Santena, quante storie racchiude il Parco Cavour? Puntata 185.

SANTENA – 7 settembre 2019 – Lunedì 16 settembre, la sfida botanica tra gli alberi del Parco tra i ragazzi delle seconde medie è occasione per scoprire le tante sfaccettature del parco Cavour. Un parco racconta almeno mille storie e favole. Anche quella di una rivoluzione nata sotto gli alberi nel 1821, che vide la nascita delle relazioni tra Camillo Cavour, Cesare Alfieri e Carlo Alberto.

Santena, parco Cavour, anno 2013

La presenza dei Parchi: Cavour, Villa Rey, Villa Mercadillo e di San Salvà, insieme alle sponde del fiume Banna, del Tepice e ai numerosi fossi che solcano il territorio compongono un prezioso quadro paesaggistico, agricolo, idrico, ambientale e culturale. Un sistema territoriale modellato nel corso dei secoli, in cui spiccano i due parchi storici, San Salvà e Cavour, sui quali è intervenuto l’architetto paesaggista più interessante del Ottocento: Xavier Kurten.

Xavier Kurten era un visionario. Faceva parte di un gruppo di idealisti cresciuti nell’Illuminismo e proiettati a inserire il Piemonte e poi l’Italia nel quadro europeo post-napoleonico. Un contesto in cui le scoperte scientifiche, le applicazioni tecnologiche e gli assetti istituzionali tracciavano il percorso di profonde trasformazioni sociali. I suoi giardini all’inglese si inserirono in questa dimensione, interpretando il rapporto di un paesaggio che si integrava con il territorio circostante, alla ricerca di relazioni capaci di cogliere l’emergere di nuovi interessi nell’agricoltura e nella società. Interessi rappresentati dal sorgere di una nuova aristocrazia operaia, borghese e nobiliare che credeva nel progresso e nella modernizzazione.

Kurten è stato progettista di scenari intorno ai quali crescevano scelte politiche che ebbero una forte influenza sul processo di realizzazione dell’Unità nazionale. Significativo è il suo primo giardino realizzato in Piemonte, in quel di San Martino sul Tanaro, di proprietà degli Alfieri di Sostegno. Un parco che contrassegna il passaggio da Napoleone alla Restaurazione, aprendo la prospettiva sul Risorgimento.

Protagonisti della vicenda sono gli Alfieri, i cardini su cui poggiò il reinserimento presso la corte dei reinstallati Savoia, di famiglie compromesse nel periodo napoleonico. Tradizionalmente legati alla monarchia, i Sostegno comprarono dagli occupanti francesi l’espropriato castello di Govone, già acquistato nel 1795 da Re Vittorio Amedeo III per i figli Carlo Felice, Duca del Genevese, e Benedetto Placido, Conte di Moriana. Per Roberto Girolamo e Teobaldo Alfieri l’operazione era un dovere. Per Roberto Girolamo e Teobaldo Alfieri l’operazione era un dovere.

Quel Castello fino al 1792 apparteneva ai Solaro di Govone, casato da cui veniva la loro mamma, Paola Gabriella Solaro di Govone e di Breglio. La presenza della Casa Reale –Govone è a tre chilometri da San Martino– nel territorio che va da Alba ad Asti, toccando Langhe, Roero e Monferrato costituiva un riconoscimento e la riconferma del ruolo fondamentale svolto dalla Valle del Tanaro nella storia del Piemonte e della Valle Padana. Una storia di cui gli Alfieri, signori di San Martino e di Magliano e successivamente eredi di Grinzane Cavour e di Santena, sono stati significativi protagonisti.

In più la presenza territoriale dei Savoia apriva prospettive che, da lì a pochi anni, saranno ampliate con l’ingresso in scena di Pollenzo-Bra, del Re Carlo Alberto, di Grinzane di Camillo Cavour, di Castiglione Falletto dei Barolo e nel 1855 di Fontanafredda di Vittorio Emanuele II. Scena in cui San Martino e Magliano sono parte fondante del distretto del vino di Langhe, Monferrato e Roero,  che nell’Ottocento ha generato un ceto politico di primo piano, insieme a un processo di innovazione nella coltivazione delle vigne e nella produzione enologica di cui hanno beneficiato le generazioni successive, fino a questi giorni. Di tutto ciò molto è dovuto alla vicenda del Castello di Govone.

Alla caduta di Napoleone, 1814, gli Alfieri furono ben lieti di restituirlo a Carlo Felice, allora Duca del Genevese. Il quale nel 1818 curando i lavori di restauro, risiedette a casa loro a San Martino, dove ammirò il nuovo e “rivoluzionario” parco realizzato dal Kurten.  Un giardino ricco di varietà arboree, autoctone e alloctone, che esaltava –persino troppo, direbbero alcuni odierni ambientaliti – quella biodiversità oggi tanto ricercata. Carlo Felice fu affascinato dall’idea. A questo punto le date sono importanti.

Quando nel 1819 a Govone iniziarono i lavori sul progetto di nuovo parco mancavano solo due anni alla rivoluzione del 1821. Moti che, adottando la Costituzione sul modello di quella della Spagna del 1812, aprirono la strada alla rivoluzione del 1848 e allo Statuto Albertino: la prima costituzione dell’Italia Unita.Rivoluzione che, oltre a compromettere il principe ereditario Carlo Alberto, segnarono l’abdicazione di Carlo Emanuele IV e la salita al trono di Carlo Felice. Ormai una cosa era evidente.

Il Piemonte e l’Europa erano cambiati, emergevano con forza prepotente i limiti sociali del vecchio ordine. La vecchia aristocrazia segnava il passo mentre quella moderna e imprenditoriale affermava sempre più il suo ruolo di stimolo al cambiamento e di presa di leadership.

Santena, parco Cavour, 19 agosto 2019

Gli alberi per Govone furono acquistati a San Martino, a Santena dai Benso di Cavour, a Torino dai Falletti di Barolo, dai Ghilini di Alessandria, dai Villa di Villastellone. Natura, paesaggio, enologia, gastronomia e politica aggregavano persone che sarebbero state, insieme alle nuove categorie emergenti protagoniste della rivoluzione risorgimentale. Gli Alfieri, i Balbo, i Benso di Cavour, i d’Azeglio, i Barolo, i di Lisio, i Villa, i Ghilini erano legati dai parchi moderni di stile inglese e da idee moderne e progressiste.  Non fu certo un caso se anche il principe Carlo Alberto nel 1820 diede al Kurten l’incarico di progettare il Parco del Castello di Racconigi. Carlo Alberto infatti era legato da forti relazioni agli Alfieri di Sostegno, sia con Carlo Emanuele, sia con suo figlio Cesare, conosciuto e frequentato negli anni giovanili. Cesare Alfieri merita una speciale citazione. Figura centrale del Risorgimento, firmatario dello Statuto e Primo Ministro del Regno di Sardegna è la persona che introdurrà nella scena politica italiana ed europea Camillo Cavour….

Sfida botanica, 10 giugno 2015

P.S. La Sfida Botanica. In conclusione del Progetto del Vivaio Didattico, l’Istituto Comprensivo di Santena e l’Associazione Amici della Fondazione Cavour organizzano la Sfida Botanica che vedrà in gara cinque classi di Seconda Media di Santena. Lunedì, 16 settembre ore 8.30-12.30 nel Parco Cavour.

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Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 7 settembre 2019.

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