Santena. Trova il Trisecolare. Puntata 207

SANTENA  –  8 febbraio 2020 –  Trova il Trisecolare. (lat. 44°57’02,30”, long. 7°46’35,18”). Santena è una città con forti caratteri rurali, paesaggistici, umani e naturali.

Il Parco Cavour è conficcato nel ventre della città. Un concentrato di alberi secolari. Molti plurisecolari. Perlopiù platani orientali con oltre 250 anni di vita. Apparentemente sani. Uno, quello a candelabro, lungo la passeggiata sulla Banna, è, a vista, sofferente. Dall’altra parte, lato Nord c’è lui. Il nostrano platano comune. Sicuramente trisecolare. E’ il platanus acerifolia sotto cui giocava Cavour, con suo fratello e i figli dei lavoranti e dei servitori del Castello. Camillo naturalmente organizzava corse nel sacco e podistiche. Però, vincevano i figli scattanti dei contadini, abituati alla velocità del lavoro. L’inettitudine al lavoro allora non toccava il terzo e il quarto stato. Primo premio, una bottiglia di Nebbiolo. Allora il vino era energia. Oggi sarebbe cosa da galera. Camillo aveva 7 anni. Gli altri erano coetanei. I vecchi raccontavano che “sotto il platano il Conte prendeva il caffè con famigliari e amici”. 

L’albero è stato messo a dimora già sviluppato a metà del Settecento. Periodo ben precedente a Napoleone I. Dunque, è più vecchio dell’altrettanto famoso platano di Marengo, fatto piantare nel 1800 dal Generale diventato Imperatore dei francesi. 

Dall’alto dei suoi 40 metri e oltre, il platano di Camillo Cavour è uno degli alberi più imponenti d’Italia. Dal basso, alzando lo sguardo, sembra una parete di roccia viva, senza un appiglio. Grazie a un amico mandrogno, appassionato collezionista di cartoline, si conoscono i  suoi dati di crescita. Nel 1911, cinquantenario dell’Unità d’Italia, il suo diametro era di 5,30 metri. Oggi è di 6,80 m. In 109 anni sono 150 centimetri in più. Una crescita di 1,376 centimetri l’anno. 

Santena è fortunata. Ha l’asparago, riconosciuto nell’elenco nazionale dei PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale). Ospita un monumento nazionale, la Tomba di Camillo Cavour. Ha un albero monumentale compreso nell’albo nazionale. Tre pilastri che fanno da contorno al Parco, al Castello, al Museo, all’Archivio storico, alla Torre, alla Cascina Nuova. Il paesaggio rurale, contrassegnato dall’orticoltura, è percorso da reti autostradali e ferroviarie di livello europeo. L’insieme forma un sistema sociale, naturale, paesaggistico, patriottico e storico di primaria importanza. Il Parco all’inglese disegnato da Xavier Kurten è fantastico. Non fosse a Santena sarebbe perfino più apprezzato dai Santenesi. Formatosi a Torino nel periodo in cui il Piemonte era annesso all’Impero napoleonico, il Kurten era dotato di una visione paesaggistica che esaltava la ruralità, la diversità, la spontaneità dei luoghi. Era un illuminista che realizzava aree per i suoi illuminati clienti. Paesaggi in cui il lavoro dell’uomo e la globalizzazione delle varietà arboree si incontravano sostanziando le idee rivoluzionarie e progressiste conseguenti all’emergere delle nuove categorie sociali dell’Ottocento. Gli alberi del Castello sono un esempio di maestosità, longevità, imponenza. 

Il Platano di Camillo Cavour è nell’Elenco Nazionale degli Alberi Monumentali: DM n.757 del 19/04/2019. Per l’età e/o le dimensioni. Per l’architettura vegetale. Per il valore storico, culturale, religioso.  Religioso. Perché no?

Forse perché lo Stato riconosce al Conte il ruolo di riformatore che ha aiutato la Chiesa a stare al passo con i tempi. In fondo il 2020 è il 150° della Presa di Roma. Un evento che si colloca tra l’inaugurazione del Canale di Suez e l’apertura della galleria di alta velocità ferroviaria del Frejus. 

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 8 febbraio 2020. 

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