Ages, la lotta dei lavoratori ritorna in tivù

SANTENA – 18 novembre 2008 – Al sedicesimo giorno ininterrotto di presidio  davanti ai cancelli la vicenda Ages torna a ritagliarsi un qualche spazio sulla televisione pubblica.Due sono stati i passaggi, al mattino e alle 14, sempre sulla terza rete regionale  della Rai.

Al mattino, quando è ancora quasi buio,  gli operai strappano pochi minuti nell’ambito del contenitore regionale che il Tg3 dedica al Piemonte. Il collegamento è andato in onda poco prima delle otto, dopo alcuni servizi sul tempo e la viabilità. Quando già gli operai cominciavano a spazientirsi di stare in posa davanti a luci e telecamere, il conduttore Luca Ponzi annuncia il servizio da Santena. Il tempo a disposizione per il collegamento è pochino. Il primo che parla è Salvatore Scalia, della Femca Cisl, che spiega: “Il presidio davanti ai cancelli nasce dopo l’ennesimo schiaffo che la proprietà ha dato ai lavoratori. Lavoratori che arrivano da tre anni di cassa integrazione straordinaria. Mentre molte famiglie italiane hanno il problema della quarta settimana qui, da tre anni, i lavoratori con lo stipendio che percepiscono, hanno problemi già alla terza settimana. All’Ages la cassa integrazione straordinaria è stata concessa per riorganizzazione, ma in questi tre anni, non c’è mai stata riorganizzazione. L’azienda ha subito un declino finanziario e anche un declino dell’attività produttiva. In questa situazione, a ottobre, con un’azienda ormai allo stremo, piena di debiti, i lavoratori si sono visti ridurre lo stipendio di ottobre del trenta per cento. Questo ha scatenato lo sciopero e il presidio permanente. Dopo la protesta il restante trenta per cento di ottobre è arrivato”.

Tocca a Enrico de Paolo, della Filcem Cgil, spiegare ai telespettatori alle prese con la colazione e i preparativi per l’uscita di casa, perché lo sciopero avviato il 3 novembre è rientrato, mentre il presidio davanti ai cancelli ancora continua.
“I lavoratori hanno chiesto al Tribunale di Asti, dove il gruppo Ages ha la sede legale, di dichiarare l’insolvenza e affidare a un commissario la gestione dell’azienda – spiega Enrico de Paolo – Questo ci premetterebbe di scongiurare un eventuale fallimento. Siamo confortati nella nostra richiesta dal fatto che la richiesta di verifica dello stato di solvenza e di commissariamento è stata presentata anche da quello che è il creditore maggiore dell’Ages, la Fiat, che è contemporaneamente anche cliente.I legali della Fiat hanno presentato la stessa richiesta di amministrazione straordinaria. Già il prossimo 27 di novembre mese si terrà l’udienza e noi ci auguriamo che, nel giro di pochi giorni, venga affidata la gestione dello stabilimento a un commissario. Fino ad allora i lavoratori rimarranno qui in presidio davanti ai cancelli, per evitare che qualcuno smembri l’azienda”.


Poco prima delle otto il collegamento finisce e le luci si spengono. Il gruppo di operai stretto attorno ai due che hanno parlato si fa meno compatto, qualcuno va a casa, altri si scaldano accanto ai bidoni di ferro trasformati in stufe che, da settimane, bruciano pedane di legno per riscaldare gli operai.
Poco dopo le 14, arriva il secondo collegamento della giornata. Il servizio è fra i primi che vanno in onda nel telegiornale regionale condotto da Milena Boccadoro. Anche qui si tratta appena di una manciata di secondi. Sono in due che hanno l’arduo compito di presentare ai piemontesi dietro la tivù una sorta di bignami dell’Ages.
Il primo che ha il microfono è Cristofaro Monte, delegato Cisl: “E’ da oltre tre anni che siamo in cassa, a causa della ristrutturazione. Per colpa di questo imprenditore che non ci paga lo stipendio, il fondo gomma e le cessioni del quinto del salario, siamo stati costretti a scioperare per cercare di potere avere i nostri diritti e quanto ci è dovuto”.
Subito dopo il microfono è davanti alla bocca di Gerardo di Martino, storico delegato Cgil, che spiega perché lo sciopero è finito e alcuni lavoratori sono tornati nello stabilimento: “Lo sciopero è rientrato perché nel frattempo l’azienda ha pagato quel 30 per cento che ci era ancora dovuto dello stipendio di ottobre. Lo sciopero è rientrato perché il sindacato si è attivato per chiedere l’amministrazione controllata dell’Ages, perché, secondo noi lavoratori, non ci sono più i presupposti per continuare ad andare avanti visto che si stava profilando una lenta agonia”.
Gerardo di Martino, conclude: “L’amministrazione controllata è stata chiesta anche dalla Fiat e questo ci dà ancora più forza. La Fiat ha presentato la richiesta al Tribunale di Asti qualche giorno prima di noi. Questo è per noi un segno di speranza: noi pensiamo che solo attraverso il commissariamento sia possibile assicurare continuità produttiva a questa azienda. Il lavoro è ripreso ma i lavoratori rimarranno a presidiare i cancelli almeno fino al 27 di novembre, giorno in cui è prevista l’udienza presso il Tribunale ad Asti”.

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