Programma Insieme per Santena 2007-2012

Il programma amministrativo 2007-2011 della lista Insieme per Santena, che aveva come candidato a sindaco Domenico Galizio
PREMESSA
“Sono le case a fare un borgo, ma sono gli uomini a fare una città” . (J.J. Rousseau)

Santena, per parafrasare il pensiero di Rousseau, non è più un borgo, ma non è ancora una città. La città nasce storicamente come il frutto di una pattuizione collettiva di persone che cominciano a configurarsi come un’associazione in sé, una comunità. La comunità diventa quindi un luogo in cui abitano persone che hanno un pensiero comune, una visione e, di conseguenza, un obiettivo comune.
Da ciò ne deriva che tutta l’attività dell’amministrazione cittadina, frutto di una libera scelta degli elettori va, a questo punto naturalmente, verso l‟obiettivo comune, sentito dagli abitanti. L’attuale situazione di Santena, ormai compromessa molto negativamente, è causata dal fatto che i suoi cittadini non rappresentano una comunità, ma una somma di interessi particolari. La nostra comunità non era ancora riuscita a metabolizzare il fenomeno migratorio degli anni ‟60 e ‟70 del secolo scorso, che oggi si trova ad affrontare il problema di come i cittadini provenienti da altri Stati possano farne parte.
In termini astratti il primo obiettivo da perseguire è quello di creare un “comune sentire”, una visione collettiva, che promuova una città/comunità vivibile e moderna, che possa essere presa orgogliosamente come punto di partenza per un ulteriore sviluppo dalle generazioni future.

SPUNTI DI CRITICA
“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” . (Sant’Agostino)

La situazione di Santena appare inequivocabilmente anomala, o meglio anormale. La vita politico-amministrativa santenese può essere descritta come una lunga serie di occasioni mancate.
1) La prima occasione si verificò all’inizio degli anni ’50 del secolo scorso. Santena, comune autonomo dal 1879, passò dai 3.652 abitanti del 1901, ai 4.046 del 1951. Nel 2001 gli abitanti erano 10.189, oggi all‟incirca 10.500. Amministrazioni accorte avrebbero dovuto prevedere con una programmazione urbanistica moderna, consapevole e ragionata, un ampliamento della città tenendo conto in modo particolare dei problemi di viabilità e dei servizi da offrire ad una comunità cha aumentava di partecipanti. Così non è stato. Tutto ciò ha contribuito ad aumentare le difficoltà ad individuare l’ubicazione del terzo ponte sul Banna per decongestionare il traffico in centro. Si è continuato ad aumentare l’edificazione nel quartiere Trinità, mantenendo solo un accesso dal centro città: l’attuale ponte sul Banna che ormai non è più in grado di far fronte a tutto il traffico veicolare.
Così non è stato. Santena si trova, secondo fonti Istat 2001 (anno dell’ultimo censimento), ad avere una densità abitativa pari a 619 abitanti per Km2, la più alta tra i comuni del Life-Pianalto con tutti i problemi derivanti dall’essere tagliata in due dal torrente Banna.
2) La seconda occasione si ebbe con la tragedia dell’alluvione del 1994: l’opportunità che si creò con l’arrivo di parecchi soldi non servì a migliorare la situazione né ad ingenerare presso gli abitanti una percezione di una città proiettata verso il futuro e verso una maggiore sensibilità a temi importanti quali quello dell’ambiente.
3) La terza occasione si avrà nel periodo 2007-2011 che culminerà nel 2010 con il 200° anniversario della nascita di Camillo Cavour e nel 2011 con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e della morte di Camillo Cavour. In futuro, fino al 2061 non si possono prevedere ad oggi altre occasioni di una certa rilevanza. La situazione “anormale” di Santena è frutto di decine di episodi singoli, di cui è opportuno citare alcuni esempi affinché siano conosciuti anche da coloro che sono arrivati a Santena da poco tempo:

– non è normale che Santena abbia un palazzetto dello sport non utilizzabile per motivi strutturali e la cui gestione, salvo interventi esterni, sarà molto complicata;

– non è normale che la città sia stata in scacco (con il piano regolatore, con le prospettive di lavoro e le aspettative dei cittadini) per una decina d’anni sul progetto di una clinica francese, che poi nell’arco di 2/3 anni hanno costruito invece a Settimo;

– non è normale che moltissime attività commerciali a Santena siano in vendita e non durino più di 3 o 4 anni: ciò significa che non si crea ricchezza, ma che si brucia il capitale;

– non è normale che in Santena, la città degli asparagi dal 1700, la fiera si sia trasformata in una festa di un solo giorno e che il mercato degli asparagi sia scomparso, rinascendo negli ultimi anni a Poirino;

– non è normale che in una situazione come quella descritta si preveda un aumento delle costruzioni solo per incamerare gli oneri di urbanizzazione.
Edificando su tutto il territorio di Santena non si risolveranno i problemi del lavoro dei santenesi o i problemi della città. Tutt’altro! Si aggraveranno al punto che la situazione non potrà mai più essere migliorata. Gli attuali ed i futuri amministratori devono essere consapevoli di questo: un giorno le generazioni future chiederanno loro conto di quanto fatto in passato, come noi in questo momento lo chiediamo alle persone che, autori di questo scempio, osano ancora presentarsi alle elezioni amministrative. Le giunte, che si sono susseguite in passato, hanno una responsabilità enorme. Esse hanno trasformato Santena, città dalle enorme potenzialità per la sua collocazione geografica dal punto di vista delle produzioni agricole, del turismo culturale, delle realtà economiche presenti, in una “città/dormitorio”. Le persone rimangono nella nostra città solo a dormire, senza prospettive ed occasioni per i giovani o per le persone che non vogliano prendere la macchina per andare in un altro posto a svagarsi.

UN FUTURO POSSIBILE PER SANTENA
“Un figlio stupido è peggio di uno vizioso, perché non c’è speranza che cambi”. (Shu Shueh Mou)

La caratteristica drammatica dei programmi dei candidati a Sindaco di Santena da vent’anni a questa parte è che sono tutti uguali. Quest’affermazione comporta due considerazioni. La prima è che la scelta da parte degli elettori deve essere fatta non solo sulla base dei programmi proposti, ma anche e soprattutto sulla base della credibilità delle persone che li propongono. Le persone che per vent’anni hanno rappresentato la classe dirigente santenese e che hanno governato in modo democraticamente dittatoriale in una direzione non è credibile che possano proporsi di governare Santena in una direzione diversa. La seconda considerazione è che tutti i programmi affrontano il problema dello sviluppo di Santena in maniera settoriale, particolare. Il programma viene redatto suddividendo la materia secondo gli incarichi assessorili: il risultato è una serie di programmi che sono la somma di progetti slegati fra i diversi assessorati e non programmi omogenei, coesi, nel quale ogni attore fa la sua parte singolarmente, ispirato da un sentimento comune.

TERRITORIO – VIABILITÀ
“Il y a deux choses dans un édifice: son usage et sa beauté. Son usage appartient au propriétaire, sa beauté à tout le monde”. (Victor Hugo).

IL PIANO REGOLATORE
Il punto di partenza per un progetto su Santena è rappresentato dallo strumento urbanistico per eccellenza: il Piano Regolatore. Santena è dotata di un Piano regolatore generale comunale, la cui versione originale è stata adottata per la prima volta negli anni 70: il Piano dimostra chiaramente la sua età. Le numerose varianti che si sono susseguite fino al 1994 avevano lo scopo principale di consentire l’edificazione delle poche aree ancora rimaste libere nel concentrico e nelle frange dell’abitato utilizzando alcuni lotti non edificati, consistenti in aree originariamente destinate a servizi. L’ultima variante, recentemente approvata, è stata dettata dalla necessità di scongiurare ulteriori disastri idrogeologici – come l’alluvione del 1994 – con l’istituzione di fasce di rispetto e di tutela del territorio. Le numerose sovrapposizioni che si sono create con le varianti hanno reso l’impianto urbanistico illeggibile. Il fine generale di un piano regolatore è il “progetto” di una città nell’armonia delle componenti ambientali strutturali, urbanistiche, architettoniche e sociali, mentre il Prgc di Santena ha la funzione di mera regolamentazione edilizia, senza prospettive di uno sviluppo sostenibile e coerente con il territorio.

LA VIABILITA’
Santena, per la presenza dello svincolo autostradale, rappresenta un importante nodo di traffico, con due componenti fondamentali costituite dal traffico di passo e dal traffico locale. Il traffico di passo ha origine nei comuni confinanti e destinazione principale verso la tangenziale e la SS 29 nelle prime ore del mattino, mentre nelle ore serali si inverte la percorrenza. Il volume dei flussi veicolari risulta notevole con punte di 700 veicoli/ora in ognuna delle due direzioni creando pesanti condizioni di inquinamento. I principali disagi si verificano all’intersezione tra la SS 29 e la circonvallazione con formazione di code di modesta entità (salvo particolari occasioni) e della durata media non superiore ai 5 minuti. Il problema non ammette soluzioni locali, ma richiede iniziative su scala provinciale e regionale con lo scopo di eliminare i flussi di traffico provenienti da nord (Cambiano, Trofarello) e da sud (Poirino) destinati alla tangenziale. Una soluzione parziale è costituita dallo spostamento dello svincolo in direzione di Poirino e la creazione di un accesso privilegiato per Cambiano/Trofarello. Il traffico locale è costituito principalmente dai residenti ed interferisce con il traffico di passo in corrispondenza delle intersezioni con la SS 29 e con l’attuale circonvallazione. Per conformazione urbanistica consolidata l’immissione nell’abitato di Santena avviene attraverso tre direttrici principali costituite dalle vie Torino, Sambuy e Trinità. I disagi principali riguardano la strettoia limitrofa al ponte sul Banna, attualmente dotata di regolazione semaforica, e l’impossibilità per i mezzi di trasporto pubblico di raggiungere la zona di Tetti Giro. Il Prgc con l’ultima variante, prevede un aggiramento dell’abitato a ovest, mediante un percorso tortuoso, con sedi stradali di larghezza insufficiente e con la realizzazione di un nuovo ponte sul Banna. Essendo l’automobilista principalmente condizionato dal tempo e dal percorso agevole, una soluzione del genere non costituisce un’alternativa alla circonvallazione esistente sia per i maggiori tempi di percorrenza richiesti sia per la presenza di una serie di intersezioni a raso e di curve, fonti di pericolo.
La formazione di una circonvallazione veloce più distante dall’abitato con tracciato a curvatura ampia risulta da escludere sia per ragioni di impatto ambientale sia per l’attrattiva che avrebbe per i flussi provenienti dalla SS 29 diretti verso Villastellone con conseguente aumento del traffico di passo. La soluzione al problema esiste già ed è costituita dall’attuale circonvallazione da utilizzare come via di scorrimento veloce, incrementando la funzionalità delle numerose vie trasversali di accesso. Per quanto riguarda l’accessibilità dei mezzi pubblici alla borgata di Tetti Giro risulta sufficiente la ristrutturazione del tratto di via Principe Amedeo in prossimità del ponte in modo da consentire agli autobus la svolta a destra (nessuno ha avuto questo modesta idea quando è stato costruito il ponte !!!!). Oltretutto i fondi già stanziati (1.800.000,00 euro per il tratto in progetto) e da stanziare (altri 2.000.000,00 di euro) per ristrutturare e migliorare il restante tratto potrebbero essere impiegati più utilmente in altre iniziative.

I PARCHEGGI
La sciagurata tendenza ad occupare gli spazi lasciati liberi dal Piano Regolatore nella sua versione iniziale con nuova edificazione residenziale e con l’insediamento di attività terziarie nel concentrico ha creato una situazione di notevole disagio. La richiesta di parcheggi ha origini occasionali (mercato di via Tetti Agostino e mercatino della prima domenica) e costanti derivanti dai residenti e dalle numerose attività commerciali e terziarie presenti in prossimità di Piazza Martiri. Nella prospettiva di riattivare il “museo cavouriano” la richiesta è destinata ad aumentare in modo considerevole senza che risultino disponibili, in adiacenza del parco o in prossimità del centro, aree libere. Il Piano Regolatore prevede due zone a parcheggio:
-a lato della circonvallazione, di fronte al campo sportivo con attraversamento pedonale mediante passerella aerea;
-in prossimità dell‟attuale sede dell’Ufficio Tecnico Comunale;
Entrambe le collocazioni risultano distanti dalle principali attività in special modo per i disabili. La soluzione dei parcheggi interrati presenta costi rilevanti di realizzazione e problemi idrogeologici per la presenza di falde superficiali ed implica l’onerosità dello stazionamento. Se non risulta possibile dotare il nucleo centrale di adeguata zona di sosta occorre decentrarle e munirle di collegamenti efficienti con il centro.
Sono ipotizzabili due soluzioni:
-Parcheggio alberato oltre circonvallazione di fronte alla “Cascina Nuova” con sottopasso privo di barriere architettoniche e realizzazione di una pista pedonale ciclabile che si dirami a via Tetti Agostino, lungo il Banna fino al ponte. Il parcheggio potrebbe essere dotato di biciclette in affitto e/o di navetta per il collegamento con piazza Martiri ed il mercato.
-Zone di sosta realizzate nelle aree libere lungo il Banna di fronte al parco con collegamento mediante passerella all‟altra sponda e sistema di viabilità pedonale e ciclabile analogo a quello descritto in precedenza.
Entrambe le soluzioni presentano problemi per i disabili soprattutto in considerazione delle distanze; una soluzione possibile consiste nel riservare in larga misura ai portatori di handicap i parcheggi esistenti attualmente.

I SERVIZI SPORTIVI
La principale struttura sportiva coperta del Comune da poco realizzata è “inagibile”. Il mitico, costoso e pomposo “Palazzetto dello Sport” soffre di problemi strutturali ed impiantistici (spogliatoi e servizi privi di aerazione, strutture sottodimensionate, presenza di barriere architettoniche) e nulla si è previsto in merito alla sua gestione e realizzazione. In sostanza nessuno sa a quale scopo debba essere adibito e quali costi competano alla sua utilizzazione. La destinazione dovrà essere scelta previa accurata verifica delle modalità di gestione (in appalto o diretta) con accurata analisi dei costi e dei ricavi. Lo sport inteso come attività sociale deve coinvolgere il maggior numero di persone e l’attività che potrebbe rispondere meglio di altre allo scopo è quella del nuoto. Purtroppo il “palazzaccio” è nato senza la previsione di tale destinazione e la realizzazione di una piscina al suo interno richiede ulteriori gravosi investimenti. La via migliore per stabilire quale debba essere il suo futuro deve coinvolgere tutti i cittadini anche mediante un consulto referendario.

PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTÀ
La piazza principale dovrebbe essere il punto di incontro e di socializzazione privilegiato; attualmente è destinata principalmente a parcheggio affollato con auto che sfrecciano al suo perimetro. L’aspetto architettonico è aberrante con costruzioni realizzate negli anni Sessanta ed anche in seguito, con grande spregio dello scenario ottocentesco della Chiesa e della piazzetta del Parco. La situazione è compromessa totalmente; rendere la piazza isola pedonale unitamente ad un tratto di via Cavour è problematico per la presenza di residenti, trasporti ed attività commerciali. Gli interventi “possibili” riguardano la ristrutturazione delle facciate degli edifici anche con contributi pubblici e la “pedonalizzazione” nei giorni festivi e prefestivi.

L’EDIFICAZIONE RESIDENZIALE
Santena non è più in grado di sopportare ulteriori incrementi di abitanti; la densità di popolazione risulta elevata e le infrastrutture sono già attualmente in crisi in special modo per viabilità e parcheggi. La priorità edificatoria deve riguardare il recupero degli edifici esistenti con operazioni di ristrutturazione edilizia ed urbanistica e di miglioramento architettonico, anche con operazioni a livello di intero isolato con creazione di spazi liberi soprattutto nel nucleo centrale. Nuove edificazioni residenziali implicano l’ulteriore definitiva perdita di territorio destinato all’agricoltura ed incrementano la percentuale di superfici impermeabili, causa non secondaria dell‟impoverimento delle falde e delle alluvioni. Ad esaurimento degli edifici oggetto di recupero si potranno considerare nuove edificazioni nei lotti di frangia già fortemente compromessi. Occorre infine considerare che 10.000 mq di superficie destinata ad agricoltura intensiva costituiscono almeno due posti di lavoro perenni.

L’EDIFICAZIONE INDUSTRIALE
Una politica urbanistica disastrosa (non solo a livello comunale ma anche a livello regionale) ha disseminato indiscriminatamente il territorio di edifici industriali; a Santena sono circa 50 i siti in cui sono collocate attività produttive. I fabbricati si trovano ovunque anche in piena campagna ed in alcuni casi si sono poi agglomerati per formare delle zone. La disseminazione implica il problema del notevole costo delle urbanizzazioni primarie (fognature, acquedotto, illuminazione pubblica, reti gas, elettrica, telefonica). Occorre razionalizzare gli insediamenti in zona impropria o alluvionabile, individuando aree di ricollocazione (ampliamento del piano per insediamenti produttivi) e restituendo all’agricoltura le aree liberate. Gli insediamenti agglomerati devono essere oggetto di verifica in relazione alla dotazione di servizi.

L’AGRICOLTURA
È l’attività tradizionale del nostro territorio e deve essere salvaguardata in modo particolare. Il Prgc prevede, sulla base dell’evento alluvionale del 1994, zone di tutela assoluta idrogeologica o agricola che vanno mantenute ed incrementate.

L’AMBIENTE
È il grande assente dalle norme del nostro Piano regolatore. Pochi, ma significativi elementi normativi possono avere una grande valenza ambientale.

IL VERDE
Nessuna norma dispone che le nuove costruzione debbano avere una congrua dotazione di verde privato, che è l’unico elemento capace di catturare la CO2 bilanciando quasi la produzione dovuta agli impianti di riscaldamento; tale provvedimento potrebbe essere integrato dalla piantumazione intensiva delle aree pubbliche e dei terreni incolti ed abbandonati.

LE ACQUE
Attualmente le acque delle coperture sono immesse in fognatura e defluiscono con grande rapidità nei corsi d’acqua superficiali contribuendo, nelle grandi piene, agli eventi alluvionali. Occorre prevedere l’obbligo di recapitare le acque di pioggia direttamente nella falda acquifera, ottenendo il vantaggio di alimentare quest’ultima e di dover predisporre fognature con condotte di diametro ridotto; l’immissione, per la stratigrafia del territorio, risulta agevole e dovrebbe essere prevista, con incentivi, anche per gli edifici esistenti.

L’ENERGIA
Incentivazione pubblica, anche sovvenzionata, dell’installazione di impianti di riscaldamento a pannelli solari e di impianti fotovoltaici per la produzione dell‟energia elettrica; maggiore attenzione al rispetto delle normative sui consumi energetici.

LA COMUNITÀ IMMATERIALE
La visione del futuro di Santena non può prescindere dall’immaginazione delle attività volte a trasformare l’insieme dei suoi abitanti in una comunità di persone, consapevoli ed orgogliose di risiedere nella propria cittadina.
Santena ha il privilegio di avere nel suo territorio due castelli. Il primo, il castello di San Salvà, è originario del „400 ed è inserito in uno splendido parco all’inglese, contenente piante tutelate dalla regione Piemonte. La proprietà di quest’immobile è privata. Il secondo castello, quello della famiglia Benso di Cavour, riveste un’importanza fondamentale per il processo unitario italiano ed anche per il suo successivo slancio verso l’unificazione europea. All’interno del complesso cavouriano è collocato l’archivio, comprendente l’archivio denominato Cavour moderno, il Cavour antico, le carte familiari di Camillo Benso, il Visconti Venosta, il Carron di San Tommaso, il Lascaris di Ventimiglia e il Moffa di Lisio: una vera e propria montagna di carte, preziosissima per gli studiosi e non solo. La Regione Piemonte, insieme al Comune di Torino ed alla Fondazione Camillo Cavour, ha in progetto di allestire il museo cavouriano e di ristrutturare l’intera proprietà. Il Comune di Santena ha il dovere di collaborare con gli enti preposti, per quanto di propria competenza, verso questo obiettivo che potrebbe rappresentare una svolta per la nostra città: si può presumere che il rilancio del complesso cavouriano possa portare almeno 50/60.000 persone all’anno nel nostro paese. Per fare ciò è fondamentale l’azione dell‟amministrazione cittadina, che deve stimolare la proprietà ad organizzare mostre e convegni che possano incrementare il turismo.

LA SCUOLA
L’educazione dei cittadini parte sicuramente dalla scuola. È a scuola che i bambini cominciano a conoscere e a valutare il mondo esterno. Ed è qui che deve cominciare la sensibilizzazione verso i problemi del presente e del futuro di Santena. Sui temi dell’ambiente e delle potenzialità turistico-culturali occorre lavorare meglio per articolare le problematiche al destino della città e al progresso sociale e culturale dei loro abitanti. La scuola può rappresentare uno dei mezzi per inculcare nei futuri cittadini di Santena la consapevolezza e l’orgoglio di vivere in una realtà speciale.
Per questo motivo INSIEME PER SANTENA appoggerà ed accompagnerà la scuola nelle sue attività extra e parascolastiche con la massima attenzione. Intendiamo rafforzare sempre più i legami, già di per sé storicamente buoni, con la dirigenza scolastica, il Consiglio d’Istituto e tutto il personale della scuola. La scuola deve essere tenuta dall’Amministrazione comunale nella più alta considerazione (contributi economici, interventi sugli edifici, etc.).

A titolo d’esempio, se il Consiglio d’Istituto lo riterrà opportuno, si potrebbe ipotizzare la presenza periodica dell’Assessore all’Istruzione alle sedute del Consiglio, in particolare in quelle riunioni in cui si tratta di argomenti che coinvolgono direttamente l’Amministrazione comunale. Sarà garantita la continuità del buon rapporto Comune-Scuola con una puntuale attenzione alle segnalazioni e alle proposte del Consiglio comunale dei ragazzi, già attivo da due anni. In stretta collaborazione con la scuola nella lotta agli episodi di bullismo, purtroppo sempre più frequenti, INSIEME PER SANTENA ha allo studio un sistema di vigilanza sullo scuolabus, con modalità da definirsi con la scuola e i genitori degli utenti.

Si assicura, da parte nostra, un interesse vivo e partecipe sul possibile utilizzo, da parte della scuola e dei ragazzi, del Palazzetto dello Sport, se e quando sarà agibile. Si ritiene fondamentale un maggiore coinvolgimento delle scuole nelle attività del complesso cavouriano, con l’organizzazione di laboratori didattici che possano interessare tutte le fasce di giovani e con il loro coinvolgimento nelle iniziative a favore del complesso.
Sentita la cittadinanza e gli organismi dirigenti della scuola sarebbe utile riesaminare la fattibilità della creazione di un “unico polo scolastico” nella zona che attualmente ospita la scuola media.

EDUCAZIONE
Valorizzare le associazioni che si occupano della prevenzione, della salute, dell’ambiente, ecc. per avvicinare i cittadini in particolare i giovani alla solidarietà.

Promuovere:

– la cultura della pace con iniziative rivolte in particolare ai giovani e studenti;

– la interculturalità solidale che aiuti la convivenza civile;

– la conoscenza e la memoria della emigrazione dei Santenesi nel mondo;

– la memoria della immigrazione a Santena e la nuova migrazione dal Terzo Mondo;

– Valorizzare le risorse culturali degli anziani, patrimonio collettivo di conoscenze e di sapere. Questo capitolo può coinvolgere la biblioteca, la casa di riposo Forchino, la scuola media e l’Università della Terza Età.

PARTECIPAZIONE
Individuare forme di coinvolgimento dei cittadini, sia sull’attuazione del programma che su richiesta. Vanno riconosciute forme di rappresentanza di quartiere. L’amministrazione si dia uno strumento specifico per i rapporti con i cittadini.

Il foglio “Santena Informa”: oggi strumento dove prevale la propaganda va trasformato.

1 – “foglio di informazione su temi monotematici” aperto a lettere, proposte, progetti dei cittadini, non più settimanale ma legato al tema;

2- usare il costo del foglio per percorsi formativi che avvicinino i cittadini al comune. Su temi monotematici, che siano di attualità e legati alla nostra città, a temi controversi o che coinvolgono solo parte della città o parte delle categorie economiche; In questa logica si può recuperare un ruolo della biblioteca civica.

Costruire un progetto di coinvolgimento di forme associative quali l’università della terza età, e del patrimonio culturale e della conoscenza. Deve trovare spazio una iniziativa rivolta ai cittadini extra-comunitari che si insediano a Santena per un loro coinvolgimento istituzionale. Esempio a partire da forme di rappresentanza di base per l’inserimento, il lavoro, la lingua ecc.

MOBILITÀ DELLE PERSONE
Un numero sempre più consistente di persone fa il pendolare: in particolare su Torino. Troppe persone sono costrette ad usare il mezzo privato per raggiungere il luogo di lavoro. I mezzi pubblici più usati, per vicinanza tra abitazione e fermata e per numero di passaggi sono il 45 ed il 45/, linee che, anche per l’intenso traffico sulla SS 29, impiegano troppo tempo per andare da un capolinea all’altro. Sulla linea per Torino vanno fatti due nuovi ragionamenti: FF.SS. stazioni di Cambiano e Trofarello con la necessità di un sistema di trasporto intercomunale di zona e la linea blu unica fermata ai Ponticelli. C’è poi il collegamento con Chieri (sede dell’ospedale, servizi, Inps, uff. entrate, ecc) con collegamenti non funzionali alle esigenze ed agli orari dei servizi.

SPORT E TEMPO LIBERO
Lo sport è certamente una forma di socializzazione e crescita. Aiutare i bambini ed i ragazzi, fin dalle elementari, a partecipare è importante per la loro formazione e la crescita. A tale scopo vanno definiti percorsi accessibili a tutti in particolare per le strutture di proprietà comunale, anche se date in concessione, coordinando le associazioni esistenti, con particolare attenzione e sostegno alle associazioni che promuovono lo sport di massa nel tempo libero per la crescita dei ragazzi. Promuovere convenzione con una piscina di zona. Inserire il parco Cavour nel ciclo di iniziative ricreative, compatibili con l’equilibrio ambientale del parco. La giunta uscente con la rilocalizzazione degli edifici alluvionati/alluvionabili ha ceduto molte aree verdi. Intere zone sono senza spazi verdi e parcheggi, vanno ricostruiti. L’area residua della Chiesa di via C. Colombo va risistemata, pedonabile, resa agibile al borgo.

AMBIENTE, SICUREZZA
Una politica che non sia più a rimorchio delle scelte fatte altrove ma che tuteli, progetti e sappia dare un’identità al valore dell’ambiente che va preservato e tutelato a misura d’uomo. Prevenire future alluvioni monitorando l’intero bacino del Banna, all’interno del bacino fluviale del Po. Realizzazione di una via pedonale e ciclabile che corra sulla sponda del fiume che va dal ponte sul Banna al confine con il territorio di Poirino, con la creazione di un parco fluviale.
In futuro si potrebbe prevedere il suo prolungamento, a valle, fino al Po alla Riserva Naturale Speciale della Lanca di Santa Marta e della Confluenza del Banna e, a monte, fino alla Tenuta Banna, sede della Fondazione Spinola Banna per l’arte; Piano di ripristino e/o riassetto dei fossi cancellati o compromessi, totalmente o parzialmente, dalla urbanizzazione.

SETTORE AGRICOLO
Particolare attenzione dovrà essere prestata al settore agricolo. Accordo con le associazioni dei coltivatori per un ruolo attivo di difesa del territorio. Definire un piano di tutela delle aree agricole a favorire il potenziamento delle colture orticole. Pianificare lo sviluppo del territorio favorendo la rilocalizzazione delle attività compromesse dallo sviluppo urbanistico nelle aree industriali. Il futuro è rappresentato dalla coltivazione di prodotti, la cui specificità deriva dall’essere coltivati in un determinato luogo: ormai molti prodotti provenienti da luoghi disparati arrivano ai mercati generali di Torino. Spesso sono prodotti venduti a prezzi bassissimi. In stretta collaborazione con le associazioni di agricoltori, bisogna favorire coltivazioni di prodotti che vengano apprezzati proprio perché prodotti di Santena. A mero titolo esemplificativo si potrebbe valutare il reinserimento di coltivazioni in passato abbandonate in tutto o in parte oppure coltivazioni di prodotti che rappresentino le nuove frontiere dell’agricoltura moderna.

INDUSTRIA – COMMERCIO – ARTIGIANATO
La crisi dei grandi stabilimenti della zona ha ridimensionato pesantemente i posti di lavoro. Vanno seguiti con attenzione gli sviluppi dell’ex AGES per il peso occupazionale che esercita ed il ruolo in prospettiva.
È fondamentale favorire in ogni modo la creazione e l’insediamento di aziende che possano garantire il lavoro (penso in particolare alle aziende tecnologicamente avanzate, che abbiano delle prospettive per lo meno di medio/lungo periodo). L’attrattiva e il dinamismo economico della zona sud di Torino aumentano a Santena a causa della sua posizione geostrategica, che la pone alle porte del capoluogo piemontese per chi arriva dall’asse autostradale Torino-Piacenza-Brescia-Bologna.
Ciò potrebbe avvenire mediante:
1) esenzione parziale delle tasse di competenza locale;
2) creazione di un sistema di trasmissione digitale destinato a facilitare l’Internet per tutti: privati, imprese, scuole;
3) implementazione dell’attuale ufficio di riferimento per le imprese in una struttura che possa aiutare a formare i dossier necessari e compiere le formalità in vista di ottenere delle sovvenzioni a livello nazionale, regionale e locale;
4) organizzazione di uno spazio di fiducia propizio all’investimento. Va valorizzato il ruolo attivo e dinamico dell’artigianato, promuovendone l’ulteriore crescita e specializzazione.
Uno sbocco per gli esercizi commerciali potrebbe essere la creazione di un piccolo centro commerciale all’aperto nel centro della città che verrebbe via via pedonalizzato. L’esempio di via Garibaldi, Piazza Castello e Piazza San Carlo a Torino e via Vittorio Emanuele a Chieri rappresentano un modello cui riferirsi. Accanto allo studio di un piano per le insegne, si potrebbero valutare modalità per aiutare i commercianti a qualificarsi non dimenticando le iniziative che possano incentivare l’acquisizione di nuova clientela. La vicinanza a Torino offre al commercio opportunità che vanno colte, per la capacità di traino che hanno le tipicità dei prodotti orticoli Santenesi e i riflessi positivi, economici ed occupazionali che possono produrre. L’amministrazione comunale può con iniziative di promozione ed accoglienza contribuire al rafforzamento di queste attività.

ASSOCIAZIONI
Si rende indispensabile la creazione di un ufficio ad hoc per gestire le iniziative future della città nel campo del turismo culturale e per coordinare le attività delle numerose associazioni presenti con l’ausilio della Pro Loco.
La associazioni cittadine devono essere suddivise in base allo scopo statutario: alcune hanno come obiettivo attività di rilevanza locale, altre richiamano con le loro manifestazioni forestieri in maniera significativa: leggasi ad esempio l’Associazione Amici della Fondazione Cavour, il Gruppo Artes ed l’Associazione SS. Cosma e Damiano.

CONSIDERAZIONI FINALI
L’uomo più saggio non è colui che sa, ma chi sa di non sapere. (Socrate)

La nostra visione del futuro di Santena non è un esercizio teorico, pur nella consapevolezza delle difficoltà causate dalla cronica mancanza di fondi che possano permetterne l’applicazione. Troppo spesso si sente dire che la realtà santenese è diversa da quella degli esempi positivi che si possono incontrare in giro non solo per l’Europa, ma semplicemente in Italia. Troppo spesso sono i santenesi stessi a porsi dei limiti: ma sono limiti presenti unicamente nella loro testa al punto che vengono abitualmente superati in altre esperienze civiche simili.
Non ci si deve illudere che la visione si possa trasformare in realtà nel giro di breve tempo: l’importante è che tutte le azioni intraprese quotidianamente dall’amministrazione cittadina tendano al raggiungimento dell’obiettivo finale. Questo sforzo deve essere fatto da tutti in modo pervicace, senza compromessi e senza esitazioni, senza timori in quanto la posta in gioco è il futuro del luogo in cui cresceranno e vivranno le nuove generazioni di santenesi.