Ospedale unico Asl To5, Santena propone due siti

Santena – 15 settembre 2016 – Per il nuovo ospedale unico dell’Asl To5 la città di Santena ha proposto due siti ubicati sul territorio comunale: il terreno di zona Masseria e l’area della ex ditta Laria.

Area Masseria
Terreno area Masseria

«Nell’ambito della individuazione dell’area finalizzata alla localizzazione dell’Ospedale unico di zona dell’Asl TO5 di Chieri, Carmagnola, Moncalieri e Nichelino, in qualità di sindaco della Città di Santena, propongo due siti ubicati sul nostro territorio comunale, che possiedono potenzialità significative e di prim’ordine per la futura struttura sanitaria». Così comincia la lettera che il sindaco Ugo Baldi nei giorni scorsi ha inviato all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta.

Il sindaco di Santena  prosegue così la sua missiva: «Sottolineo innanzitutto il ruolo assolutamente baricentrico del Comune di Santena sia rispetto alla distribuzione territoriale degli abitanti dell’ambito territoriale Asl TO5, sia come posizione geografica rispetto ai tre ospedali a oggi esistenti. Non secondaria risulta poi la sua posizione compresa all’interno di un nodo infrastrutturale importante, costituito dai percorsi autostradali Torino-Savona e Torino-Piacenza, la connessione tramite tangenziale e la Strada provinciale 29 all’articolato reticolo su strada e su rotaia, con la possibilità di raggiungimento del presidio ospedaliero senza impatti sulla viabilità locale del centro abitato. La collocazione del nuovo impianto  ospedaliero su Santena permetterebbe inoltre una distribuzione adeguata  – in termini di bacini d’utenza e di geografia di strutture –, all’ipotesi di localizzare la “Città della salute e della scienza di Torino” presso il comprensorio dei presidi ospedalieri Molinette, Ospedale infantile Regina Margherita, Sant’Anna e Centro traumatologico ortopedico, che potrebbe essere il recettore naturale delle utenze di Torino sud e dei comuni limitrofi. Verrebbe così sfruttata in modo ottimale e senza sovrapposizioni di servizi, la nuova struttura anche da parte di quelle porzioni di territorio dell’area sud-est di Torino che si troverebbero avvantaggiate in termini di tempo e distanza dal raggiungere il presidio sanitario sul territorio di Santena».

Ugo Baldi prosegue segnalando due siti: «Nell’ambito del nostro Comune esistono due siti potenzialmente idonei. Il primo, già meritevole di interesse da parte di una società privata francese fin dagli anni novanta per l’inserimento di un polo sanitario per la costruzione dell’Hopital du Piemont, proprio perché valutata come adeguatamente attrezzata di infrastrutture e situata in una posizione territorialmente strategica. L’iniziativa aveva quindi indotto la necessaria di variante urbanistica del Piano regolatore generale comunale percorrendo l’iter procedurale dell’opera fino alla fase esecutiva del progetto. Tuttora, tale area, permane nel Piano regolatore generale comunale quale un’ampia area a Servizi specificatamente dedicata, pari a una superficie di oltre 200.000 metri quadrati in un ambito già urbanizzato e di agevole accessibilità. A tale proposito, la proposta del sito santenese, riscontrando la persistenza della conformità urbanistica dell’area in oggetto rispetto alle ipotesi di intervento, ne ribadisce la validità anche su delle motivazioni correlate all’abbattimento dei tempi ed alla semplificazione delle procedure. Si consideri che era stato già commissionato all’Azienda regionale per i servizi sanitari della Regione Piemonte dall’assessorato alla Tutela della salute e Sanità regionale e dall’Asl TO5, validato nella metodologia dal Politecnico di Torino, uno studio nell’obiettivo di effettuare una valutazione preliminare della fattibilità dell’intervento di realizzazione dell’ospedale unico dal quale, analizzando molteplici elementi individuava i criteri di progettazione più aderenti alle esigenze emerse e concludeva con un’ampia panoramica delle diverse possibilità di realizzazione dell’opera pubblica previste dalla normativa di settore».

Il sindaco Ugo Baldi propone poi alla Regione Piemonte un secondo sito: «Il secondo sito potenzialmente idoneo riguarda un’ampia area di attività produttive dismesse pari a 200.000 metri quadrati coincidenti con: l’ex piastrellificio Laria, chiuso da diversi anni; l’ex cava di argilla Mosso, già in parte ritombata, con relativo stabilimento, la cui produzione è stata trasferita altrove; gli edifici della ex cascina San Paolo, inattiva da alcuni anni ed alcune altre aree di cucitura, che sebbene a destinazione agricola, risultano compromesse dal passaggio di sottoservizi».

Ex stabilimento Laria
Ex stabilimento Laria

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