Nuovo ospedale unico Asl To5, le associazioni ambientaliste chiedono alla Regione di cambiare sito

Santena – 4 dicembre 2016 – “Ubicazione ospedale unico nel territorio della Asl To5”: questo l’oggetto di una lettera scritta da una serie di associazioni – Italia Nostra, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Pro Natura Piemonte, Comitato per il Torinese del Forum Salviamo il Paesaggio, Movimento Stop al consumo di Territorio Astigiano e Osservatorio per la realizzazione dell’Ospedale unico nell’Asl To5 – e inviata alle autorità regionali e alla sindaca di Torino. Obiettivi della missiva? Chiedere di rivedere la localizzazione dell’ospedale unico dell’Asl To5 per individuare aree più idonee.

L'area individuata dalla Regione Piemonte per il sito dell'ospedale unico dell'Asl To5 - Fonte: www.lastampa.it
L’area individuata dalla Regione Piemonte per il sito dell’ospedale unico dell’Asl To5 – Fonte: www.lastampa.it

La lettera è indirizzata a:  Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte; Alberto Valmaggia, assessore regionale all’Ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della montagna, Foreste, Parchi, Protezione Civile;  Antonio Saitta, Assessore regionale alla Sanità, Livelli essenziali di assistenza, Edilizia sanitaria; Francesco Balocco, Assessore regionale ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo;  Giorgio Ferrero, Assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e pesca; Mauro Laus, Presidente del Consiglio Regionale; Silvana Accossato, presidente della V Commissione del Consiglio Regionale;  Chiara Appendino, Sindaca della Città Metropolitana.

Di seguito il testo integrale della lettera.

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OGGETTO: Ubicazione ospedale unico nel territorio della ASL TO5

Premessa.

La Regione Piemonte ha avviato le procedure per individuare il sito ove costruire l’ospedale unico della Asl TO5.
La realizzazione di un’unica struttura ospedaliera ha quale bacino d’utenza i residenti nel territorio di questa Asl (oltre 310.000 abitanti); infatti, per una sanità più efficiente, è stato definito di concentrare le molte specialità mediche in un unico edificio (oggi esse sono distribuite sui tre ospedali di Carmagnola, di Moncalieri e di Chieri) al fine di ridurre i costi di esercizio ed eliminare le molte disfunzioni oggi riscontrabili. Si tenga presente che la ASL ha un territorio molto esteso: da None ad ovest, ad alcuni comuni della provincia di Asti ad est come Pino e Cerreto d’Asti e Castelnuovo Don Bosco, da Pino Torinese a nord fino a Pralormo e Pancalieri a Sud.

IpotesinuovoospedaleAslTo5La Regione ha quindi riunito i tre sindaci dei comuni sede di strutture ospedaliere ed ha raggiunto un accordo con un protocollo d’intesa, recepito con Deliberazione della Giunta Regionale 23 novembre 2015, n. 62-2495 “Approvazione del Protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Comune di Carmagnola, Comune di Chieri, Comune di Moncalieri per la realizzazione del “Nuovo ospedale unico nell’azienda sanitaria locale To5” firmato il 2 Dicembre previa approvazione delle rispettive Giunte; successivamente ha deciso di dare un incarico ai tecnici di tre Direzioni regionali (Sanità, Urbanistica e Trasporti: perché non ricomprendere in questa valutazione anche i tecnici dell’Assessorato all’Agricoltura?) per individuare il sito più idoneo in ottemperanza al seguente articolo del protocollo:

ARTICOLO 4 Individuazione dell’area

La Regione Piemonte, concordemente con i Comuni interessati, individuerà l’area sulla quale realizzare il nuovo Ospedale Unico previa acquisizione da parte del Comune interessato all’insediamento dell’Ospedale Unico e dei Comuni eventualmente coinvolti dalle opere ad esso collegate , dell’impegno a modificare le previsioni dei loro strumenti urbanistici attraverso le procedure che saranno attivate nell’ambito dell’Accordo di Programma di cui al successivo art. 5.

L’area sulla quale localizzare Il nuovo Ospedale Unico dell’Asl TO5, definito al precedente art.3, sarà individuata sulla base della:
–qualità dell’area in ordine agli aspetti di contesto urbano (esposizione, qualità del suolo, qualità urbana dell’intorno, etc.);
–qualità dell’area in ordine alla sua “baricentricità” valutata sia in rapporto alla dislocazione sul territorio degli utenti sia ai tempi necessari per raggiungere l’area (come indicato nella documentazione fotografica allegata al presente documento);
–qualità dell’area in ordine alla facilità di accesso che dovrà essere garantita a tutti i cittadini del territorio di riferimento con una pluralità tipologica di accessi, sia di carattere infrastrutturale, sia con sistemi alternativi, anche attraverso la previsione del servizio di elisoccorso;
–qualità dell’area in ordine alla rete infrastrutturale e di sotto servizi già esistente e strutturata o che richieda minimi investimenti per la sua integrazione;
–qualità dell’area in ordine alla presenza della rete di trasporto pubblico o comunque alla sua possibile integrazione;
–qualità dell’area in ordine alla fattibilità dell’intervento in relazione ai vincoli di carattere idrogeologico e ambientale;

Gli esiti del lavoro della commissione incaricata sono riportati nella Deliberazione della Giunta Regionale n° 40-4086 del 17 ottobre 2016, pubblicata il 17 novembre sul n° 46 del B.U.R.

I sindaci della intera zona hanno avuto occasione di esprimere, nel corso di questo ultimo anno, alcune valutazioni sulle possibili aree da mettere a disposizione, proponendo in alcuni casi le aree ritenute idonee per ospitare il nuovo ospedale.

La DGR individua, con una serie di considerazioni, il sito posto nelle vicinanze della regione Pecenasco, a sud della ferrovia Torino Genova, al di sopra della zona industriale denominata Sanda Vadò, in comune di Moncalieri (Regione Piemonte: B.U.R. n°46 del 17/11/2016: Deliberazione della Giunta Regionale 17 ottobre 2016, n. 40-4084; Realizzazione del nuovo ospedale unico nell’Azienda Sanitaria Locale TO5. Individuazione del sito). Per meglio identificare la zona, quell’area è individuabile tra la frazione Pecenasco di Moncalieri e il Rio Rigolfo in Moncalieri al confine con Trofarello.

Le associazioni ambientaliste, che sottoscrivono questo documento, intendono sollevare alcune perplessità nel merito della scelta operata dalla Regione, non disgiunte però dalla difficoltà a valutare tale scelta anche sotto il profilo del metodo.

Nel merito: criticità.

Ospedale Unico AslTO5_somma dei vincoli1.I terreni su cui dovrebbe sorgere l’ospedale sono destinati all’agricoltura; essi, come si può verificare dalla Carta di capacità ed uso dei suoli, appartengono alla Classe seconda di fertilità. Sono terreni prevalentemente utilizzati per coltivazioni di pregio (orticoltura) ma anche per un uso cerealicolo- foraggero (si possono vedere in allegato le foto scattate nella prima decade di novembre 2016, a stagione agraria conclusa). Una eventuale utilizzazione di parti di questo comprensorio (ad esempio creando aree intercluse o fasce intercluse) potrebbe determinare una discontinuità nella attività agricola tale da compromettere il futuro delle attività agricole della intera zona. Nello specifico i terreni interessati dall’opera in oggetto godono del privilegio di essere ricchi di acque superficiali per l’uso irriguo; infatti le diverse falde presenti su tutto il territorio interessato si trovano a profondità variabili da 3,9 a 6 metri rispetto al livello del piano di campagna(misurazione verificata il 30 novembre 2016 alle ore 15,30 nei 5 pozzi irrigui presenti in zona); nelle immediate vicinanze vi è la presenza di rii prevalentemente asciutti ma che in caso di temporali si ingrossano rapidamente fino ad esondare. L’esondazione di questi rii è fatto rilevante: Il comune di Trofarello ha già speso in anni recenti somme ingenti per opere di parziale contenimento del rio Rigolfo. Visti i recenti e frequenti allagamenti (che hanno anche interessato l’area industriale Sanda Vadò, non ultima quella verificatasi il 14 agosto del 2015), il comune intende realizzare ulteriori opere a difesa, mettendo a bilancio le risorse finanziarie necessarie; rilevante ancora è la possibilità di allagamento dei terreni circostanti dovuta alla scarsa capacità del suolo di assorbire le precipitazioni in tempi rapidi. Il rischio di allagamento ed esondazioni viene peraltro certificato dalla cartografia di cui alla Variante 15 al PRGC del Comune di Moncalieri, ed anche posto in evidenza da alcuni studi compiuti da geologi nella zona, nonché dai recenti eventi verificatisi nella terza decade di novembre 2016. Una eventuale utilizzazione di parti di questo comprensorio determinerebbe la creazione di “aree agricole intercluse”, producendo una discontinuità nella attività agricola tale da compromettere probabilmente la sopravvivenza di alcune aziende agricole presenti in zona.

2.Le aree sono ai margini della zona industriale Sanda Vadò. Questa zona industriale ospita alcune decine di imprese che danno lavoro a migliaia di operai, impiegati, tecnici. Fra queste vi sono imprese che trattano sostanze pericolose. A meno di 150 metri dal sedime individuato per l’ospedale vi sono due aziende produttrici di vernici e sostanze tossiche; una di queste, la Albesiano, è citata nell’inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell’art. 15, comma 4 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334 e s.m.i. L’eventuale localizzazione della struttura ospedaliera potrebbe impedire di fatto il futuro insediamento di attività a rischio, che per loro natura sono proprio ubicabili nei piani di insediamento produttivo?

3.Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTC2) approvato dal Consiglio Regionale il 21/07/2011 – al fine di evitare nuova impermeabilizzazione di suolo – non consente la realizzazione di infrastrutture di interesse pubblico in aree agricole di particolare pregio e fertilità, se esistono altre possibilità di localizzazione. Né a questo proposito, possono valere gli intenti dell’amministrazione comunale di Moncalieri che intende compensare le aree che verranno utilizzate per la costruzione dell’ospedale, individuando alcune aree in zone collinari e nei pressi della borgata Testona (oggi destinate in PRGC ad attività extra agricole); queste, non essendo state ad oggi utilizzate, verrebbero considerate compensative delle aree agricole della zona Sanda Vadò. La costruzione di un ospedale prevede una incomparabile ed estesa impermeabilizzazione di suolo; e anche qualora si dimostrasse che è l’ unica area idonea per ubicare l’ opera di interesse pubblico, la compensazione indicata è difforme in quantità e qualità da quanto previsto dal PTC2.

4.Su questi terreni vi sono alcuni tralicci per l’alta tensione; come è ipotizzabile, un ospedale moderno deve essere raggiunto anche con elicotteri per le emergenze; gli elicotteri devono poter sorvolare ed atterrare senza che tralicci imponenti e fili della alta tensione lo impediscano o interferiscano. La presenza di questa ragnatela di cavidotti sospesi ad altissima tensione potrebbe pregiudicare anche il funzionamento dei sempre più sofisticati strumenti ad onde elettromagnetiche e sonore necessarie all’interno dei reparti diagnostici e di sala operatoria. (vedi documentazione fotografica).

Esaminiamo ora il metodo della scelta:

OspedaleUnico_AslTo5_arearischioesondazioneUna scelta così importante dovrebbe essere largamente condivisa con la popolazione e i comitati di cittadini che la rappresentano, nello spirito e nella lettera del TUEL che agli articoli 8 e 9 prevede il coinvolgimento attivo della popolazione o di sue forme partecipative come comitati, associazioni, osservatori. Già il comitato di Cambiano-Trofarello (oggi Osservatorio) ha evidenziato le criticità della scelta operata, indicando almeno altre due aree che paiono meglio rispondenti ai criteri della Regione e del PTC2 rispetto all’area di Sanda Vadò.

Si sottolinea peraltro come la Città Metropolitana risulti esclusa dalla procedura di individuazione.

Sintesi sulle criticità individuate:
a) In primis, le caratteristiche idrogeologiche del sito individuato in Sanda Vadò di Moncalieri, sito attualmente interessato da allagamenti per risalita dalla falda nella contingenza dell’esondazioni del 24/25 u.s.
b) I problemi indotti alla viabilità: tra le criticità occorre sottolineare il possibile incremento di traffico veicolare nelle vie del centro di Trofarello dove sono ubicate le scuole; chi deve recarsi all’ospedale dovrà necessariamente transitare per il centro di Trofarello, compresi coloro che abitano a Moriondo (frazione di Moncalieri), a Pino e a Pecetto, che certamente non si avvarrebbero della circonvallazione di Trofarello o di altre strade per raggiungerlo, visto che esiste un solo cavalcaferrovia per accedere (direzione nord-sud) all’ospedale.
c) la prossimità alla zona industriale
c) La mancata considerazione di alternative più valide per la localizzazione della struttura ospedaliera: a tale proposito contraddicendo le finalità espresse dal PTC2
d) Il consumo di suolo

Il Piano Territoriale di coordinamento prescrive che in fase di varianti ai piani regolatori (procedura alla quale il comune di Moncalieri dovrà assoggettarsi) si dovrà tenere in conto l’obiettivo strategico del PTC che è il contenimento della crescita incrementale del suolo non urbanizzato.

Inoltre è utile ricordare cosa recita l’articolo 14 del PTC2 “Obiettivi principali del Piano”: Il PTC2 persegue i seguenti obiettivi, trasversali ai vari sistemi; essi costituiscono le direttrici fondamentali dell’azione della Provincia nell’attuazione del Piano: a) contenimento del consumo di suolo e dell’utilizzo delle risorse naturali; b) sviluppo socio-economico e policentrismo; c) riduzione delle pressioni ambientali e miglioramento della qualità della vita; d) tutela, valorizzazione ed incremento della rete ecologica, del patrimonio naturalistico e della biodiversità; e) completamento ed innovazione del sistema delle connessioni materiali ed immateriali. e dalla tabella appendice I nella quale si indica un metodo di compensazione economica al consumo di suolo agricolo laddove non esistessero, per opere di interesse pubblico, alternative alla localizzazione (Aree libere; utilizzabili per infrastrutture di interesse pubblico nel caso non esistano altre possibilità di localizzazione. Viene comunque perseguito l’obiettivo di tutela delle aree agricole di particolare pregio e fertilità, dovrà essere stabilito un modello compensativo, analogo a quello stabilito dal PPGR (rifiuti) destinando almeno il 5% del costo di investimento per impianto e infrastrutture di interesse pubblico (dichiarazione di P.U.) a misura di compensazione ambientale una tantum in grado di mitigare l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera e/o incrementare il valore ambientale delle aree contermini). Occorre sottolineare in proposito che quanto proposto dalla Giunta del comune di Moncalieri in tema di “compensazioni” è ben distante dai contenuti sopra citati!

Considerazioni circa la criticità più evidente:

Nei giorni scorsi si sono verificati eventi atmosferici straordinari che hanno messo in risalto le peculiarità del comprensorio in questione.
Infatti, opinando sul criterio di scelta in relazione ai vincoli di carattere idrogeologico e ambientale, occorre sottolineare che l’ area individuata Pecenasco – Sanda Vadò è situata in media a 226 m slm – quota raggiunta più volte dalle acque negli ultimi 22 anni poiché livelli superiori sono spesso raggiunti dal sottobacino Tepice-Banna-Po e rete idrologica minore: nell’ evento del 25/11 /2016 la fortuna ha voluto che Tepice e Banna fossero privi d’ acqua e hanno fatto da sfogo alla confluenza con il PO arrivando a +2 m mentre il Chisola era a + 6 m come il Po ( nel passato i ruoli si erano invertiti con le conseguenze che conosciamo) .

La quota dell’alluvione a Moncalieri, Tetti Piatti è stata di m. 228 slm ossia 2 metri sopra Pecenasco e la categoria di rischio PRGC – PAI è proprio la stessa : Medio-Moderata.
L’ area adiacente di Trofarello, poi, pur essendo a quota più alta di Pecenasco è classificata dal PRGC-PAI a rischio medio-elevato, ovvero inadeguata all’utilizzo urbanistico.
Progettare qui un Ospedale vuol dire doverlo posizionare – a partire dagli interrati – a quote superiori alla Q.200.

Conclusioni

Riteniamo che la Regione Piemonte, in concorso con tutti i comuni dell’intera Asl TO5 e della città Metropolitana, debba rivedere al più presto la posizione espressa con la deliberazione regionale più volte citata, per aderire maggiormente ai principi espressi dalle molte norme in materia, coinvolgendo le associazioni ambientaliste firmatarie di questa nota e l’Osservatorio costituito dai cittadini di molti comuni di questa ASL, allo scopo di individuare le aree più idonee per la localizzazione del nuovo ospedale della ASL TO5.

Sembrerebbe, difatti, che due su tre dei comuni sede di Ospedale e firmatari del protocollo d’ intesa siano tutt’ altro che “concordi” con la scelta attuale.

Chiediamo un incontro urgente con gli assessori proponenti la DGR n° 40-4084 del 17/10/2016 – anche con la presenza dell’assessore regionale all’agricoltura – ed i tecnici che hanno partecipato alle indagini per l’individuazione del sedime idoneo.

In attesa di un cortese riscontro, inviamo i migliori saluti.
Italia Nostra Piemonte (Maria Teresa Roli)
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta (Fabio Dovana)
Pro Natura Piemonte (Mario Cavargna)
Comitato per il Torinese del Forum Salviamo il Paesaggio (Massimo Mortarino)
Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano (Alessandro Mortarino)
Osservatorio per la realizzazione dell’ospedale unico nella Asl TO 5 (Mario Cassardo)

Torino, 1° dicembre 2016

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