Santena clima surriscaldato, puntata 69

Santena – 13 maggio 2017 – L’agricoltura di Santena e del Pianalto è parte integrante della vera memoria patria. Ci vogliono colture più appropriate al riscaldamento climatico e all’uso dell’acqua. Il futuro di orticoltura e frutticoltura dipende dai giovani. Luca Mercalli, sosia No-TAV di Camillo Cavour, parla di orto e ortaggi. La comunità deve stringersi intorno al Castello, ma non troppo.

 

1) Bollettino asparago. A Santena e nel Pianalto la campagna 2017 conferma la crescita del mercato giornaliero diffuso sul territorio gestito da aziende che puntano sulla vendita diretta in cascina. Un modello che valorizza la gestione famigliare e l’integrazione con altri prodotti dell’orticoltura e frutticoltura di stagione coltivati in casa. Domenica 7 maggio, è stata carestia, da freddo e pioggia. Nelle cascine e in piazza si spiegava ai clienti, che desiderio e volontà non bastano. Che l’infinito inculcato dal Supermercatismo è illusione, perché l’asparago, come la persona, è limitato. Da queste parti per fortuna tutto dipende ancora dal clima e dalla natura. Il sole di lunedì e martedì ha favorito la produzione fino a mercoledì. Giovedì e venerdì, calo dovuto a pioggia e freddo.  Per domenica le previsioni fanno ben sperare. Il prezzo resta stabile: dai 5 in su per l’asparago, dai 3 in su per l’asparagina. L’asparago ha bisogno di caldo. Domenica i Produttori Associati sono in Piazza dell’Asparago, davanti al Castello Cavour.

2) Guerra dell’Acqua. E il Pianalto? ( da La Stampa, 8 maggio) Il Trentino non può più permettersi di essere generoso con il Veneto. Ha chiuso i bacini idrici in attesa di altre piogge. È un anticipo del futuro. Ecco in cosa consiste la guerra dell’acqua. Poche risorse sempre più preziose, che bisognerà imparare a condividere da monte a valle. “Quando non c’è neve sulle Alpi come quest’anno, tutti pensano subito allo sci. Ma il vero problema è quello delle pianure. Ormai siamo di fronte a crisi cicliche. Siamo tutti consapevoli del cambiamento climatico in corso. Servono riunioni di tutte le autorità di bacino, per prendere decisioni condivise. E serve, al tempo stesso, un uso sempre più responsabile dell’acqua”.

3) Asparagi o mais. Nel Pianalto non si scia, non ci sono montagne. Solo basse colline, fanno da contorno. Il rifornimento superficiale dell’acqua del Bacino della Banna dipende dalle piogge e dalla rugiada, il resto viene dalle falde sotterranee. Qui più che altrove il problema del cambiamento climatico è avvertito. Ormai bisogna variare le coltivazioni. Vuoi perché ci sono colture che consumano troppa acqua, vuoi perché sta avanzando la monocoltura che danneggia le tradizionali e diversificate coltivazioni agricole e con esse il paesaggio e il territorio. Con la difficoltà di trovare nuovi terreni per giovani che vogliano entrare in agricoltura, la coltivazione dell’asparago rischia di sparire nonostante sia adatta, non solo per la particolarità dei terreni sabbiosi, ma anche per il basso consumo di acqua che essa richiede.

4) Luca Mercalli. Lunedì 15 maggio, alle 21, in Biblioteca, Piazza Visconti Venosta, davanti al Castello Cavour, Mercalli, introdotto da Angiola Cocco, terrà una lezione su “Il mio orto tra cielo e terra”. Vista la rilevanza sociale, economica, culturale e storica del tema trattato, a Santena la curiosità di ascoltare cosa ha da dire il meteorologo, climatologo, fiero NO-TAV, ambientalista col farfallino, è forte. L’orticoltura qui è lavoro, imprese, non solo hobby.

5) Ortaggi o graminacee. I Comuni sanno che devono intervenire con atti politici e amministrativi, coinvolgendo gli agricoltori, le imprese, i cittadini e le Autorità di Bacino. Ai municipi del Pianalto spetta il compito di affrontare per tempo il problema del governo del ciclo dell’ acqua, del suo consumo e della tutela delle falde sotterranee. A loro spetta il compito di favorire una riconversione delle colture per limitare quelle che comportano un uso eccessivo di prodotti chimici che inquinano i terreni, le falde, che consumano troppa acqua. E’ giunto il tempo di pianificare l’uso del territorio agricolo, in funzione dell’interesse di coloro che non vogliono fare coltivazioni intensive di graminacee destinate ai mangimi o all’energia prodotta con biogas, ma che vogliono produrre ortaggi, frutta, legumi e carni di qualità.

6) Lavoro, paesaggio e natura. Santena si caratterizza per il regime del suolo, la dimensione delle aziende, le modalità di conduzione, l’innovazione delle tecniche di coltivazione, l’attenzione al mercato e allo stile delle imprese agricole. Sostenere il ritorno dei giovani al lavoro della terra, significa avere una visione realistica di un territorio di confine tra paesaggio urbano e rurale. Paesaggio rurale contrassegnato da strutture agricole che rappresentano la funzione di un territorio che deve nutrire con prodotti freschi, genuini, sani e buoni la comunità che vive nell’area metropolitana torinese. Le modernizzazioni finora hanno avuto un’evoluzione capace di trasmettere esperienze tra vecchie e nuove generazioni. Uno scambio intergenerazionale sviluppato nel corso di dieci secoli, accresciuto nel periodo Risorgimentale, sotto la spinta di Camillo Cavour, e proseguito sino ai giorni nostri, passando quasi indenne attraverso la grande industrializzazione e l’infrastrutturazione degli anni Sessanta del Novecento.

7) Antisfondamento sfondato. Acciaccati, da un po’ erano taciturni. Adesso i due “famosi” pensionati segnalano: “Hanno sfondato le griglie antisfondamento. Due, di quelle collocate dietro il Museo Cavour, nella Piazzetta di Via Sambuy. Erano lì da diciotto mesi. Da quando sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione, finanziati dall’Unione Europea. Qualcuno ci ha parcheggiato sopra e loro non hanno retto il peso. Adesso bisogna ripararle, il problema è chi paga. Se si trova chi le ha sfondate forse l’assicurazione potrebbe rifondere il danno arrecato a questo bene pubblico. Ma non è detto. Potrebbe aprirsi una disputa sul come e sul perché le griglie hanno ceduto e non abbiano retto il peso. A lavori appena terminati segni di gomme, crepe, macchie, scrostature non sono un bello spettacolo”.

Gino Anchisi
Da Santena, la città di Camillo Cavour, 13 maggio 2017.

**

www.rossosantena.it

Twitter @rossosantena