Due Santenesi sequestrati dai terroristi. Puntata 199

SANTENA – 14 dicembre 2019 – 50anni fa Piazza Fontana a Milano. 30anni fa la caduta del muro di Berlino. In mezzo, 40anni fa,  uno dei più gravi fatti di terrorismo erroneamente sottovalutato. Il sequestro e le gambizzazioni di studenti e insegnanti della Scuola di Amministrazione Aziendale a Torino.

Martedì, 11 dicembre 1979. Ore 15. Radiale di Torino. Corso Unità d’Italia. Clima freddo, prenatalizio, da 4° a 11°. Tra il Pala Vela e l’ex Stazione della Monorotaia di Italia ’61 c’è la sede della Scuola di Amministrazione Aziendale. L’ingresso è su Via Ventimiglia. Due giovani Santenesi sono presi in ostaggio da un gruppo armato.

Antefatto. Il 12 dicembre 1969 la storia d’Italia cambiò. Con la strage di Piazza Fontana a Milano iniziava la “Strategia della Tensione”. La bomba nella Banca Nazionale dell’Agricoltura fece 17 morti e 88 feriti. Veramente, alla stessa ora, tra Milano e Roma, le bombe erano ben 5. Il Paese del Boom economico, dell’industrializzazione, della piena occupazione, del libero accesso all’istruzione, dello Statuto dei Lavoratori piombava ufficialmente nella strategia della tensione.

Con buona pace degli sprovveduti Sessantottini e degli ingenui italiani solo nel 2005, dopo innumerevoli depistaggi, si stabilirà che a compiere gli attentati fu l’estremismo di destra neo-fascista, coperto da settori deviati dei servizi segreti. Nel ’69, in pieno Autunno Caldo per i diritti dei lavoratori, iniziò una fase caratterizzata dal terrorismo di destra che assestò un primo duro colpo al processo di progressivo riformismo avviato dopo la seconda guerra mondiale. Il clima sociale, basato sulla tradizione democratica del Settecento e dell’Ottocento e sulla Costituzione scaturita dalla Guerra di Liberazione, subì un grave attacco. Erano scesi in campo i “servizi segreti” del blocco occidentale e orientale. La Cina allora era in disparte, tranne che in Albania.

I colpi dell’eversione andavano a minare il sistema produttivo allargato al mercato europeo e mondiale costruito in Italia dopo il crollo del fascismo. Nel 1970 il quadro si completò. Fu fondata un’organizzazione terroristica di sinistra per la lotta armata, denominata “Brigate Rosse”. Iniziavano gli “Anni di Piombo”.  Le vittime della Strategia della Tensione e degli Anni di Piombo sono tante. Una fra tutte, lo Statista Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978.

Anche Santena fu toccata direttamente. Pochi lo ricordano. 40 anni fa, nel 1979, dieci anni dopo la strage di Piazza Fontana, due studenti santenesi furono sequestrati e tenuti prigionieri da un commando di Prima Linea. Non erano soli. Con loro c’erano 200 tra allievi, insegnanti, impiegati e tecnici della prima scuola italiana di formazione dei manager. La Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino.

Erano le tre di un freddo martedì, 11 dicembre 1979. Nell’Aula Magna i nostri erano a lezione. Frequentavano il primo anno del corso biennale post diploma.

I terroristi erano a volto scoperto. Del gruppo faceva parte Marco Donat Cattin, figlio del Ministro Carlo Donat Cattin, il padre dello Statuto dei Lavoratori –legge 300/1970–, leader della corrente di sinistra Forze Nuove della Democrazia Cristiana. Con lui c’erano, tra gli altri, Sergio Segio e Liviana Tosi. Non erano delle Brigate Rosse ma di Prima Linea.

I Santenesi, Maurizio Sabbadini e Bruno Siciliano, avevano 22 anni. Classe 1957. Erano cresciuti nella scuola di vita dell’Oratorio San Luigi e dei gruppi parrocchiali. Maurizio era animatore. Tra i suoi “allievi” c’era anche Filippo Tesio. Bruno era tra gli scout voluti dal Viceparroco Mino Lanzetti  e guidati da Beppe Razzetti.

Carlo Donat Cattin, ministro

Avevano studiato in due prestigiosi istituti. Bruno si era diplomato al Liceo Scientifico “Gino Segre” di Torino. Era operaio nella Fonderia Teksid di Carmagnola, faceva i tre turni. Maurizio veniva dall’Istituto Tecnico Industriale Pininfarina di Moncalieri. Era operaio alla “Triberti” di Cambiano.

Si licenziarono. La scuola era a tempo pieno e apriva la possibilità di migliorare la loro condizione lavorativa assumendo un ruolo tecnico-gestionale nelle imprese. Erano bravi, curiosi, spiritosi e sorridenti. Con loro Santena, improvvisamente, fu toccata dal terrore e dal piombo.  Quell’esperienza oltre a coinvolgere le famiglie, i tanti amici e conoscenti determinò una svolta nella loro vita.

200 prigionieri! Dal tempo della guerra non era più successo che in Italia un così folto gruppo di persone fosse sequestrato e tenuto sotto la minaccia delle armi. Essendo a volto scoperto imposero di chinare la testa e tenere lo sguardo in basso. Liviana Tosi lesse un farneticante proclama. “La Scuola di Amministrazione Aziendale era il luogo in cui si preparavano i manager del Sistema Imperialista delle Multinazionali”. Il comunicato finiva con minacce pesanti. Non dovevano più frequentare la scuola.

Intanto, nel corridoio delle toilette, i suoi complici radunarono quelli che dovevano passare per le armi. Scelsero 5 studenti e 5 docenti del master universitario che avevano già un lavoro in azienda. Perché non urlassero sigillarono le loro bocche con nastro adesivo. Poi, uno alla volta, furono gambizzati. Un proiettile per gamba.

L’azione di guerra del gruppo di fuoco, il sequestro delle persone e le esecuzioni durarono un tempo interminabile: 45 lunghissimi minuti. Finita la gambizzazione, i terroristi scrissero sul muro con le bombolette spray “onore ai compagni Barbara e Matteo”. Due militanti di Prima Linea –Barbara Azzaroni e Matteo Caggegi– uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia dentro il bar dell’Angelo di Torino, nel febbraio 1979. Stavano preparando un attentato a un dirigente del Partito Comunista Italiano che sosteneva la diffusione tra tutti i Torinesi del questionario contro il terrorismo.  L’ordine emesso da Prima Linea di non presentarsi a scuola non ebbe effetto. L’indomani tutti gli allievi erano presenti e in assemblea decisero di riprendere subito gli studi.

Oggi Bruno e Maurizio, parlano volentieri dell’esperienza che ha segnato profondamente la loro vita. Sono manager in due aziende: il primo in provincia di Asti, il secondo nel Modenese. Marco Donat Cattin è morto in un incidente stradale nel 1988.

L’Italia, dopo aver lasciato sul campo molte vittime, è stata capace di sconfiggere il terrorismo di destra e di sinistra. La democrazia è stata salvaguardata. Ancora, però, non è stata vinta la battaglia contro l’evasione fiscale che altera le regole di mercato e contro lo strapotere della delinquenza organizzata.

Santena lavora per raccogliere, conservare e divulgare le sue memorie e la sua Storia.

Un grazie va all’Università della Terza Età di Santena e Cambiano e al relatore Gianni Oliva che la sera dell’11 dicembre u.s., in biblioteca, rievocando le vicende del crollo del Muro di Berlino del 1989 e dell’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano del 1969 hanno stimolato il ricordo di una pagina della storia nazionale di cui si parla troppo poco: l’occupazione della Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino del 1979 da parte di terroristi.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 14 dicembre 2019.  

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