Santena: Piano Strategico Metropolitano e Casello di Trofarello, puntata 78

SANTENA – 15 luglio 2017 – La Pianificazione Strategica Metropolitana è un banco di prova per l’Appendino e i suoi. La fortuna di Torino è sempre venuta dalla Provincia, cioè dalle periferie rurali. Il Chierese-Carmagnolese è strategico per tutta la Città Metropolitana: tra le righe lo dice il PSM. Saluto a Denis Mack Smith, inglese, storico della rivoluzione  risorgimentale italiana.

 

1) Ospedale, casello, agricoltura, turismo, Museo. Il Piano Strategico Metropolitano (PSM) ha durata triennale, con aggiornamento annuale. Dopo la presentazione di giugno le Zone Omogenee devono indicare le necessità della comunità di cui curano gli interessi. Tale indicazione deve collegarsi agli indirizzi, alle Priorità di Piano (PP), alle Strategie (STR.) e alle Azioni (AZ.), esplicitando gli interventi che si ritengono utili nell’interesse delle comunità rappresentate.  E’ il caso dell’ospedale dell’ASLTO5, della liberalizzazione dei Caselli di Trofarello e Carmagnola, dell’agricoltura, del turismo, della cultura, del Museo. Museo che ben si inserisce nell’AZ.18, progetto “Corona Verde” e nel progetto “Corona delle Residenze Reali”. Primo, perché Santena e il Pianalto legano il territorio torinese con Langhe-Monferrato-Roero. Secondo, perché il Castello Cavour dà un senso compiuto al ruolo svolto dalle Residenze Reali e Sabaude. Adesso è tempo che i Comuni e i loro Sindaci definiscano proposte “cantierabili” che abbiano un carattere non localistico, ma di zona.

 

Tangenziale, il casello Santena Trofarello

2) Casello Tangenziale 1. Metterlo nel PSM è la tipica azione strategica di interesse per tutta la Zona Omogenea e per l’intera Città Metropolitana. La richiesta di abolire i Caselli di Trofarello e di Carmagnola è antica perché pone rimedio a un’evidente discriminazione che né Novelli, Castellani, Chiamparino, Fassino e altri sono stati capaci di risolvere. Più recentemente è stata ripresa perché snellire la mobilità nell’area è coerente con il miglioramento dei collegamenti tra la nuova struttura sanitaria metropolitana e zonale, oltreché dal punto di vista dell’inquinamento.  Del resto la liberalizzazione dei caselli è una scelta già condivisa dalle istituzioni che l’hanno inserita tra i criteri per l’assegnazione della nuova gestione del sistema autostradale e tangenziale. Visto che nel PSM non è prevista questa azione, è bene che i comuni del Chierese-Carmagnolese la indichino.

 

3) Esattamente qui. La liberalizzazione dei Caselli  di Trofarello e di Carmagnola va inserita nel PSM, a pag 62, AZ.15, STR. 2.2, PP.2., delle Azioni Strategiche. Esattamente dove si parla del Piano Integrato per il Completamento e il Potenziamento del Sistema Viario Metropolitano. (da PSM pag.62)“…. In coerenza con la ricerca di un nuovo concessionario da parte del Ministero per le infrastrutture, la CMTo propone l’inserimento nel bando per l’individuazione del Concessionario della rete autostradale di un piano finanziario comprensivo di INTERVENTI AFFERENTI ALLA RETE ORDINARIA DI INTERESSE METROPOLITANO, per la realizzazione di un PIANO INTEGRATO PER IL POTENZIAMENTO DEL SISTEMA VIARIO, COMPLEMENTARE AL SISTEMA AUTOSTRADALE, da attuare in modo sinergico con i territori coinvolti……….. tra le quali: adeguamento “Tangenziale Nord” per la costruzione della quarta corsia dall’Interscambio di Bruere allo svincolo di Falchera tratta «Bruere-Borgaro» (circa 11 km); asse multimodale di Corso Marche di collegamento tra la tangenziale nord e la tangenziale sud; “liberalizzazione dei caselli di Trofarello e Carmagnola”; altre opere territoriali”.

4) Vocabolario per capirsi. Mettere il naso nel Piano Strategico Metropolitano non è facile. Già dall’inizio, con Fassino, l’attività della Città Metropolitana è stata un gran Quarantotto.  Adesso, visto il Piano, è chiaro che una guida esplicativa e un glossario sarebbero molto utili per consentire ai comuni mortali, ai loro rappresentanti e ai burocrati dei comuni di seguire e collaborare alla formazione del più importante documento di pianificazione della Città Metropolitana. Così importante da venire addirittura prima del Piano Territoriale Generale Metropolitano e da essere dotato di potere di indirizzo per l’esercizio delle funzioni dei comuni compresi nell’area.

5) Urgono progetti e Piano di Zona. Il titolo “Verso il Piano Strategico Metropolitano” è chiaro. “Verso” indica che per ora è stato adottato. Che si stanno raccogliendo osservazioni. Che da giugno sono stati avviati gli incontri sui territori delle zone Omogenee. Si va dunque “verso” la fase conclusiva, quella che precede l’Approvazione del Piano. Approvazione che l’art. 7 dello Statuto prevede in capo al Consiglio Metropolitano. Il quale deve acquisire: i pareri obbligatori dei Sindaci delle Zone Omogenee, il parere vincolante della Conferenza Metropolitana e “sentire” (forse consultare?) le realtà sociali (e forse le rappresentanze sociali). Insomma capire aiuterebbe tutti: cittadini, imprese e rappresentanti eletti.

6) Terreni agricoli, sì e no! (dal PSM TO2017 pag. 78) Che il Piano richieda un’attenta rilettura e riscrittura e un glossario è fuor di dubbio. Per quanto riguarda l’agricoltura, l’esigenza è evidente. Da un lato la decisione di Appendino di “sostenere il settore agricolo quale elemento cardine nell’ambito della propria funzione di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale” è senz’altro da condividere. Come quella di valorizzare le produzioni locali di pag. 112. Suscita invece perplessità l’affermazione che “Le iniziative di sostegno al settore sono realizzate con attenzione al contenimento del consumo di suolo di alta valenza produttiva…..). E se non sono terreni di alta valenza produttiva che se ne fa? Li si lascia in balia dell’usura e del consumo del suolo che ben conosciamo?

7) Giovanni Visconti Venosta (1887-1947). Settant’anni fa il 14 novembre 1947, moriva, a Berna, dopo un intervento chirurgico, l’ultimo discendente degli Alfieri di Sostegno, dei Visconti Venosta e dei Benso di Cavour. Esponente di primo piano dell’antifascismo della prima ora, liberale, monarchico mantenne solidi rapporti con gli Inglesi e gli Americani impostando, già prima della caduta di Benito Mussolini del 25 luglio 1943, relazioni con gli Alleati che, gettando le basi del Piano Marshall, ricollocavano saldamente l’Italia nel contesto Occidentale. A lui si deve la decisione di lasciare alla Città di Torino la Tomba, il Castello, il Parco, la Cascina Nuova e l’Archivio di Camillo Cavour di Santena.  C’è da augurarsi che i Torinesi e la Sindaca Chiara Appendino vogliano in quest’anno onorare la memoria di questa personalità che ha lasciato alla prima capitale dell’Italia finalmente unita, prestigiosi beni e memorie che ricordano pagine fondanti della storia degli Italiani e degli Europei.

 

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 15 luglio 2017

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