando di andare incontro alle loro richieste: oltre non possiamo andare».

Santena_viaTorino2016feb21bDue signore, portavoce della trentina di firme arrivate da chi protesta per l’abbattimento dei Liquidambar, precisano: «niente nomi, non sono importanti, contano le firme» e dicono: «Abbiamo chiesto all’amministrazione di non procedere oltre con l’abbattimento dei Liquidambar. Secondo noi i danni ai marciapiedi si possono riparare agevolmente senza togliere le piante. Nelle scorse settimane l’amministrazione ci aveva detto che occorreva abbattere solo alcuni Liquidambar. Ora invece si procede abbattendoli tutti: una scelta che riteniamo immotivata. Accogliamo con favore la scelta di piantare Aceri, ma secondo noi non ha senso abbattere tutti i Liquidambar». Le due battagliere signore chiudono così: «Vorremmo che fosse chiara una cosa: noi non siamo contro questa amministrazione: semplicemente intendiamo difendere le piante del viale alberato di via Torino».

La missiva con la trentina di firme non è l’unica a essere arrivata in municipio. A nome di Legambiente Piemonte, i circoli di Asti e Val Triversa, hanno inviato al Sindaco e alla Giunta una lettera firma da Giancarlo Dapavo dove, tra le altre cose, si invita l’amministrazione comunale santenese “A rinunciare al taglio degli alberi in atto. Gli alberi presenti sul nostro territorio sono un pubblico patrimonio importante. Sono indispensabili per ridurre l’inquinamento e per migliorare l’ambiente. La presenza delle alberate migliora sempre il paesaggio anche nei centri urbani. Il patrimonio pubblico è inalienabile, nessuna amministrazione può abbattere alberi che hanno decenni di vita senza una motivata indagine e a prescindere da una valutazione sulla loro effettiva e concreta pericolosità per l’incolumità pubblica”. Legambiente aggiunge: «Trattandosi di un bene pubblico di rilevante interesse storico, ambientale e paesaggistico, non rinnovabile in loco, ogni singolo esemplare deve essere accuratamente esaminato sulla base delle più corrette e avanzate metodiche di analisi, messe a punto da protocolli operativi a livello internazionale, che possono trovare applicazione solo ed esclusivamente da parte di professionisti appositamente formati e autorizzati dalla normativa a operare nello specifico campo dell’arboricoltura. In assenza della presentazione di pubblica documentazione tecnica riferita a ciascun singolo albero individuato come pericoloso si richiede l’immediata sospensione degli abbattimenti, ribadendo che nel caso di una comprovata instabilità e pericolosità degli alberi si è pienamente d’accordo con l’adozione di tutti gli interventi tecnici più opportuni a tutela della sicurezza dei fruitori della strada”. Walter Mastrogiovanni chiude così: «Non esageriamo. Qui si rischia di perdere il senso della misura. Le poche piante di via Torino che stiamo togliendo non possono essere definite un viale alberato di rilevante interesse storico, ambientale e paesaggistico. A fronte della protesta di alcuni residenti per i danni portati dalle radici delle piante per evitare richieste di danni abbiamo ritenuto di sostituire gli alberi. Ora, a fronte delle richieste dei firmatari, abbiamo anche accettato di piantumare con aceri. Per noi questa vicenda si chiude così…».

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