Una pausa per lo spirito – riflessioni dal 16 al 22 febbraio 2009

Brani per riflettere da utilizzare per i giorni dal 16 al 22 febbraio 2009.


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16 febbraio 2009
È più facile attraversare l’oceano che divide i continenti che non il fiume che divide popoli e individui.
M.K.Gandhi “Ogni giorno un pensiero”352

MONSIGNOR MARCHETTO:
MIGRANTI SONO PERSONE NON CAPRO ESPIATORIO

“Punto di partenza umano e ecclesiale è l’affermazione dell’uguaglianza tra le persone, ben oltre le determinazioni di etnia, di lingua e di origine, e altresì l’unità della famiglia umana”: lo ha detto l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli itineranti, in occasione di un simposio dal titolo ‘Diritti umani e dignità del migrante nell’epoca della globalizzazione’ organizzato a Roma dalla Fondazione Konrad Adenauer e dalla Comunità di Sant’Egidio.

“Le migrazioni costituiscono oggi una delle sfide più complesse in questo nostro mondo globalizzato ha detto ancora monsignor Marchetto – le modifiche sociali inerenti all’accoglienza di immigrati di origini etniche differenti sono quindi oggetto di dibattito pubblico, tanto che la questione della migrazione appare ai primi posti dell’agenda internazionale. E’ naturale, dunque, che balzi in primo piano pure il tema del rispetto dei diritti umani fondamentali della persona umana e quindi anche di coloro che sono coinvolti nella mobilità umana”.

L’arcivescovo ha auspicato lo sviluppo di una politica “esplicita e concertata” dove i migranti non siano un capro espiatorio per altri problemi sociali, né vengano considerati una minaccia alla sicurezza e alla stabilità. “In ambito ecclesiale – ha proseguito monsignor Marchetto – si è sempre più convinti che il valorizzare la dimensione etico-religiosa delle migrazioni sia una strada maestra che porta anche ad altri traguardi, di alto valore, civile e culturale. Per questa ragione, la Chiesa è estremamente attenta all’accoglienza e all’accompagnamento pastorale di tutti i migranti, consapevole che il migrante è assetato di ‘gesti’ che lo facciano sentire accolto, riconosciuto e valorizzato come persona”.

In quello che può essere letto come un indiretto riferimento ad alcune prassi adottate o in via di adozione da parte di paesi occidentali, l’arcivescovo ha sottolineato che “il diritto degli stati alla gestione dell’immigrazione deve, in ogni caso, prevedere misure chiare e fattibili di ingressi regolari nel paese, vegliare sul mercato del lavoro per ostacolare coloro che sfruttano i lavoratori migranti, mettere in atto misure di integrazione quotidiana, contrastare comportamenti di xenofobia, promuovere quelle forme di convivenza sociale, culturale e religiosa che ogni società plurale pur identica esige”.
Fonte: Agenzia Misna

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17 febbraio 2009

Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
Gen 6,5-6

“La libertà fondamentale dell’uomo è la possibilità di partire. Nessuno ha il diritto di impedire a un altro di partire. Ma oggi la realtà dei rapporti Nord-Sud è data da uno che può e dall’altro che non può. È un viaggio in una sola direzione. Non c’è vero scambio”.
[Abderrahmane Sissako, regista nato in Mauritania e vissuto in Mali, vincitore del Fespaco 2003, il festival del cinema africano che tra pochi giorni apre la sua XXI edizione a Ouagadougou, in Burkina Faso]
Agenzia: Misna

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18 febbraio 2009

Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatta nell’arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate. Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra.(…)
Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca. Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo.
Gen 8

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19 febbraio 2009

A voi che non contate nulla agli occhi degli uomini, ma che davanti gli occhi di Dio siete grandi, coraggio! Dio non fa graduatorie. Non sempre si lascia incantare da chi sa parlare meglio. Non sempre, rispetto ai sospiri dignitosi del povero, dà la precedenza al canto gregoriano che risuona nelle chiese. Non sempre si fa sedurre dal profumo dell’incenso, più di quanto non si accorga del tanfo che sale dai sotterranei della storia.
Tonino Bello “Con Cristo dalla testa ai piedi” EDB p. 9

Che la pace regni sulla terra. Che le acque siano di ristoro. Che le erbe siano sane e che alberi e piante rechino a tutti la pace. Che tutti gli esseri caritatevoli rechino a noi la pace. Che la legge vedica diffonda la pace in tutto il mondo. Che ogni cosa sia per noi fonte di pace.
Preghiera indù

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20 febbraio 2009

Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.

In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi”.

E diceva loro: “In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza”.
Mc 8, 34-9,1
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21 febbraio 2009

Pace
Noi costruiamo la pace
quando impariamo
a praticare le vie del perdono.
Giovanni Paolo II

Il perdono cristiano guarisce
Vuoi essere felice per un istante? Vendicati.
Vuoi essere felice per sempre? Perdona.
Vuoi guarire dal male che hai dentro? Dimentica.
Henri Lacordaire

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22 febbraio2009

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te disse al paralitico: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Mc 2,1-12