Santena, novembre tempo di ricambio. Puntata 144

SANTENA – 3 novembre 2018 – Guerra e pace, senza dimenticare Bucharin. Il Chierese-Carmagnolese nell’agricoltura piemontese. Il Piemonte penalizzato senza il Tunnel del Frejus. Chi vuole male al Piemonte? TAP, TAV e MUOS le infrastrutture sono indispensabili per stare al passo col tempo. Ieri nuovo caso Pegaso a Santa Maria Capua Vetere.

 

1) 3 novembre 1918, vigilia di pace e poi nel 1939 di nuovo guerra.

BOLLETTINO DELLA VITTORIA.

Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12, n°1268.
La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d’armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, dell’ VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni e nell’inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. F.to Diaz

2) In attesa. Il cambiamento climatico e di mercato impone la riconversione e la ristrutturazione delle coltivazioni e delle aziende agricole del territorio. In attesa che si muovano le istituzioni, la presenza di soggetti capaci di lavorare in rete sarà molto utile per favorire l’individuazione delle scelte da compiere.  Meccanizzazione, concimazione, irrigazione, selezione varietale di ortofrutta, allevamento degli animali per carni, uova e latticini, impiego di energia solare devono procedere di pari passo con la sperimentazione, la ricerca, la formazione, la conservazione e la commercializzazione dei prodotti freschi e di qualità destinati a nutrire la comunità che vive a Torino, nei Dintorni, in Piemonte e in tutta Italia e Europa.

3) Salute nel distretto del Cibo. Per la sua collocazione geografica, la sua storia e le sue specialità la Zona Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana può diventare, il punto di riferimento dell’agricoltura ortofrutticola del Piemonte. Una zona in cui, insieme alla produttività e alla redditività del lavoro, le aziende sono chiamate a operare sulla salubrità e dunque sui benefici per la salute fornita dagli alimenti vegetali. Non va dimenticato infatti che una alimentazione salutare richiede soprattutto di mangiare tanta verdura e una giusta quantità di frutta.

4) SI-MUOS, NO-MUOS. Botta e risposta tra il Ministero, il leader siciliano del M5s e gli attivisti sul sistema satellitare americano realizzato all’interno della riserva della Sughereta, in provincia di Caltanissetta. Per il pentastellato Trizzino: “La nostra posizione resta la stessa: siamo contro il Muos. Non ci sono alternative. E quindi smantelleremo il Muos, l’obiettivo quello resta”. Per il Ministero della Difesa: “Qualsiasi posizione assunta da esponenti non appartenenti all’esecutivo è da considerarsi espressione del singolo soggetto politico”. (Il Fatto Quotidiano. 1 novembre 2018)

5) SI-TAV, NO-TAV. Non si capisce perché in Italia ci siano al Sud, al Centro e al Nord, ad Est come ad Ovest, tante persone che vogliono danneggiare il Piemonte impedendo la costruzione del Tunnel della TAV del Frejus. Persone, chi in buona fede e chi in cattiva fede, che tacciono su quello del Brennero in costruzione e sui Tunnel del Gottardo e del Lotschberg già in piena attività: tunnel ferroviari che captano le merci provenienti dalla Pianura Padana e dal Mediterraneo. In Piemonte, in Italia e in Europa i favorevoli all’apertura del Tunnel vogliono semplicemente che il transito ferroviario nelle Alpi Occidentali sia considerato dello stesso valore e importanza di quello che attraversa le Alpi Centrali e le Alpi Orientali.

6) Comunisti Cinesi tra import e asparagi. Shanghai ospita in questi giorni il primo Salone Internazionale delle Importazioni Cinesi. L’ha annunciato il Presidente Xi Jinping indicandolo come segnale di una nuova apertura di Pechino alla liberalizzazione dei mercati. I Cinesi dicono di voler importare prodotti e servizi. Intanto a Cesena si è appreso che coltivano asparagi bianchi per esportarli, mentre fino a ieri i germogli verdi erano coltivati per i consumi interni.

7) Nikolai Bucharin. Moriva 80 anni fa, vittima delle Purghe Staliniane, qualcosa di molto vicino alle persecuzioni e stragi  compiute dai Nazisti e dai Fascisti nei campi di sterminio. 50 anni dopo, nel 1988, è stato riabilitato  da Gorbaciov. Il plenum della Corte suprema della ex-URSS ha infatti respinto la sentenza che lo accusava di aver partecipato al cosiddetto “blocco antisovietico dei trotskisti di destra”.  Un orrendo errore giudiziario è stato rimosso rendendo giustizia a un uomo vittima della lotta politica e di potere avvenuta negli anni Trenta del Novecento in Unione Sovietica, oggi Russia.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 3 novembre 2018

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