Santena, consegnato al velista Giovanni Soldini il Premio Cavour 2018

SANTENA – 24 settembre 2018 – La Fondazione Cavour e l’associazione Amici di Camillo Cavour hanno conferito il premio Camillo Cavour 2018 al velista Giovanni Soldini. La cerimonia si è svolta giovedì 20 settembre, al castello Cavour di Santena.

Da sinistra: nerio nesi, Giovanni Soldini e Gianni Ghio (foto di Paolo Brancatelli)

Il premio consiste nella riproduzione in oro dei famosi occhiali usati dal conte di Cavour. Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour, ha ricordato la motivazione del Premio Cavour 2018: «Protagonista di indiscusso livello mondiale, Giovanni Soldini ha conseguito da trent’anni prestigiosi successi sui mari di tutto il mondo, dimostrando capacità eccezionali nella guida di barche di qualsiasi portata. A cominciare dai 16 anni, quando ha attraversato, per la prima volta nella sua vita, l’Atlantico, egli ha affrontato decine e decine di imprese, stabilendo record sempre nuovi e sempre più difficili, fino al 23 febbraio 2018, quando  – sul trimarano  Maserati  Multi  70 – ha battuto  il record Mondiale sulla rotta  Hong Kong-Londra, percorrendo  15 mila miglia a una velocità media di 17 nodi. Il  binomio  Soldini-Maserati  aveva già  stabilito il  primato mondiale sull’altra parte della rotta del Tè, da San Francisco a Shanghai. Con le sue imprese, Giovanni Soldini ha tenuto alto il nome della marineria italiana e il prestigio dell’industria italiana nel mondo».

Giovanni Soldini è intervenuto con queste parole: «Quando ho letto i nomi delle persone che sinora hanno ricevuto il Premio Cavour, ho pensato che era veramente strano che aveste pensato a me. Talmente strano che mi sono anche emozionato e quindi ho fatto di tutto per poter esserci, anche se non è stato semplice; la mia logistica mi porta spesso a essere lontano». Giovanni Soldini ha rivelato: «A borgo della mia barca c’è moltissimo Piemonte. E forse è anche per questo che sono stato felicissimo di venire a prendere questo premio. C’è moltissimo Piemonte: un Piemonte di industriali e imprenditori che hanno deciso di rischiare insieme  a me, di investire per fare di una barca un po’ una bandiera che ormai farà il secondo giro del mondo in tre anni. Una barca che porta grandi marchi italiani in giro per il mondo, che fa attività sportive e che fa anche attività promozionali. Penso che in realtà se ci vuole del coraggio a fare 15mila miglia di fila con 4 marinai, giovani e in gamba  – che vengono da Paesi diversi, quindi con una complessità anche di cultura e di lingua non indifferente –, ci vuole anche coraggio a investire, a credere in una attività del genere. Sicuramente il fatto che molta parte dalla barca sia piemontese non è per caso, ma perché in questa terra, alla fine, c’è molta parte dell’Italia. E c’è una parte dell’Italia che si impegna e che fa grandi cose. E quindi sono ancora più contento di essere qua a ritirare questo premio. Vi ringrazio moltissimo. E direi che va bene così…».

Nel suo indirizzo di saluto il sindaco di Santena Ugo Baldi, ha detto: «Buongiorno a tutti voi, presenti oggi, qui a Santena. Un saluto di benvenuto particolare a nome di tutta la nostra Città a tutti i cittadini presenti; a tutte le autorità civili e militari; alla Prefettura di Torino rappresentata da Paola Spena; alla Regione Piemonte nelle persone dell’Assessore alla Cultura Antonella Parigi e dal Presidente del Consiglio Regionale Nino Boeti; ai colleghi Sindaci presenti in rappresentanza di questo territorio ricco di storia e di tradizioni; alla Fondazione Cavour nella persona di  Nerio Nesi; all’Associazione Amici della Fondazione Cavour, nella persona del Presidente Giovanni Ghio e ai volontari di questa Associazione che, insieme alla Fondazione hanno contribuito all’organizzazione di questo evento e che continuano la loro opera di supporto alla sopravvivenza di questo importante complesso cavouriano e, naturalmente, al destinatario del premio che onora con la sua presenza la nostra Città, Giovanni Soldini».

Il sindaco Ugo Baldi ha proseguito: «Nella vita di ognuno di noi ci sono state o ci saranno sfide che non cerchiamo ed a cui non possiamo sottrarci. Ci sono sfide che dobbiamo accettare ed a cui ci sottoponiamo nella prospettiva di crescere culturalmente o socialmente. Nella vita di ognuno di noi, quotidianamente ci sono piccole e grandi sfide. Nella stragrande maggioranza dei casi queste sfide le subiamo, qualche volta le cerchiamo. Qualche volta le cerchiamo, per misurarci con i nostri limiti o per conoscerne i confini. Anche il più pigro tra di noi qui presenti oggi, qualche volta ha sfidato se stesso per conoscersi meglio o per mettersi alla prova, prima che la vita stessa decida di metterlo alla prova suo malgrado».

«Giovanni Soldini, ugualmente, ha iniziato fin da ragazzo a sfidare se stesso con prove più grandi di lui e non ha mai smesso di farlo – ha detto Ugo Baldi –.  Per certi versi ritroso a qualsiasi canone di normalità. In un disegno di vita che non poteva e non doveva essere tratteggiato da altri: la sua fuga solitaria è iniziata in terra ed è proseguita per mare. Non credo alla ricerca di record da abbattere – anche se questo regolarmente accadeva –, quanto piuttosto all’inseguimento di se stesso e del proprio limite di autodeterminazione. Con il desiderio primario di costruire con le proprie mani il proprio futuro, allo stesso modo con cui ha costruito molte delle imbarcazione con cui ha navigato. Ma anche con imprevedibili desideri di condivisione con ambiti non convenzionali della nostra società, così come accaduto in occasione della costruzione della barca di 50 piedi, la “Stupefacente” Kodak costruita da Soldini all’interno di una comunità di recupero per tossicodipendenti. Un solitario, che usa la solitudine come mezzo e non come fine, che non ha esitato a interrompere una importante regata per soccorrere e recuperare in mare la velista francese Isabelle Autissier in grave difficoltà e pericolo di vita, navigando per oltre 180 miglia in condizioni meteomarine particolarmente avverse, con grande perizia marinaresca nel saper governare l’imbarcazione. Meritandosi per questo la Légion d’honneur francese e la medaglia al merito della Marina italiana».

Il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Ma in fondo, anche Camillo Cavour era un velista, che ha navigato in modo solitario in mari non certo tranquilli, fino a raggiungere, contro tutto e contro tutti, l’unico porto sicuro in cui voleva arrivare: quello dell’unità d’Italia. In fondo, anche Cavour era dissacrante ed imprevedibile nelle scelte e nelle sfide affrontate nella sua lungimirante carriera politica. In fondo, anche Cavour ha preferito costruire con le proprie mani e con la propria visione dello Stato, la barca su cui traghettare il piccolo regno di Sardegna verso un’Italia unita. Anche Cavour, come Giovanni Soldini ha sfidato se stesso e le convenzioni dell’epoca, per superare un limite che sembrava irraggiungibile. Ecco perché Giovanni Soldini è degno del Premio Cavour. Perché ci ha finora insegnato che navigare da soli, nei mari agitati delle nostre vite, è una sfida che dobbiamo vivere con entusiasmo e determinazione, consapevoli che ognuno di noi è molto più bravo di quanto confessiamo a noi stessi di essere, e può superare ostacoli apparentemente fuori dalla propria portata. Perché, come Cavour, a modo suo è un innovatore e rappresenta un’Italia al di fuori degli schemi e degli stereotipi. Ma anche perché come Cavour ci rende orgogliosi di essere italiani. Grazie Giovanni e benvenuto a Santena, Città di Camillo Cavour».

*

Le immagini sono gentilmente messe a disposizione da Paolo Brancatelli.

**

www.rossosantena.it

https://twitter.com/rossosantena