Santena: aria, spazio, acqua e ambiente, puntata 92

SANTENA – 21 ottobre 2017 – Città Metropolitana acqua, aria, agricoltura: problemi cui Baldi, Appendino e Chiamparino non possono sottrarsi. Santena è l’antidoto contro le derive localiste e nazionaliste. I giovani e le imprese hanno bisogno dell’Europa. Freschezza e mercato diffuso per l’Asparago.

 

1) Samantha Cristoforetti. Il Contadino-Tessitore è onorato che la giovane astronauta sia ospitata nella sua casa di Santena. Così come ne sono lieti i Santenesi, i Torinesi e tutti gli Italiani. Grande è l’apprezzamento delle donne e dei giovani, che vorrebbero essere in prima fila a festeggiare la premiata. Mancano meno di due mesi, al 20 dicembre 2017, data di consegna, del prestigioso premio Nazionale Camillo Cavour. La scelta dei volontari dell’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour di Santena anche in questa occasione ha colto nel segno.

 2) Saluto a un Calabrese. Nato ai piedi dell’Aspromonte, a Bagnara Calabra, nel 1925, Rosario Villari, 92 anni, è stato un raffinato intellettuale e politico. Storico meridionalista, si formò -come un gran numero di immigrati dal Sud al Nord Italia- nell’organizzazione dei movimenti contadini calabresi e nelle lotte contro il latifondismo dell’ultimo dopoguerra. Non condividendo la lettura, vittimistica e superficiale di certa storiografia -di destra, sinistra, centro e adesso anche cinquestellare- subalterna al neoborbonismo e antiunitaria, riteneva che l’integrazione degli Italiani si dovesse realizzare in una strategia rivolta alla prospettiva europea.

 

3) Santena lente di ingrandimento. Col suo proiettarsi, nel passato e nel futuro, Santena, la città di Camillo Cavour, è un osservatorio privilegiato per studiare ciò che accade in Italia, in Europa e nel Mondo. Chi vuole capire i guasti di un regionalismo degenere deve guardare al Rinascimento.  Quando, di fronte al sorgere in Europa degli Stati unitari, gli Italiani si divisero in staterelli – Firenze, Venezia, Genova, Stato Pontificio, Regno di Sicilia, Regno di Napoli, Ducato di Savoia- facili da soggiogare e piegati al servizio degli interessi delle potenze emergenti. Da qui si comprende il valore dell’azione politica dei nostri antenati e di Camillo Cavour: un’opera che collocò l’Italia saldamente nel contesto europeo e che, dopo due guerre mondiali spaventose, ha dato vita all’Unione Europea.

4) I 4 della Trinità. Prescindendo da Vincenzo Visco, chi lo spiega ai nostri antenati, ex servi e sudditi, diventati con fatica cittadini, che in Italia, nel 2017, un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in palese conflitto di interesse, può fare lo sgambetto al Primo Ministro, senza essere dimissionato seduta stante. E poi tanti dicono che è tutta colpa dei 4 di Piazza Carducci.

 

5) Siccità e aria inquinata. La Banna non è mai stata così bassa, in questa stagione. Nel letto l’acqua rallenta ogni giorno il suo scorrimento. Segno che le falde danno poco apporto alle sorgenti che alimentano il torrente e i suoi affluenti. Se dovesse accadere che il prossimo inverno sia solo freddo, come accadde nel lontano 1817, sarà un disastro per le coltivazioni del territorio. Una calamità aggravata dall’inquinamento dell’aria, elemento necessario a tutti gli esseri viventi che vivono nella zona, prime fra tutte le piante di ortaggi.

6) L’erba della pampa preoccupa. Dicono che quando è bella e rigogliosa l’inverno sarà freddo. E fin qui tutto bene. Il freddo in una situazione normale, con l’acquazzìna riacese, cioè la galaverna santenese, regolava gli insetti e i parassiti che infestavano le colture e le case.  Ben vengano dunque i periodi sotto zero. Preoccupa piuttosto se l’inverno sarà solo freddo, non piovoso, non nevoso, senza umidità. Un grosso guaio. Perché le precipitazioni alimentano il sistema idrico superficiale e sotterraneo del Pianalto. Perché, ahinoi, se da una parte neve e pioggia depurano l’aria dalle polveri inquinanti, dall’altra le fanno precipitare nel terreno e quindi le reimmettono nel circuito inquinatorio. L’inquinamento dell’aria, di sorella acqua e del terreno crea un ciclo perverso sul quale devono intervenire le istituzioni con politiche di tutele su più fronti. Nella Zona Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana, visto il ruolo primario di produzione di prodotti agroalimentari che nutrono la città e la cintura di Torino, la questione è urgente e delicata. La scelta delle colture sostenibili e rispettose dell’ambiente è una necessità per tutti. Molte aziende hanno bisogno di riconvertirsi. La politica dovrebbe aiutarle nell’operazione.

7) Asparago e Scuola, un modello originale. Ripartono i progetti di Alternanza Scuola-Lavoro. Le scuole superiori del territorio e le Associazioni Amici di Camillo Cavour e Produttori Asparago di Santena e del Pianalto collaborano. I benefici sono evidenti. Per i Produttori il contatto con gli studenti ha portato alla decisione di cambiare la definizione di asparago. Non più indicato con il termine Turione, bensì con il più efficace e appropriato, anche se similare, Germoglio. Dettaglio non irrilevante, visto l’orientamento che vede una crescente attenzione all’alimentazione con germogli: sinonimi di digeribilità, freschezza, genuinità, salubrità. Elementi che favoriscono la concorrenza nei confronti di un ortaggio che ha visto aumentare di molto la superficie coltivata in Italia e all’estero. Così come sono cresciuti i consumi. Dove la competizione sui costi con altre regioni è persa in partenza. Dove il solo modo di reggere la concorrenza da parte  delle aziende del Pianalto si basa sulla alta qualità e sulla freschezza dei germogli. Due caratteristiche garantite delle aziende di piccole dimensioni e a conduzione famigliare. Aziende in grado di garantire al consumatore la freschezza e la provenienza tramite la certificazione rilasciata dalla Associazione. Santena e il Pianalto sono un esempio di un particolare rapporto tra produttore e consumatore finale. Rapporto che si basa sull’acquisto in tempo zero di asparagi prodotti e venduti direttamente da una rete di cascine che danno vita a un efficace mercato diffuso sul territorio. Un modello di vendita moderno e funzionale che dura e cresce nel corso degli anni. In cui Facebook, whatsapp e Internet incidono sempre più come mezzi di commercializzazione.

Gino Anchisi, da Santena, la città di Camillo Cavour, 21 ottobre 2017.

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