Articolo pubblicato sul settimanale Il mercoledì del giorno 22 ottobre 2008 con il titolo “Sotto la lente delle minoranze l’aspettativa mancata del sindaco” e con l’occhiello “Ma il sindaco Benedetto Nicotra ribatte: Tutta la vicenda è perfettamente regolare“
SANTENA – Le minoranze hanno avuto la documentazione sulla vicenda che ha visto il sindaco Benedetto Nicotra rinunciare alla richiesta di messa in carico del Comune degli oneri contributivi, dopo che si era collocato in aspettativa. I documenti sono stati chiesti da Domenico Galizio, leader di Insieme per Santena, a nome di tutti e tre i gruppi di opposizione; richiesta che è stata prontamente evasa dagli uffici.
Dalle carte emerge che il sindaco nel mese di giugno 2008 è stato assunto, con la qualifica di dirigente, dalla ditta Centro lavaggio terreni di Fossano, ha lavorato 15 giorni ed ha ricevuto la prima busta paga con un ammontare netto di 5.362 euro. Il Centro lavaggi terreni, società costituita il 24 aprile 2008, svolge attività di costruzione di piattaforme di trattamento rifiuti fisse e mobili e progetta impianti fissi e mobili di rifiuti solidi e liquidi. Poi, dal 1° luglio 2008, il sindaco si è messo in aspettativa e la ditta ha comunicato al Comune che – come previsto dal contratto collettivo nazionale per i dirigenti delle aziende industriali – la retribuzione per un dirigente in aspettativa è di 17.800 euro mensili e che doveva procedere al versamento dei contributi in sostituzione del datore di lavoro. Sempre dagli atti c’è una dichiarazione del sindaco Nicotra con la quale “si impegna a restituire la somma che verrà corrisposta all’Inps a titolo di oneri previdenziali, qualora la legge non ponesse a carico del Comune l’obbligo di corrisponderli”. L’ultimo foglio della documentazione è la lettera del Comune che informa l’Inps che il sindaco – in data 29 settembre 2008, tre giorni dopo la riunione dell’ultimo consiglio comunale – ha comunicato di avere ripreso a tempo pieno il proprio lavoro presso il Centro lavaggio terreni.
Domenico Galizio, spiega: “Abbiamo compiuto una prima valutazione degli atti avuti in copia e sembrano confermate tutte le nostre perplessità sull’intera vicenda. Ora stiamo approfondendo la vicenda, ma – come abbiamo già detto in consiglio – restano forti dubbi sulla legittimità del versamento da parte del Comune, degli oneri previdenziali a favore del sindaco, relativi i mesi di luglio e agosto, che ammontano a oltre 12mila euro. Per noi quei soldi andrebbero restituiti”.
Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra, aggiunge: “Credo che come opposizione abbiamo il merito di aver sollevato il problema che si è rivelato indubbiamente incontestabile, tant’è che il Sindaco in Consiglio ha rinunciato a proseguire per la strada della corresponsione dei suoi oneri previdenziali facendoli pagare al Comune di Santena. Certamente la vicenda lascia ancora spazio a dubbi che richiederebbero altri approfondimenti. Prima di ogni polemica sono comunque convinto che ogni rappresentante istituzionale dovrebbe ispirarsi a principi di responsabilità e di rispetto nei confronti dei cittadini che amministra”.
Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei moderati, continua: “In questi giorni siamo impegnati a far luce su una situazione che sul piano formale sembra perfettamente legale, ma sul piano sostanziale è ancora tutta da chiarire”.
Il sindaco Benedetto Nicotra, replica: “Ancora una volta ribadisco che tutta la vicenda è perfettamente regolare. I gruppi di minoranza hanno prontamente avuto tutta la documentazione chiesta. Ora sono liberi di prendere tutte le iniziative che vorranno. Io, come sempre, mi sono comportato in modo trasparente. Su questa vicenda però non ho più intenzione di fare dichiarazioni. Trovo però strano che le minoranze, appena avute le carte, si siano subito rivolte ai giornali: non mi sembra certo la sede propria. E’ un comportamento che giudico irresponsabile. Con tutti gli atti in mano non si va dai giornalisti”.
Poi il sindaco aggiunge: “La strumentalizzazione di questa vicenda operata dalle minoranze continua a far danni. In questi giorni ho ricevuto lettere anonime, minacce di morte e, inoltre, ignoti mi hanno anche rigato la carrozzeria dell’auto. Questi sono i frutti avvelenati del clima di caccia alle streghe creato ad arte dalle opposizioni: sarebbe ora che cambiassero registro e stile. Lo dico per il bene di tutta la città”. Rispetto a questi atti i capigruppo di minoranza, all’unisono, si “dissociano da questi comportamenti inqualificabili” e aggiungono: “Si tratta di gesti che non troveranno mai il nostro consenso”. Ferragatta auspica che “il confronto, se pur aspro, resti confinato nelle sedi istituzionali”, mentre Galizio puntualizza che la stessa vicinanza va rivolta anche “ad alcuni esponenti della minoranza che, da anni, ricevono medesime minacce”. Roberto Ansaldi puntualizza: “Sono due anni che sono oggetto di quelle che si possono definire azioni di disturbo. Le ho sempre prontamente denunciate, nelle sedi opportune”.
In questa settimana le minoranze sono impegnate a studiare lo strumento da realizzare per informare tutti i cittadini di quanto successo. Un primo manifesto è già stato affisso ai muri della città e ora si sta lavorando a un volantino. Le segreterie dei partiti di opposizione hanno riunito gli iscritti per decidere le prossime azioni. Non è escluso che i gruppi di minoranza decidano di passare al setaccio anche alcune vicende del passato. In particolare i gruppi di opposizione vogliono vederci chiaro su un aspetto: nel passato il sindaco si è sempre presentato come industriale e non ha mai detto di essere un lavoratore dipendente. Sembra invece che Nicotra, dal 2001 in avanti, abbia avuto rapporti lavorativi con alcune ditte, fra cui la GM1 di San Gillio, il gruppo Ages e con la Pantek, di Caserta, altra azienda sempre legata al gruppo capitanato da Egidio Di Sora. In questi anni il sindaco potrebbe quindi essere stato sia imprenditore che lavoratore dipendente. Tutto questo per le opposizioni potrebbe avere un qualche interesse perché – in base al testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali – al lavoratore autonomo che svolge il ruolo di sindaco o assessore, viene riconosciuto il raddoppio dell’indennità di funzione rispetto a un lavoratore dipendente. Il sospetto che si vuole fugare è che il sindaco, pur essendo nella condizione di lavoratore dipendente, abbia continuato a ricevere l’indennità doppia. Anche su questo dubbio il sindaco, interpellato, è fermo: “Non dico più nulla; c’è tutto agli atti”.
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