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Santena – 14 gennaio 2017 – Francoforte-Santena, Draghi-Cavour. Tutti hanno bisogno di metodo cavouriano. Murales e volontariato, questioni di arte. Sant’Antonio ai tempi della battaglia tra Apgo (Associazione piemontese grossisti ortoflorofrutticoli) e Caat, centro agroalimentare torinese. Consumo vero del suolo agricolo.

 

President of the European Central Bank (ECB) Mario Draghi. ANSA/ARNE DEDERT

1) Ora Draghi-Cavour. Il 23 gennaio, alle 12,15, il passato e il presente delle politiche sociali si confronteranno a Santena. La reputazione dei due protagonisti suscita grandi attese. I tempi e l’attualità della crisi bancaria lasciano supporre una ghiotta occasione. Eh sì. Il Premio Nazionale Camillo Cavour cade in un momento topico della storia europea, italiana e mondiale. Chi teme, visti i tempi, una parata di banchieri-bancari può stare tranquillo. Altri sono i luoghi e le occasioni per simili rituali. A Santena vige un sano e rurale spirito cavouriano, tipico di una campagna che da sempre ha sostenuto il progresso della città. Qui il contatto con la storia e le tradizioni dei ceti protagonisti dell’Italia unita, compresi i più poveri e sfruttati, aleggia nell’aria. Del resto lo stesso Camillo Cavour, asparagicoltore e fondatore del sistema finanziario italiano, non sopporterebbe una noiosa cerimonia. Il signor Mario Draghi, Presidente della European Central Bank è personalità di livello europeo, capace di comprendere l’essenziale stile vigente nella casa di Santena. L’incontro sarà, si spera, utile per tutti. L’ingresso alla cerimonia è libero e gratuito, ma servono i documenti. Nel Museo saranno allestiti schermi giganti per facilitare la miglior partecipazione all’evento.

Chiara Appenndino

2) Metodo Cavour. Finora i Sindaci torinesi che hanno seguito il suo metodo sono stati Ernesto Sambuy, Giuseppe Grosso e Valentino Castellani. Appendino potrebbe recuperare, basta che non pensi solo alla Valle Susa e ai NoTav. Cavour era pratico di programmazione e di pianificazione. Riusciva a concepire operazioni e gestire processi di lungo periodo perché aveva chiari gli obiettivi da raggiungere. Progetti che con anni di anticipo coagulavano gli interessi delle categorie emergenti. Qui sta la grandezza del politico di razza. La bravura consisteva nell’avere in mente la logistica delle realizzazioni. Capacità che derivava dall’essere contadino e dal saper tessere le trame di una rete su cui poggiava il progresso sociale.

3) Cavour e le polveri sottili. Il rapporto Giorgio Rota è inequivocabile. I dati sono sconfortanti. A Torino le persone si muovono di meno per ragioni legate all’invecchiamento e alla crisi. Ma se la mobilità nell’area metropolitana è in calo i problemi causati dal traffico si complicano. L’aria è inquinata. Purtroppo auto e camion la fanno sempre da padroni. In compenso il comune di Torino fa cassa sui non residenti. Le strisce blu sono care, i parcheggi sotterranei sono esosi e per di più collocati in zone centrali. Chi viene dalle periferie, dai comuni confinanti e dai dintorni per raggiungerli deve penetrare in città, contribuendo a inquinare l’atmosfera. Con i parcheggi di interscambio Torino è in ritardo. L’integrazione con la linea Metropolitana non favorisce chi viene da fuori. Insomma, con questo sbilancio tra città e provincia, c’è bisogno di un esperto di mobilità su rotaia in Torino e in Val Susa.

4) Street Art. I murales sono una cura contro la “memoria corta”. Il modello culturale dominante, dove ciò che conta è solo quanto accade nel momento o è appena accaduto, e che può essere raccontato solo  audiovisivamente. Il resto, il passato, non conta. Privo di ricordi, il presente appare come se prima ci fosse il nulla. Come se tutto fosse lì per caso, magia o miracolo. E se passato e presente non contano, figurarsi cosa può valere il futuro. La sottrazione di senso della storia e la scomparsa dai programmi scolastici della memoria di ciò che hanno realizzato gli antenati contribuisce a seminare ignoranza sulla vita piemontese, locale, patria e europea.

Ottavio Guala

5) Guala in battaglia. La preoccupazione tra i grossisti santenesi è grande. Ottavio Guala, presidente dei grossisti (APGO) e Vicepresidente del Caat, Centro agroalimentare di Torino, si è dimesso il 1° gennaio. I contrasti con il presidente Giuliano Manolino e il direttore Massimo Busi sono riconducibili alla gestione economica, alla trasparenza dei bilanci, ma prima ancora all’incapacità gestionale. A Guala sarebbe stata addirittura negata la possibilità di ottenere chiarimenti su alcune voci del bilancio 2015 del Caat.

 

6) Sant’Antonio Abate, quello del Maiale. Domenica 15 gennaio, di mattino. Una delle principali identità santenesi, forse la più interessante in questo momento storico, si ripete in Piazza Martiri della Libertà. Rito e tradizione confermano che tutti siamo agricoltori. Ricordano tempi in cui gli animali domestici erano più importanti di adesso. Perché nutrivano la famiglia, alimentavano il suo reddito, alleviavano la durezza del lavoro. Basta andare indietro di poche generazioni per constatarlo. Organizzano il Comune e la Coldiretti. Il Parroco benedice i trattori e i loro utilizzatori.

7) Piano Regolatore. Comune di Rivalta di Torino. Una Variante al Piano cancella 272mila mq di terreno edificabili riportandoli ad agricoli. La maggioranza, orientata contro il consumo del suolo, ha votato una delle operazioni sulla carta più significative in Piemonte e in Italia. L’attenzione adesso si rivolge all’effettivo uso delle superfici sottratte all’edificazione. Si tratta infatti di capire se sui terreni saranno pagate solo minori tasse oppure se ritorneranno a essere impiegati per la coltivazione di prodotti agricoli. E’ lo stesso problema che sta emergendo, più in piccolo, a Santena e altrove.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 14 gennaio 2017

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