Santena, indagine sui diari di Cavour

SANTENA – 23 febbraio 2018 – Un recente comunicato della Fondazione Cavour ripercorre la vicenda dei diari di Cavour, oggetto  di custodia  coattiva  a opera  del direttore generale Archivi del Ministero dei Beni e delle Attività  Culturali. I lavori di restauro sarebbero di bassa qualità e realizzati senza l’autorizzazione della Soprintendenza. Intanto il TAR Piemonte, ha disposto la sospensione del trasferimento a Roma dei diari del Conte. L’udienza si terrà a metà marzo.

 

I TEMPI PER IL MUSEO CAVOUR  Il comunicato stampa firmato da Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour, comincia così: «Nelle prossime settimane inizieranno i lavori per la trasformazione del Castello della   Famiglia  Cavour  a  Santena,  in  Museo   Nazionale   Cavour.  I lavori termineranno nel primo semestre del 2019. Si sta attuando così il disegno della Fondazione Cavour di dare una nuova vita al Complesso Cavouriano di Santena, che comprende, oltre  alla tomba  del Conte, il Palazzo delle Scuderie già ricostruito nel 2015, dove sono collocati gli Archivi e le Biblioteche Cavour e Visconti Venosta, il Parco Storico, già messo in parziale sicurezza in questi ultimi anni. Tutti i progetti, e tutti i conseguenti lavori, sono stati realizzati attraverso una collaborazione continua con le competenti autorità nazionali e locali».

PREMIO CAVOUR «A  questa  serie  di  opere  strutturali  si  è   accompagnata una  altrettanto importante  attività  storico-culturale  tra  cui spicca l’istituzione  del Premio Cavour, conferito a undici personalità italiane in tutti i campi ­ – prosegue il comunicato stampa –. Questa serie di opere ha avuto i più ampi e autorevoli  riconoscimenti, e in particolare quelli del Presidente della Repubblica. Investimenti  strutturali e iniziative  storico-culturali hanno avuto e hanno lo scopo di riportare la figura del Conte di Cavour – spesso dimenticata – al suo giusto posto nella opinione pubblica».

DOCUMENTI CAVOURIANI Nerio Nesi aggiunge: «In questa  prospettiva si colloca anche il recente  acquisto  di documenti cavouriani  effettuato nel 2015 dalla Fondazione grazie a una sottoscrizione aperta  a privati  e ad enti pubblici, acquisto che ha consentito  che i medesimi rimanessero in Italia. Tali documenti, insieme ad altri manoscritti di proprietà della Città di Torino, fanno  parte  delle opere che il 7 febbraio  2018 sono state, con sorprendente rapidità,  fatte  oggetto  di custodia  coattiva  a opera  del direttore generale Archivi del Ministero dei Beni e delle Attività  Culturali, il quale ha disposto che gli stessi fossero ricoverati presso l’Archivio di Stato di Torino solo per valutare gli  interventi necessari per  il ripristino, che  si sarebbe  comunque  dovuto effettuare  a  Roma  presso  l’Istituto  Centrale  per  la  Conservazione  ed  il Restauro del Patrimonio Archivistico e Librario».

LA FONDAZIONE RICORRE AL TAR Il comunicato si chiude così: «La rapidità  con cui tale custodia è stata disposta ai fini del trasferimento dei reperti a Roma ha indotto  la Fondazione a rivolgersi già il 13 febbraio  2018 al TAR Piemonte, che il giorno stesso ha disposto con provvedimento d’urgenza la sospensione del trasferimento a Roma dei diari del Conte. La  Fondazione  Cavour  – attraverso   i suoi  organi   interni   e  la  preziosa collaborazione   dei suoi  avvocati  e  dei  suoi  esperti  – intende  collaborare attivamente  all’accertamento della  verità,  avendo  da  sempre  avuto  come unico obiettivo quello di tutelare  il patrimonio storico e culturale  della figura dell’eminente statista. Il recente  intervento anche della  Magistratura Penale, che la Fondazione  ha avuto  modo  di conoscere  attraverso gli organi  di informazione, rasserena  e rassicura  la Fondazione  stessa, la quale non nutre  altro  desiderio che non sia quello  dell’accertamento della verità».

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Fonte:

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