Santena, aspettando l’eros di primavera. Puntata 104

SANTENA – 13 gennaio 2018 – L’Ospedale ASLTO5, prima della Città della Salute. Da fine marzo-primi d’aprile, a giugno comprate asparagi. Cartelloni spaziali per il Castello. I giovani ritornano all’attività agricola: adesso è tempo di costruire il Distretto del Cibo.

Striscione di benvenuto per Samantha Cristoforetti, Premio Cavour 2017

1) Ci voleva Cristoforetti. Osservandola parrebbe che dallo spazio l’astronauta fotografi Santena con il Parco, il Castello, la Tomba di Cavour e la Chiesa. I cartelli pubblicitari sulla consegna del Premio Nazionale Camillo Cavour segnano una svolta epocale nella promozione del Castello e di Santena. Posti sulle due rotonde, da cui transitano decine di migliaia di automezzi al giorno, sono un esempio concreto di impegno e di collaborazione dei volontari  dell’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour di Santena, per il raggiungimento dei 50.000 visitatori annui indispensabili per dare un futuro al Museo Cavour.

2) Castello 50.000= 0,1% a 4 euro=200.000. L’Italia festeggia il record di 50 milioni di visitatori di musei e siti archeologici e di 200 milioni di euro di incasso. Dal punto di vista del prezzo del biglietto il Museo Cavour è perfettamente in linea con la media nazionale di 4 euro a testa. I 50.000 visitatori paganti annui, stabiliti dalla Fondazione Cavour per sostenere i suoi conti, sono pari allo 0,1% del flusso nazionale.

3) Lettera aperta alle casalinghe torinesi e italiane. (Estratto di biglietti anonimi. L’inchiostro sarebbe di metà Ottocento. La carta forse era in uso anche negli uffici del Primo Ministro allora in carica).

Non abbiate fretta. Pazientate. Non è ora di comprare asparagi. Tenete in riga la famelica famiglia. Se volete preparare verdure ai figli o nipoti comprate quelle prodotte in serre italiane, ma non gli asparagi. Evitate di far salire la domanda, quando la produzione italiana ed europea non è in grado di rispondere con l’offerta. Peraltro, se guardate il prezzo, Vi accorgerete che in inverno è per niente conveniente. Non solo per il costo, ma per la bassa qualità che possono garantire quelli provenienti dal lontano Sud-America. Una distanza che ne penalizza la freschezza, il sapore, la salubrità e le proprietà alimentari e nutritive.

4) P.S. conviene aspettare. I primi asparagi italiani compaiono a marzo. Trattandosi di primizie hanno prezzi alti, mentre la qualità, visto le distanze (Puglia o Spagna), non è eccelsa. Basta pazientare 10-20 giorni. Fine marzo o primi di aprile è il momento giusto. Arrivano sul mercato gli asparagi coltivati a Santena e nel Pianalto. Germogli freschi, sani, genuini, a tempo zero perchè raccolti e consumabili in giornata. Venduti direttamente in cascina dalle aziende produttrici a un prezzo conveniente per Voi e per loro, addirittura inferiore a quello dei supermercati. Per gli intenditori ce n’è a sufficienza, da togliersi il piacere e la voglia, per più di 60 giorni, fino a giugno.

5) Priorità all’ospedale dell’ASLTO5. Parola della Regione. Per costruirlo, nella zona vicino alla stazione ferroviaria di Trofarello, il Piemonte stanzia 47 milioni. Il resto, 178 milioni, dovranno metterlo gli investitori “privati “ che rientreranno dei costi per la costruzione e la gestione con gli affitti e con il pagamento di alcuni servizi erogati. Entro la primavera 2018 sarà fatto il bando di gara per individuare le potenziali aziende interessate, cui seguirà la selezione della cordata vincente. L’affidamento dei lavori dovrebbe avvenire prima delle elezioni regionali del prossimo anno. L’ospedale è una priorità, dice la Regione. Ciò lascia intendere che sarà realizzato prima della Città della Salute di Torino.

6) Lavoro, Lavoro, Lavoro. I giovani tornano all’agricoltura. Lo dice una ricerca della Conferenza Episcopale Piemontese e della Regione. Gli imprenditori crescono nelle categorie agricole: coltivazione di ortaggi, uva, frutta, allevamento bovini e animali, coltivazione per allevamento di animali. Aumentano pure nella ristorazione e nell’e-commerce. Un dato che si registra nel Pianalto e nella Zona Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana Torinese. Ciò accade mentre si conferma che il lavoro dipendente in Piemonte è prevalentemente precario. La ricerca riguarda 350.000 giovani piemontesi. Il 50% dei giovani assunti sono a termine. Nel 2016 solo il 24,1% è stato assunto a tempo indeterminato. L’artigianato con l’apprendistato realizza il 53% di questo tipo di avviamenti.

7) IX .  Eros Santenese.“ l’asperge est la source de la prospérité de Santena” lo scrive Camillo Cavour in una profetica lettera del 3 marzo 1847 al cugino William De La Rive, momentaneamente a Edimburgo presso il famoso chimico James Johnston. Per Santena l’asparago è una forza trainante del sistema agricolo e sociale. Lo è stato in passato. Lo è oggi, dopo aver superato un momento di crisi che aveva ridotto di brutto la produzione del Re della tavola di primavera. La svolta è avvenuta grazie al lavoro condotto da un gruppo di Santenesi insieme alla Provincia di Torino, alla Regione, a ricercatori di Enti pubblici e privati e al Comune. Di questa operazione, di spirito cavouriano, la comunità del Pianalto può essere orgogliosa. Il Prodotto Agroalimentare Tradizionale del territorio è stato salvato impiegando correttamente il denaro pubblico. Un esempio di best pratices sostenute dalla Pubblica Ammistrazione. I meriti vanno a Carlo Smeriglio, insigne storico santenese e a Elena Di Bella, della ex Provincia. Agli asparagicultori Domenico e Giuseppe Vassallo, Giovanni Mosso, Giandomenico Ronco, Carlo Vercellino, Ernesto Dorato, Giovanni Torretta, Francesco Raimondo, Giovanni Sacchetto, Mario e Margherita Rocca, che hanno collaborato, nel selezionare le varietà ibride e nel salvaguardare l’Argenteuil e la varietà Santenese. Ai tecnici e ricercatori Agostino Falavigna e Michele Baudino, a Giancarlo Chiesa, funzionario della Coldiretti. Alla Pro-Loco, allora guidata da Roberto Ghio.

Grazie a loro, asparago oggi significa: selezione varietale, investimenti in impianti, salute alimentare, innovazione, ricerca, sperimentazione ed economia del territorio.

Prima del 1995 le imprese si contavano su una mano. La fortuna di Santena stava per scomparire. Dei 200 ettari coltivati negli anni ‘20 del Novecento, rimanevano solo 2 o 3 ettari. Si toccò il fondo. Iniziò la ripresa. Oggi, a Santena venti piccole aziende producono su una superficie di circa 20 ettari. Altrettanto succede nel resto del Pianalto. Un successo raggiunto grazie alla selezione della varietà Eros, che ha elevato la produttività delle colture, garantendo più redditività al lavoro e all’investimento dei coltivatori. La caratteristica dell’asparago santenese è intimamente legata all’orgoglio di chi lo produce e commercializza. Alla promozione incentrata sulla freschezza e sulla vendita a tempo zero. Elementi che distinguono il tenerissimo germoglio in Piemonte e in Italia. Caratteristica che vince una concorrenza agguerrita, puntando sulla qualità e sul prezzo contenuto grazie alla vendita diretta nelle cascine dei produttori. Chi vuole eccellenza e certificazione della provenienza sa che a Santena e nel Pianalto la trova nelle aziende agricole che espongono il bollino di qualità dell’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto e nei ristoranti e trattorie del territorio. Una garanzia che via via qualifica anche le altre produzioni orticole e agricole. Cavour scriveva: ”Mon cher Cousin, on cultive chez nous les asperges très en grand. Les champs, où on les sème, sont fortement fumés pendant trois ans, et la quatrième année il est [sic] en plein rapport. Une aspergère bien faite dure de 20 à 25 ans et donne pendant ce temps, si fumée convenablement, de beaux produits. Ce temps passé, l’asperge cesse de prospérer, il faut changer la destination du champ. Soumis à d’autres cultures, il est très productif. Le blé et le maïs y viennent à merveille. On peut en faire une prairie. Enfin une ancienne aspergère est considérée comme terre de première qualité. Mais si après un espace de temps très considérable, trent’ans, quarant’ans par exemple, on veut essayer de nouveau la culture de l’asperge, quelques soins qu’on se donne, quelque quantité de fumier qu’on emploie, on échoue complètement. Il est naturel de conclure que l’asperge a besoin de certain composé inorganique que le fumier ne contient pas en dose suffisante pour rendre à la terre ce qu’une culture prolongée lui a enlevé. Trouvez-moi cette substance et vous nous aurez rendu un immense servi[ce] [car] l’asperge est la source de la prospérité de Santena. Camillo Cavour”. La lettera parla di come i contemporanei del Contadino-Tessitore, impiegando i concimi, contemporaneamente alla meccanizzazione, cambiarono il modo di produrre derrate alimentari destinate a nutrire una popolazione crescente, che man mano migliorava le proprie condizioni di vita.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 13 gennaio 2018.

**

www.rossosantena.it

twitter.com/rossosantena