Santena, 2018 l’anno del cibo. Puntata 103

SANTENA – 6 gennaio 2018 – L’85° Sagra dell’Asparago coincide con l’anno del Cibo italiano e di Terra Madre-Slow Food. Cristoforetti a Santena, simbolo del lavoro e dei giovani.  La cultura dell’alimentazione è un valore per tutti. La passione di Cavour per Santena e i suoi Asparagi.

 

Striscione di benvenuto per Samantha Cristoforetti, Premio Cavour 2017

1) Cristoforetti. Se l’Appendino e Marocco avranno tempo di fare un salto, scopriranno che il Premio Nazionale Camillo Cavour promuove il Castello che ospita uno dei più importanti siti della memoria della Madre Patria, di cui Torino è proprietaria fortunata e non casuale. Scopriranno che il raggiungimento dell’obiettivo dei 50.000 visitatori è davvero a portata di mano, basta volerlo e crederci. Un numero che cambierà in profondità la vita, l’economia e il sistema sociale di Santena, aggiungendo contenuti sostanziali al sistema museale torinese e piemontese, sbilanciato sul sabaudismo. L’appuntamento con Samantha Cristoforetti è il 16 gennaio, ore 16,30, l’ingresso alla cerimonia è libero e gratuito.

2) Asparago dell’anno. Il 2018 è l’anno del cibo italiano. Un’occasione per Santena da sfruttare a piene mani, dato il posto che occupa tra i luoghi dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, grazie all’asparago. Asparago e altri ortaggi di qualità, freschi e accessibili alla comunità che vive nell’area metropolitana torinese e nei dintorni lombardi, liguri, valdostani e sud-francesi.

 

3) Il manifesto del cibo Chierese-Carmagnolese. Il Pianalto ha diversi panorami e differenti paesaggi. Un patrimonio plasmato nei secoli dall’azione dell’uomo per sfruttare la natura al fine di ricavare prodotti agricoli capaci di soddisfare fabbisogni alimentari di persone che vivono a Torino e nelle aree circostanti. Il paesaggio è una forma di territorio che rappresenta la cultura e la ricchezza di chi lo coltiva e lo lavora, di cui gli altri, oltre ad ammirarlo, possono usufruirne per alimentarsi e praticare attività culturali, ricreative, sportive e turistiche. In tempi di cambiamento climatico e di salvaguardia dell’autonomia alimentare, il territorio rurale va considerato come il sistema sociale e di lavoro riservato alle nuove e prossime generazioni. Per questo motivo il paesaggio deve essere una priorità della politica. Il consumo e l’usura del suolo, l’abbandono della coltivazione, il mal uso dei campi con colture inappropriate e forzate, la tutela dell’acqua e dell’aria richiedono azioni immediate per la garanzia e la valorizzazione del lavoro agricolo tramite Piani Paesaggistici e di governo del suolo a livello, comunale, metropolitano e regionale.

 4) Programma UNESCO, valore aggiunto. L’anno del cibo punta sulla valorizzazione dei riconoscimenti Unesco. Vale per il paesaggio di Langhe-Monferrato-Roero, per la Dieta Mediterranea, per la vite ad alberello di Pantelleria. Per noi vale per il MAB, Biosfera della Città Metropolitana di Torino, di cui il Chierese-Carmagnolese sono parte essenziale.

5) Cibo e UNESCO. L’anno del cibo e l’Unesco servono per far conoscere le filiere agricole. In questa zona c’è una straordinaria filiera di eccellenza, dedicata agli ortaggi, che inizia dagli asparagi di Santena e delle Terre del Pianalto, passa per le ciliegie di Pecetto, le cipolle di Andezeno, il topinambour di Carignano, le carni di Riva di Chieri e per i peperoni di Carmagnola, comprendendo tutti gli altri ortaggi prodotti in serra e in campo.

 6) 2018 anno del cibo. La cultura dell’alimentazione è patrimonio e segno identitario del Chierese-Carmagnolese. Una ricchezza unica, che bisogna promuovere coinvolgendo i suoi veri protagonisti: agricoltori, allevatori, cuochi, consumatori, ristoratori. E con loro le Pro-Loco, i Comuni e le Associazioni che realizzano sagre e fiere di enorme valore culturale e sociale.

7) VIII. Asparago nell’anno del cibo. …Crudo o cotto al dente è il Re della tavola. Il primo ortaggio a spuntare in campo a primavera. Gli intenditori, vegani, vegetariani o onnivori, unanimi lo apprezzano. A Santena il suo arrivo è atteso con crescente emozione. Qui c’è una tradizione risalente a trecento anni fa, che lega la comunità al prodotto più famoso dei suoi orti. L’ora e il giorno dell’arrivo non sono noti. Decide Lui, entro fine marzo i primi di aprile. A seconda del clima, perché è freddoloso e non ama il vento e l’umidità.

Sua maestà ha un portamento eretto, sensuale, fiero che lo rende adorabile alla vista e al palato. Le sue movenze rivelano una personalità complessa e un atteggiamento che vale la pena di conoscere frequentando le cascine in cui si coltiva. La foggia, i colori verde, bianco e le caratteristiche venature violacee, parlano di un ortaggio dal gusto regale esaltato dai piatti elaborati nel corso di secoli. Piatti rielaborati, che oggi si possono gustare presso le famiglie santenesi e nelle trattorie e ristoranti di Santena e del Pianalto, e durante la Sagra, a metà maggio, nel Palasparago, della Pro-Loco.

L’asparago predilige il silenzio della campagna e la delicatezza tipica di chi lavora gli orti. Le gemme nutrite da profonde radici, dette zampe, risalgono il terreno sabbioso per circa 30-35 centimetri. In due giorni il germoglio giunge alla sua giusta forma.  Cresce dalla antica terra della Banna, fatta di sabbie del Tanaro, del Po e del deserto del Sahara, e si protende al cielo, allo spazio siderale, alla fotosintesi clorofilliana. Prima che il germoglio si trasformi in alberello il contadino deve reciderlo. La spinta alla proliferazione della specie deve essere interrotta. Sapienti mani, con delicatezza, lo preparano per la vendita e il consumo.  Il segreto è nel tempo zero, nella raccolta e nel consumo entro il più breve tempo possibile. Operazione garantita dal marchio di qualità dell’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto.

A maggio nel pieno della produzione inizia l’intreccio con la cultura e la storia.

Il Re di Primavera è legato indissolubilmente con Camillo Cavour e con Santena.

Lo Statista, sepolto in questa cittadina, che non impazziva per i Savoia, ha amato questo monarca al punto da chiedere, nel 1847, ai migliori scienziati del mondo di trovare il sistema per garantirne la prosperità e la floridezza. Non è dunque un caso se la stagione dell’asparago di Santena si conclude simbolicamente il 6 giugno di ogni anno con una cerimonia unica a livello nazionale. Nel Castello Cavour si commemora la prematura scomparsa dello Statista con la degustazione gratuita del germoglio. Un omaggio alla memoria del Contadino-Tessitore e dei suoi contemporanei, nostri antenati, ricordando significative pagine della storia della madre patria e dell’Europa.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 6 gennaio 2018.

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