Apertura sale d’attesa stazioni ferroviarie piccoli comuni. Ordine del giorno del consigliere regionale Davide Nicco

SANTENA  – 1° febbraio 2020 –  Un contributo Regionale ai Comuni che si impegnano a mantenere aperte le sale di aspetto chiuse dalle ferrovie dello Stato per carenza di personale. Questa, in sintesi, la proposta contenuta in un ordine del giorno presentato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Davide Nicco, finalizzata a agevolare pendolari e studenti che utilizzano il treno in Piemonte.

Davide Nicco

Davide Nicco, informa: «Le ferrovie, e più precisamente la società controllata Rfi che ne cura le infrastrutture, sta via via chiudendo le sale di aspetto dei Comuni di più piccola dimensione, in quanto le stazioni ferroviarie vengono automatizzate e gestite da remoto, senza più presenza fisica di personale. La conseguenza è che in molti Comuni i viaggiatori non hanno più una sala d’aspetto dove attendere “Non si può lasciare i pendolari in piedi ed al freddo ad aspettare il treno e pretendere poi che poi preferiscano il trasporto ferroviario all’automobile».

Davide Nicco prosegue: «Alcuni Comuni virtuosi si stanno accollando il costo per risolvere il problema, altri più piccoli invece non ce la fanno, e credo che la Regione Piemonte non debba lasciarli soli. Da approfondimenti chiesti a Rfi, risultano attualmente 60 i Comuni piemontesi che potrebbero beneficiare del contributo tenendo aperta la sala d’aspetto, ma il numero potrebbe aumentare nei prossimi anni mano a mano che nuove stazioni verranno automatizzate e conseguentemente le sale d’aspetto sinora aperte vengano chiuse».

«Mi auguro inoltre che anche la città metropolitana di Torino, – conclude Davide Nicco –  che fino ad ora non mi risulta sia intervenuta su questo tema, possa pensare a iniziative volte a tenere aperte le sale d’attesa delle stazioni, avendo anche lei precise competenze sui trasporti».

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A seguire l’ordine del giorno Apertura sale di attesa stazioni ferroviarie piccoli comuni del Piemonte

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ORDINE DEL GIORNO

OGGETTO: Apertura sale di attesa stazioni ferroviarie piccoli comuni del Piemonte

Premesso

che sono note le azioni di politiche di incentivazione della mobilità sostenibile messe in atto ormai da anni dalle istituzioni nazionali, regionali e locali, ivi comprese quelle della Regione Piemonte, anche ai fini del rispetto e della difesa ambientale;

che in ambito di mobilità sostenibile il trasporto ferroviario assume un ruolo centrale, in special modo per quanto riguarda il fenomeno del pendolarismo particolarmente intenso tra aree periferiche e capoluogo di Regione o di Provincia, per il quale il trasporto su rotaia rappresenta una valida e preziosa alternativa all’uso dell’automobile che inevitabilmente comporta da un lato un maggior inquinamento e dall’altro il congestionamento del traffico sulle principali arterie regionali ed all’interno delle città di maggiori dimensioni;

che l’incentivazione dell’utilizzo del trasporto ferroviario non può prescindere da una comoda e funzionale possibilità di fruizione del mezzo di trasporto e delle infrastrutture a ciò connesse e che vengono poste a servizio dei fruitori, e tra queste infrastrutture un ruolo precipuo svolgono le sale d’aspetto delle stazioni ferroviarie, che consentono ai viaggiatori di attendere il passaggio del convoglio in luogo riparato dalle intemperie e dal freddo, specialmente in mesi invernali in cui, notoriamente, nella nostra Regione il freddo è particolarmente intenso;

Preso atto

che le ferrovie dello Stato, ed in particolare la società collegata Rfi Spa che ne gestisce le infrastrutture, negli ultimi anni, col procedere della automazione, sta provvedendo ad eliminare sempre più il personale distaccato nelle stazioni ferroviarie di minore dimensioni, le quali vengono molto spesso ormai gestite “da remoto”, senza quindi la presenza fisica in queste stazioni del fattore umano ivi distaccato;

che, nelle stazioni di più piccole dimensioni, ormai prive di personale distaccato, Rfi sta provvedendo alla chiusura delle sale di aspetto, in quanto non risulta presente personale dipendente della società in grado di prendersene cura, ad esempio aprendo e chiudendo le porte di accesso nelle ore notturne, facendo pulizia, sorvegliandone l’utilizzo eccetera;

che, in taluni casi, i Comuni hanno valutato la possibilità di farsi assegnare in comodato gratuito da Rfi i locali destinati alle sale d’aspetto e di gestirle in autonomia ai fini di facilitare i propri cittadini nell’utilizzo del sistema ferroviario, ovvero continuando ad offrire loro un luogo riparato cui sostare in attesa dell’arrivo dei convogli ferroviari;

che in alcuni casi l’accordo tra Comuni e RfI Spa è andato a buon fine e le sale di aspetto, gestite dai Comuni, continuano ad essere fruibili a favore dei passeggeri, ma in altri casi non si è proceduto alla conclusione dell’accordo in quanto per i Comuni di più piccola dimensione, di cui sono note le ristrettezze economiche sulla spesa corrente, l’accollo anche solo dei costi di gestione quali il riscaldamento, le pulizie, il personale per l’apertura e la chiusura della sala d’aspetto, l’assicurazione per rimborso di eventuali atti vandalici eccetera rappresenta un onere non sempre affrontabile o comunque prioritario rispetto ad altre spese essenziali;

Considerato

Come si evince dal documento redatto da RFI le stazioni interessate dall’intervento oggetto del presente ordine del giorno sarebbero 60 (35 gestite nell’ambito di comodati ai Comuni e 25 non presenziate, non in funzione con possibilità di attivazione subordinata agli esiti di puntuali verifiche tecniche e gestionali.

che è interesse istituzionale, politico e strategico di questa Regione incentivare la mobilità sostenibile e, a cascata, la meritoria azione di quei Comuni che intendano aiutare i loro cittadini nella fruizione della linea ferroviaria, mantenendo aperte sale d’aspetto altrimenti chiuse e non fruibili per i viaggiatori;

che per perseguire questa incentivazione la Regione è disponibile ad accollarsi insieme ai Comuni una parte dei costi per mantenere aperte le sale d’aspetto ferroviarie, a beneficio dei viaggiatori ed in particolare dei pendolari.

Fermo restando che i Comuni beneficiari del parziale rimborso delle spese avranno l’obbligo di affiggere alle entrate della sala d’attesa da loro gestite apposita cartellonistica che informi che la sala d’attesa è mantenuta aperta e fruibile per i passaggieri grazie ad un contributo della Regione Piemonte erogato per incentivare la mobilità sostenibile.

Tutto ciò premesso e considerato

Il Consiglio impegna l’assessorato competente e la Giunta Regionale

ad erogare annualmente, tramite apposito bando e compatibilmente con le risorse regionali disponibili e le varie priorità di intervento, un contributo a titolo di parziale rimborso delle spese a favore di quei Comuni che, tramite una apposita convenzione con la Rfi spa, manterranno aperte e fruibili ai cittadini le sale d’attesa ferroviarie presenti nei loro comuni che altrimenti rimarrebbero chiuse e non fruibili dai passeggeri.

Consigliere Regionale del Piemonte
Davide Nicco

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