Santena, cerimonia 25 aprile 2019, intervento di Nerio Nesi

SANTENA – 28 aprile 2019 – La città ha celebrato il 25 aprile 2019, 74° anniversario della Liberazione d’Italia. Di seguito, il video con: l’intervento di Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour; il ricordo dei santenesi morti nelle guerre; la testimonianza di due studentesse che hanno partecipato al Treno della memoria 2019; il ruolo delle donne santenesi nella resistenza.

Dopo le note di Bella ciao e Fischia il vento, proposte dalla banda musicale santenese, il microfono è passato a Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour. Subito dopo Giovanni Gaude, presidente dall’associazione Le radici la memoria, ha fatto memoria dei santenesi morti sui vari fronti di guerra. Gaude ha citato: i cinque Alpini santenesi, morti in Russia; i santenesi morti sui vari fronti di guerra dalla Francia alla Jugoslavia, dalla Grecia all’Africa. I santenesi fatti prigionieri dagli Alleati, nel sud Italia, dopo l’8 Settembre 1943 riaddestrati e aggregati ai Marines  Americani, che contribuirono alla liberazione dell’Italia. Per tutti “Palera”, Agostino Cavaglià e “Nino ‘d Luserna”, Antonio Tosco.   Il presidente dell’associazione Le radici la memoria, ha ricordato i 35 santenesi Internati Militari Italiani nei campi di concentramento tedeschi; citando Pinin Razzetti, porta bandiera Reduci e Lodovico Berruto, due  instancabili testimoni. Giovanni Gaude ha ancora citato i 400 operai Fiat, arrestati su ordine di Mussolini perché, nel marzo 1944, protestarono per il pane e per la pace e furono deportati e uccisi a Mauthausen. Tra loro i santenesi Giuseppe Griva e Matteo Caratto, uccisi a Mauhtausen.

A seguire due studentesse delle superiori, Rebecca e Sara, partite con il Treno della memoria nelle scorse settimane, hanno portato la loro testimonianza della visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Giovanni Gaude è intervenuto sul ruolo delle donne nella resistenza – Rina Tosco, Margherita Musso, Giovanna e Marianna Pollone, Caterina e Maria Tosco, Giulia Bottino, Lucia e Caterina Elia, Linda, suor Serafina e tante altre santenesi –, giovani che non hanno impugnato le armi, ma hanno contribuito in modo importante alla Liberazione.

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