Santena e i Tessitori 24

Santena – 2 luglio 2016 – Come fare squadra tra Chierese e Carmagnolese. FCA assume in fonderia. L’Appendino a cavallo tra le brutte periferie e la bella provincia. Conflitto generazionale, extracomunitari e Premio Cavour: cosa scuote il Tessitore, l’Euro o l’Europa? Il Conte, non quello della Nazionale, è agitato.

Santena e Tessitori 24.1) Chierese-Carmagnolese Da un anno sono Zona della Città Metropolitana, ma non sanno cosa fare. Non è facile intrecciare una rete tra soggetti portatori d’interessi materiali e immateriali che operano nella comunità di questo ipotetico Ambito Territoriale Ottimale. Ambito in cui interagiscono associazioni ed enti della cultura, finanza, promozione, ricerca, produzione, istruzione, tutela del territorio, che dovrebbero collaborare tra loro e con le istituzioni. Mancando una visione unitaria di quali sono i punti di forza del tessuto locale non si possono concepire dal basso progetti di Zona condivisi. L’ospedale da solo non basta a creare reciprocità. Del resto non è facile fare squadra tra Sindaci spesso indecisi rappresentanti di imprecisati interessi. Dall’Appendino si attendono indirizzi e stimoli.

2) Museo del Tessile Sarà per quel sentore di blue jeans, ma il Museo potrebbe fare rete con il Castello Cavour di Santena: 1) per la presenza del Tessitore dei tessitori dell’Unità d’Italia, 2) per la rivoluzione tecnologica e scientifica alla base del Risorgimento italiano, 3) per il lavoro degli antenati tessitori, 4) per i fili che legano quest’area all’Europa, tramite le infrastrutture, l’industria, i servizi e la ruralità. Inaugurazione il 18 settembre p.v..

 3) W Carmagnola Lo incontro per caso. E’ il nostro informatore sulla FCA Teksid di Carmagnola. “Hai visto, sono già entrati in trecento e non è finita”. “L’investimento porta assunzioni. Chiamano solo i diplomati. Vedi subito chi ha fatto esperienza di fabbrica e chi no. Chi è capace e chi è negato. Queste generazioni non sanno muovere le mani, non hanno quelle malizie che risparmiano la fatica e fanno produttività. Fossi io prenderei chi ha già lavorato e magari ha perso il lavoro. I migliori comunque sono gli immigrati, rumeni e marocchini, saranno circa il 7% dei nuovi assunti. Hanno fame, lavorano oltre la produzione. I Nuovi guadagnano 1.500 euro. Più di un insegnante o di un bancario, ma fanno tre turni in fonderia”.

4) Siamo troppi Siamo già 7 miliardi e cresciamo di duecentoventimila persone al giorno. Prima o poi la Terra scoppierà. Adesso è ora di favorire il contenimento delle nascite con mezzi responsabili e democratici. In un’ottica globale, basterebbero la difesa dei diritti individuali della donna, una corretta educazione sessuale e non incentivare chi fa figli. Non bisogna essere scienziati per capire come, in un mondo in crisi energetica e ambientale, un’umanità di dieci o più miliardi di individui sia improponibile.

5) Don Lorenzo Milani Con i suoi ragazzi di Barbiana, diceva così: “Il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne da soli è l’avarizia, sortirne insieme è la politica”.

6) Inglesi Extracomunitari I giovani Britannici non sono stati gabbati dagli anziani. Tra i 18-24enni è andato a votare solo il 36% (di questi il 75% ha votato per il “restare”), mentre gli ultrasessantacinquenni sono stati l’80%. Vista la % dei votanti, vicina al 70%, i giovani si sono dunque dimostrati i più disinteressati alla Brexit e al Remain. Più politico di così il voto non poteva essere e chi non ha votato si prenda, finché è in tempo, le sue responsabilità. Visti i conflitti generazionali, forse la de-storicizzazione non è solo un fenomeno italiano.

7) Draghi y suppose Il Conte è agitato. La Gran Bretagna, l’annientatrice di Napoleone, l’impero che ha posto il Mediterraneo nel cuore dell’Europa, l’odierna potenza nucleare, finanziaria, scientifica ed economica sta abdicando al suo ruolo guida. Il tutto sancito da un referendum voluto dall’estrema destra, votato da operai e pensionati bianchi, anche di capelli, elettori tradizionali e sindacalizzati della sinistra. Camillo Cavour è sbalordito. Ricorda i tempi gloriosi della decisione di partecipare alla Guerra di Crimea, l’incontro a Windsor tra Vittorio Emanuele e la Regina Vittoria, il Congresso di Parigi, le aspettative sul taglio del canale di Suez, l’ampliamento del porto di Genova, lo spostamento dell’Arsenale e della Marina militare a La Spezia, l’avvio ai lavori del traforo dell’alta velocità ferroviaria del Frejus. Passaggi politici che sfociarono nel discorso “mentre rispettiamo i trattati non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva verso di noi” pronunciato il 10 gennaio 1859 da Vittorio Emanuele che preannunciava la II guerra d’Indipendenza e la realizzazione dell’Unità d’Italia. Il Tessitore è curioso di conoscere come, dopo la Brexit, sarà rilanciato il progetto Comunitario Europeo, che fine farà l’euro e chi è mai questa Appendino che governa tutta la Città Metropolitana di Torino.

Per il Premio Cavour 2016 resta, forse, solo da definire la data.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 2 luglio 2016

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