Santena, disposizioni organizzative relative al consumo del pasto domestico, anno scolastico 2016-2017

Santena – 27 settembre 2016 – Il sito dell’Istituto comprensivo Santena ha pubblicato oggi le disposizioni organizzative relative al consumo del pasto domestico, presso l’Istituto Comprensivo di Santena, anno scolastico 2016-2017.

Di seguito il testo delle disposizioni.

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A TUTTO IL PERSONALE DOCENTE E ATA
AGLI EDUCATORI
AI GENITORI AL SITO WEB AI PLESSI

Oggetto: disposizioni organizzative relative al consumo del pasto domestico presso l’I.C. di Santena a.s. 2016-2017

PREMESSA

Il Dirigente Scolastico dell’I.C. di Santena rimarcando il valore educativo e sociale che va riconosciuto alla ristorazione scolastica ed in attesa di un pronunciamento definitivo della magistratura, sottolinea come “il riconoscimento di un diritto e l’effettiva applicabilità dello stesso siano due cose ben distinte”. Da una parte difendere una conquista come quella della mensa scolastica, importante per le famiglie e per garantire a bambine e bambini, indipendentemente dalla loro condizione sociale, almeno un pasto quotidiano sano, nutriente e bilanciato, lavorando per migliorare il servizio e renderlo più accessibile a tutti. D’altra parte portare da casa il pasto da consumare a scuola e’ un diritto. I giudici del tribunale civile di Torino hanno, infatti, rigettato il reclamo del ministero dell’Istruzione contro la decisione di un giudice che aveva riconosciuto il diritto di consumare a scuola il pasto portato da casa. Ogni famiglia, dunque, ha la facoltà di scegliere, per il proprio figlio, tra il servizio di refezione offerto dal Comune e la consumazione a scuola, durante l’orario del pranzo, di un pasto preparato a casa, evidentemente sotto la propria responsabilità. Il Dirigente scolastico invita, dunque, i docenti, il personale ATA, gli educatori, le famiglie e gli alunni alla scrupolosa osservanza delle seguenti disposizioni relative al consumo del pasto domestico presso l’I.C. di Santena, in un’ottica di crescita collettiva e fattiva collaborazione tra le parti, al fine di rendere funzionale l’organizzazione scolastica e ridurre al minimo i disagi di scuola e famiglie.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTA la volontà di esercitare il diritto accertato e riconosciuto dall’Autorità Giurisdizionale (Corte di Appello di Torino-sentenza 21/06/2016 n. 1049 e Tribunale di Torino ordinanza9 settembre 2016 n. 22390);

VISTO il parere dell’ASL TO3 Dipartimento di prevenzione – servizio igiene alimenti in cui vengono fornite indicazioni igienico-sanitarie in merito al consumo in ambiente scolastico di alimenti forniti dalle famiglie in sostituzione della refezione collettiva scolastica;

IN ATTUAZIONE di quanto disposto dall’ordinanza relativamente alla responsabilità organizzativa che ciascuna istituzione scolastica ha il compito di definire;

TENUTO CONTO della necessità di disporre regole di coesistenza e non reciproca esclusione nel rispetto dei diritti di tutti gli alunni

DISPONE

le seguenti indicazioni operative:

Locali
Dal punto di vista sia dell’idoneità degli spazi che della necessità di sorveglianza appare determinante l’utilizzo comune dei locali refettorio (o delle aule, dove espressamente autorizzato). Si individua uno spazio specifico per il consumo del pasto domestico all’interno della sala mensa con caratteristiche idonee per garantire una maggiore sorveglianza ed evitare scambi di cibo tra gli alunni che usufruiscono del pasto della refezione scolastica e quelli che consumano il pasto domestico.

Alimenti
La scelta del pasto domestico deve essere trattata il più possibile similmente ai casi diffusi di autosomministrazione (come ad esempio la merenda di metà mattina). La gestione degli alimenti deve avvenire sotto diretta responsabilità della famiglia. Tale principio va applicato anche per le questioni riguardanti la conservazione e/o il riscaldamento degli alimenti. L’I.C. di Santena non possiede le attrezzature idonee (forni, frigoriferi e quant’altro) né gli spazi adatti nei vari plessi dove collocare tali elettrodomestici. I genitori, così come dichiarato nell’apposito modulo del Comune di Santena, esonerano l’I.C. di Santena da ogni responsabilità relativa alla preparazione, introduzione, conservazione e consumazione del pasto domestico nonché alla qualità degli alimenti introdotti a scuola.

Sorveglianza: Responsabilità dei docenti, degli educatori e del personale ATA e degli addetti mensa

La responsabilità e la connessa vigilanza delle merende e dei pasti portati da casa rimane ai genitori, mentre spetta ai docenti, agli educatori e ai collaboratori scolastici il controllo che gli alunni consumino gli stessi senza scambi con i compagni.

  • In nessun caso può essere consentito il consumo di alimenti preparati in casa, anche nel caso di adesione di tutti i genitori della classe, in occasione di feste. Potranno essere consumati solo cibi confezionati da ditte specializzate.
  • E’ severamente vietato l’uso del distributore automatico di cibi e bevande da parte degli alunni.

Risulta poi fondamentale, per una questione di sicurezza, che non vi sia promiscuità nel consumo degli alimenti:

  • non si dovranno verificare occasioni in cui i bambini che consumano i pasti della Ditta mangino anche alimenti “fatti assaggiare” da coloro che portano i pasti da casa, e viceversa;
  • non si dovranno verificare occasioni in cui i bambini che portano pasti da casa si scambino alimenti o assaggi tra loro.

La promiscuità nel consumo tra gli alimenti è un pericolo in caso di allergie/intolleranze alimentari, nel caso bambini allergici/intolleranti finiscano col venire a contatto o peggio consumare cibi di compagni non controllati.

Le famiglie sono tenute a comunicare ad inizio anno e tempestivamente eventuali allergie o intolleranze dei propri figli.

Responsabilità delle famiglie

Il pasto fornito dai genitori e consumato da alunni e alunne a scuola costituisce un’estensione dell’attività di preparazione alimentare famigliare autogestita, senza intervento di terzi estranei al nucleo famigliare(come invece è nel caso della ristorazione collettiva in cui i fornitori di alimenti sono Imprese Alimentari esterne).

Pertanto è un’attività non soggetta alle imposizioni delle vigenti normative in materia di igiene dei prodotti alimentari e delle imprese alimentari e relativi controlli ufficiali (reg. C.E. n. 178/2004, C.E. n. 852/2004 n. 882/2004), a forme di autorizzazione sanitaria né a forme di controlli sanitari, e ricade completamente sotto la sfera di responsabilità dei genitori dell’alunno.

Se infatti i pasti forniti dalle Ditte gestrici della refezione scolastica sono attentamente controllati per garantire sia la sicurezza igienica (in tutte le fasi, dalla produzione al trasporto fino alla consumazione) che il corretto equilibrio nutrizionale, nel caso di consumo di pasti preparati a casa sia la preparazione che il trasporto e la conservabilità dei cibi, come anche il loro apporto nutrizionale, risultano rientrare nelle competenze e responsabilità che si assumono i genitori.

A questo proposito, si precisa che, nell’interesse primario della salute dei bambini è essenziale che vengano assicurate idonee condizioni igieniche degli alimenti consumati, ed il giusto apporto di nutrienti e calorie, e che le famiglie assumano piena coscienza e piena responsabilità di questi due fattori.

Dal punto di vista della sicurezza igienica, dovranno essere utilizzati esclusivamente alimenti non deperibili (cioè alimenti che non abbiano necessità di essere conservati in frigorifero), in grado di sostare per alcune ore a temperatura ambiente all’interno di zaini o cartelle o borse. Dovranno essere anche adeguatamente protetti in idonei contenitori o involucri per evitare la contaminazione dell’ambiente esterno e di sostanze non alimentari.

L’uso di alimenti deperibili espone i pasti (conservati a temperatura ambiente per ore) ad un significativo rischio di alterazione, con pericolo di proliferazione di batteri responsabili di malattie gastrointestinali anche severe. L’uso di borse termiche con ghiaccio sintetico all’interno (“siberini”) non può essere sostituivo di un’apparecchiatura frigorifera e non può garantire il mantenimento di una costante e corretta temperatura fredda di conservazione per un tempo prolungato.

Dovranno essere fornite ai bambini anche adeguate tovagliette, su cui poggiare gli alimenti durante il consumo, in modo da non essere posti a diretto contatto con le superfici dei banchi/tavoli, tovaglioli e tutto l’occorrente per consumare il pasto.

E’ vietato far portare agli alunni bottigliette o contenitori in vetro o comunque tossici o pericolosi; sarebbe meglio evitare bibite gasate.

Per quanto riguarda l’apporto nutrizionale degli alimenti portati da casa, è fondamentale per la salute e il corretto sviluppo dei bambini che vengano dati pasti che consentano l’equilibrio degli apporti calorici e di nutrienti, volto a promuovere una crescita sana dei bambini e dei ragazzi, in conformità con le vigenti indicazioni in ambito nutrizionale. Gli studi sull’argomento indicano che nel nostro Paese sono diffuse situazioni di malnutrizione sia per difetto, sia per eccesso. Entrambe possono rappresentare dei rischi per la salute dei bambini.

Le suddette disposizioni organizzative potranno subire variazione rispetto all’effettiva richiesta delle famiglie rispetto al consumo del pasto domestico.

Si ringrazia per la preziosa collaborazione.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott.ssa Giovanna D’ETTORE

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Fonte:  http://scuolesantena.gov.it/

http://scuolesantena.gov.it/attachments/article/408/Disposizioni%20organizzative%20pasto%20domestico%20IC%20Santena.pdf

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