Santena, modernità dell’asparago. Puntata 224

SANTENA – 23 maggio 2020 – Se in un primo tempo il bollino dell’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto era sinonimo di identificazione territoriale, oggi il marchio di qualità completato dall’annualità e dal timbro dell’ azienda agricola produttrice significa certificazione di provenienza, a garanzia dei compratori e con tutti gli effetti civili e penali conseguenti.

Tanto per non fare paragoni. La superficie media coltivata ad asparagi bianchi in Germania è di 16,5 ettari per azienda. I campi sono 1660, la superficie complessiva è di 27.338 ettari. La superficie media di asparagi verdi coltivati a Santena e nel Pianalto è di 1 ettaro non per campo, ma per più campi per azienda, mentre la superficie complessiva è di circa 25 ettari. In Puglia da zero ettari degli anni Novanta si è passati ai 5.000 di oggi. I dati dimostrano quanto sia grande il consumo di asparagi e quanto piccola sia la nicchia occupata dagli Asparagi Santenesi nel Mondo.

A Santena e nel Pianalto fino all’anno scorso i clienti erano costituiti, nell’ordine, da: 1) acquisti diretti in cascina per consumi personali, 2) ristorazione, 3) vendite dirette sul mercato ambulante, 4) grossisti che intermediano per negozi, ambulanti e supermercati. In quest’anno di pandemia il sistema si è completamente rovesciato. All’inizio della stagione -avviata con forte ritardo intorno al 23 aprile- al primo posto si sono collocate le consegne a domicilio. Consegne spesso collegate ai clienti che già acquistavano in cascina, i cui legami col produttore hanno avuto un grande peso. I clienti abituali si sono organizzati in nuovi e spontanei gruppi di acquisto che hanno facilitato e semplificato le modalità e le quantità in consegna. A questi si sono affiancati nuovi gruppi nati sull’onda dell’attenzione verso un prodotto tradizionale in cui si identificano vecchi e giovani torinesi e piemontesi. Al secondo posto si è affermato il sistema produttore-grossista-supermercati che ha contribuito a evitare la saturazione di un mercato strozzato dal divieto di mobilità extracomunale delle persone in conseguenza alle misure di contenimento del Covid 19. Al terzo posto c’è stato il grande contributo di acquisti da parte dei Santenesi, i soli autorizzati a muoversi nell’ambito dei confini comunali.

A partire dai primi di maggio la situazione è mutata. Segno della straordinaria capacità di adattamento e flessibilità di un sistema produttivo e commerciale basato su piccole aziende associate. Man mano che si liberalizzava la mobilità è ripresa la vendita diretta in cascina. Di conseguenza, le consegne a domicilio sono diminuite, mantenendo comunque una loro significatività che probabilmente avrà continuità nei prossimi anni. In particolare quella organizzata in gruppi d’acquisto famigliari, condominiali, amicali e aziendali. L’ottimismo deriva dall’esperienza delle cassette con asparagi e ciliegie, realizzata da Facolt -ciliegie di Pecetto, dalla Fondazione della Comunità del Chierese e dall’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto.

In questi giorni finalmente arrivano primi segnali dall’importante pilastro sociale-economico costituito dalla ristorazione. Ristorazione indomita, che dapprima ha puntato sulla consegna a domicilio, mentre adesso si appresta a riaprire le sue stanze ai tanti, che attendono di gustare i piatti della grande tradizione culinaria cresciuta nei secoli intorno al pregiato germoglio d’Asparago coltivato a Santena e nel Pianalto.

Il 2020 ha dimostrato la capacità reattiva delle aziende agricole basata sulla diversificazione delle modalità di vendita. La rete di relazioni tra produttore e consumatore nata nei decenni passati sta dando i suoi frutti mentre progredisce e si trasforma. Se prima era legata alla tradizione, al piacere della buona tavola, al piatto arricchito ed elaborato con maionese, burro, formaggio, uova, frittura, prosciutto, besciamella oggi evolve intrecciando il commercio online con la ricerca di un’alimentazione sana, salutare, naturale, genuina, stagionale, rispettosa dell’ambiente che mette d’accordo vegani, vegetariani e onnivori. Dimostrazione che la strada da seguire vede consumatori e produttori sempre più attenti alla sostenibilità delle colture, al biologico, alla salubrità, alla sanità, al risparmio idrico, ai cambiamenti climatici, al corretto uso dei terreni e alla biodiversità.

P.S. Complimenti a chi nella Casa di Riposo, avvocato Giuseppe Forchino, ha imposto con vero senso di responsabilità e determinazione l’adozione di provvedimenti a tutela degli ospiti e del personale, con ciò evitando il disastro sanitario avvenuto in tante altre residenze per anziani.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 23 maggio 2020.

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