Santena, approvato ordine del giorno per il riconoscimento della Lis, Lingua dei segni italiana

Santena – 26 dicembre 2016 – Il consiglio comunale cittadino, su proposta del vicesindaco Roberto Ghio, ha approvato, all’unanimità, un ordine del giorno per il riconoscimento della Lis, lingua dei segni italiana

Da sinistra: Roberto Ghio, Laura Patella, Ugo Baldi e Cetty Siciliano

L’approvazione è avvenuta al termine della seduta  del 22 dicembre scorso, con il parlamentino cittadino riunito eccezionalmente nei locali delle ex scuderie del complesso cavouriano.  L’ordine del giorno per il riconoscimento della lingua italiana dei segni italiana è stato presentato in aula dal vicesindaco Roberto Ghio, mentre la santenese Laura Patella, interprete Lis, traduceva le parole nella lingua dei segni italiana per i consiglieri e per il pubblico in sala.

Roberto Ghio

Roberto Ghio ha detto: «Sono felice di salutare e ringraziare: il presidente  provinciale dell’ente nazionale sordi, Serafino Timeo; il presidente regionale cav. Antonio Iozzo; Romina Rossi, presidente della cooperativa Segni di integrazione Piemonte. Persone intervenute questa sera ad assistere i lavori del nostro consiglio comunale. Sono loro che ci hanno sensibilizzato su questo argomento, troppe volte relegato a fasi di secondaria importanza. In realtà negli ultimi tempi qualche segnale diverso sta arrivando,  in qualche telegiornale, in particolare su Rai2, così come di recente, al Senato,  abbiamo visto eseguire il concerto di natale con  la partecipazione del Piccolo Coro delle Mani Bianche del 173° Circolo Didattico ISISS di Roma. Come amministrazione comunale in un recente spettacolo al Teatro Elios sotto al regia di Laura Patella abbiamo presentato la canzone “La cura” di Battiato, presentato al pubblico con la Lis». Il vicesindaco ha quindi dato lettura dell’ordine del giorno.

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ORDINE DEL GIORNO

“Riconoscimento della LIS (Lingua dei segni italiana)”.

PREMESSO CHE
– la lingua dei segni è costituita da un insieme di segni delle mani, movimenti del corpo ed espressioni facciali, utilizzato da persone sorde come strumento di comunicazione, diffuso in tutto il mondo con caratteristiche diverse a seconda della nazionalità dei segnanti. Nello specifico, la LIS è la lingua dei segni utilizzata da una parte dei sordi italiani.

PRESO ATTO
–che con la legge n. 18/2009 il Parlamento Italiano ha ratificato la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (2600), sottoscritta il 30 marzo 2007. L’articolo 22 di tale Convenzione stabilisce che “Gli Stati Parti adottano tutte le misure adeguate a garantire che le persone con disabilità possano esercitare il diritto alla libertà di espressione e di opinione, ivi compresa la libertà di richiedere, ricevere e comunicare informazioni e idee su base di uguaglianza con gli altri e attraverso ogni mezzo di comunicazione di loro scelta, come definito dall’art. 2 della presente Convenzione;
–della legge numero 104/1992;

CONSIDERATO
–indispensabile promuovere l’attenzione e la sensibilizzazione alla conoscenza e comprensione della lingua dei segni, che rappresenta uno strumento comunicativo fondamentale per coloro che presentano problematiche connesse ad un deficit uditivo;

INVITA
Il Sindaco affinché, sostenga e promuova presso le Istituzioni competenti il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana affinché, tramite una proposta di legge:
–venga favorita la sua diffusione e conoscenza;
–siano stanziate risorse economiche adeguate affinché le persone affette dal problema della sordità siano facilitate nell’apprendimento, conoscenza, diffusione e comprensione;
–vengano realizzate iniziative che favoriscano la comprensione della lingua come strumento di integrazione;

IMPEGNA
–il Comune di Santena a trasmettere il presente atto nelle sedi opportune.

Santena, 22 dicembre 2016

Il Vice Sindaco, Roberto Ghio

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Dopo la lettura da parte del vicesindaco il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Quello di questa sera lo consideriamo un atto di profonda civiltà e di attenzione verso una fascia di persone che molte volte sono ignorate. E il loro problema non viene considerato a sufficienza, soprattutto a livello locale. Mentre a livello nazionale, nell’ambito dell’informazione pubblica, viene tenuto in considerazione, spesso le piccole realtà locali non sono molto consapevoli di queste cose.  Perché non ci battono il naso, oppure non hanno nella propria comunità persone che hanno questo problema, con il quale, convivono benissimo. Le piccole comunità non riescono a essere consapevoli di tale realtà. Il consiglio comunale di Santena non può certo risolvere il problema, ma può migliorare un pochino la situazione. E’ una piccola goccia nel mare della consapevolezza globale. Il nostro intento è rendere consapevoli i santenesi che queste persone hanno gli stessi diritti che hanno gli altri cittadini. Un problema che non deve rendere queste persone meno partecipi alle attività  della città. Grazie al vicesindaco che si è fatto promotore di questa iniziativa e alla santenese Laura Patella che ci ha aiutato a portarla  a compimento».

In consiglio comunale è intervenuto Daniele Franco, consigliere del Movimento 5 Stelle, che ha detto: «Siamo favorevoli a questa iniziativa promossa dal vicesindaco Roberto Ghio. Come movimento sono anni, forse è da quando siamo nati,  che nei nostri comizi abbiamo iniziato a usare anche la traduzione nella lingua dei segni. Con la stessa Laura Patella ogni tanto abbiamo imparato parole nuove, ad esempio la  traduzione di bicameralismo perfetto. Abbiamo trascorso alcune serate con lei su alcuni argomenti, a capire come si potevano tradurre nella Lis».

Daniele Franco ha aggiunto alcuni numeri: «Dalla relazione presentata in Commissione affari istituzionali alla Camera sappiamo che in Italia ci sono 180mila disabili relativi all’udito. A livello europeo siamo in clamoroso ritardo rispetto ad Austria, Finlandia  e Portogallo che hanno già inserito la lingua dei segni nella Costituzione. Ci sono quasi 10mila minori sordi in età scolastica. A oggi c’è un disegno di legge fermo in Commissione affari costituzionali. Siamo favorevoli alla mozione». Il consiglio comunale è passato alla votazione. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità. Voto salutato da un applauso.

Serafino Timeo

A consiglio chiuso c’è stato l’intervento di Serafino Timeo, presidente provinciale Ente nazionale sordi, tradotto da Romina Rossi, presidente della cooperativa Segni di integrazione Piemonte.  «La prima cosa che voglio dirvi a nome di tutti i sordi che vivono nella provincia di Torino  – ha detto Serafino Timeo – è ringraziare il consiglio comunale per questo atto. Per noi questo è un atto di grandissima dignità. E’ un nostro diritto essere pari agli altri. La convenzione Onu lo dice in maniera chiara. Nel 2006 l’Italia ha ratificato davanti all’Onu il riconoscimento della lingua di segni. L’Italia oggi è il penultimo Paese in Europa che ancora non ha provveduto a riconoscere in modo fattivo la lingua dei segni. Ci auguriamo che l’approvazione della mozione del consiglio comunale di Santena sia una spinta in più verso il nostro Governo affinché possa finalmente riconoscere la lingua dei segni. Sono troppi anni che attediamo. Sono dieci anni che attendiamo. Sono dieci anni che i bambini sordi crescono senza godere di servizi adeguati. I bambini, come gli adulti, hanno diritto  a utilizzare la loro lingua: nel nostro caso la lingua dei segni. Vorrebbe anche dire dare all’Italia un patrimonio culturale linguistico in più. Non si tratta di dare un contentino alle persone sorde, in quanto poveri disabili, ma perché la nostra comunità è al pari di quella degli udenti».

Serafino Timeo ha continuato così: «Rinnovo i ringraziamenti al consiglio comunale di Santena per avere dato ai propri cittadini sordi la possibilità di sentirsi un po’ meno handicappati. Se vogliamo dire così. In questa maniera possiamo dire di poter partecipare a tutte le attività che vengano organizzate per una vera integrazione. Spero che anche altri Comuni della zona seguano il vostro esempio.  Vi invito a sollecitarli.  Pensate che, ad esempio, in consiglio comunale a Torino, la proposta è ferma per stupidi giochi politici: e così sino a oggi Torino non ha provveduto al riconoscimento della Lis».

E’ quindi intervenuto il cavalier Antonio Iozzo, presidente regionale dell’Ente nazionale sordi: «Il riconoscimento della Lingua dei segni italiana è sicuramente importante in tutti i Comuni. La provincia subalpina che ha visto i comuni aderire in misura maggiore è quella di Cuneo, così come anche la provincia di Asti. Vi ringrazio ancora per l’approvazione dell’ordine del giorno».

Il microfono è arrivato a Romina Rossi, la presidente della cooperativa Segni di integrazione Piemonte, braccio operativo dell’Ente nazionale sordi: «Noi lavoriamo affinché i sordi possano vivere sempre meglio. Lo facciamo assumendo persone sorde. Facciamo così vedere di cosa sono capaci.  Le persone sorde se messe in condizioni sono in grado di fare praticamente tutto. Vi invito a visitare la nostra pagina facebook – https://www.facebook.com/coopenspiemonte/ – per conoscere i nostri servizi ed esempi di inserimento lavorativo delle persone sorde che portiamo avanti».

«Qui a Santena – ha chiuso Romina Rossi – credo sia doveroso rivolgere un ringraziamento a Laura Patella. Oltre a essere una amica e collega è la persona che ha voluto che in consiglio arrivasse questo riconoscimento, trovando la giusta sensibilità del sindaco e del vicesindaco.  E’ importante che Santena possa contribuire al riconoscimento della lingua dei segni».

Audio integrale della discussione in consiglio comunale:

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