Santena, in consiglio Benny chiede il ritiro di una delibera di Tamagnone

SANTENA – 24 febbraio 2009 – Nuova puntata della sfida che vede duellare il sindaco Benny Nicotra e un suo assessore, Edoardo Tamagnone. Questa volta la disputa ha come scenario il consiglio comunale: il primo cittadino chiede ed ottiene il ritiro di una delibera portata in discussione dall’assessore alla Cultura. Di seguito tutto il dibattito durante la seduta del 23 febbraio scorso.

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La vicenda inizia con Santino Cascella, presidente del Consiglio comunale, che elenca il punto in discussione: «Siamo al punto cinque dell’ordine del giorno che recita “Linee programmatiche. Attività culturali di valorizzazione del complesso cavouriano. Approvazione schema di convenzione tra Università degli studi di Torino, dipartimento di Agronomia, selvicoltura e gestione del territorio e il Comune di Santena, per l’effettuazione della ricerca dal titolo ‘Il parco Cavour di Santena e i giardini paesaggistici realizzati da Xavier Kurten in Piemonte’». La delibera prevedeva una spesa di euro 9.680 a favore dell’università quale compenso per la ricerca.

Cascella continua: «Allora, su questo punto relaziona l’assessore alla Cultura Edoardo Tamagnone». Invece interviene subito il sindaco che dice: «Chiedo la parola. Chiedo che la presente delibera venga ritirata poiché le iniziative che sono previste hanno coinvolto e coinvolgono più assessorati e in particolare occorre rivedere alcuni punti: la revisione dello statuto della Fondazione; i rapporti tra comuni di Santena, città di Torino e Fondazione e Comitato Italia 150 e 2011; la destinazione del Centro culturale polivalente nell’attuale Centro giovani seguito da assessore al Turismo; la composizione tecnico scientifica con personalità del mondo accademico e non in base ad appartenenze politiche. Per cui chiedo il ritiro di questa delibera». Santino Cascella, un po’ spiazzato, chiede: «Se non ci sono osservazioni passerei al voto. Ah, ci sono? Vuole intervenire l’assessore Tamagnone. Prego Tamagnone».

24feb09-tamagnoneEdoardo Tamagnone, scuro e contrariato in volto afferma: «Eh, in quanto proponente della delibera chiederei di procedere comunque alla discussione della delibera  e poi – in caso al termine della discussione – valuterò io come proponente se ritirare la delibera o chiedere la messa in votazione».
Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra, chiede di intervenire. Cascella afferma: «Ferragatta, accenda il microfono». Intanto parte un battibecco tra il sindaco e l’assessore alla Cultura. Cascella, afferma: «La proposta del sindaco è quella di ritirare questo punto senza porlo in discussione. A questo punto io metterei ai voti questa richiesta di ritiro». Tamagnone interviene di nuovo e afferma: «Ma, io chiedo – lo ripeto – io chiedo di discuterla e poi, al limite dopo la discussione, valuterò  se ritirarla o meno». Interviene anche il segretario comunale: «Si deve mettere ai voti, c’è una pregiudiziale…».

24feb09-ferragattaPrende quindi la parola Bruno Ferragatta: «Considerato che non riuscite, almeno immediatamente, a mettervi d’accordo, io allora proporrei invece, come gruppo, di portare avanti la discussione. Questa delibera è passata attraverso i vari passaggi canonico. Chiedo scusa, avrei bisogno che il presidente mi desse ascolto, visto  che tocca a lui fare l’arbitro. Dicevo, la delibera è passata attraverso una commissione, è stata regolarmente discussa dalle rappresentanze politiche qui presenti. Si è discusso e studiato la delibera che ora tutti  abbiamo in mano. Io chiedo di proseguire con l’approfondimento della delibera da parte del consiglio. Mi sembra doveroso per quanto riguarda la proposta amministrativa che ne consegue. Noi chiediamo fondamentalmente che vada avanti la discussione sulla delibera e si arrivi al voto come previsto dal regolamento».
Santino Cascella, afferma: «Grazie Ferragatta del suo intervento» e poi aggiunge: «Per regolarità io leggerei l’articolo 50 del Regolamento perché qui siamo di fronte a una questione pregiudiziale e la questione pregiudiziale si ha quando viene richiesto che un argomento non sia discusso, precisandone i motivi. E i motivi il sindaco li ha detti. La questione pregiudiziale può essere anche posta prima della votazione della deliberazione, proponendone il ritiro. Questo è quanto recita il regolamento, all’articolo 50, comma 1». Il sindaco interviene e dice: «Non per niente dico di ritirarla perché devo discutere con gli  assessori».

24feb09-galizioNella discussione interviene Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena: «Solo per dire… mi sembra che la celebrazione dell’Unità d’Italia rimarchi una certa disunità nella maggioranza, che invece mi piacerebbe che ci fosse su questo argomento. Ritengo sbagliato ritirare questa delibera che poteva costituire anche l’occasione per un’informazione sulle attività che svolge la maggioranza su questo argomento che tutti abbiamo ritenuto essere importante e un appuntamento quasi vitale per la città. In realtà noi, se non fosse per i famigerati organi di informazione, non sapremo nulla di queste cose, perché la maggioranza sinora non ci ha informato di quelli che sono i passi sinora introdotti. Sappiamo di tante cose che il sindaco ci riferisce all’inizio di ogni consiglio comunale. Ci dice un po’ di tutto, ma di questo non sappiamo nulla. Abbiamo letto i giornali. Abbiamo visto un po’ di televisione, ma nulla di più. Per quanto riguarda la delibera la maggioranza faccia quello che crede, vedete se riproporla o ritirarla. Per quanto mi riguarda avverto l’esigenza di informazioni sull’argomento. Ritengo sia più costruttivo discutere del 150enario dell’Unità d’Italia che delle divisioni all’interno della maggioranza».

A questo punto è nuovamente intervenuto Edoardo Tamagnone: «Ma, in ogni caso credo che la discussione debba procedere perché se l’argomento per cui la discussione non si debba tenere è che la competenza riguardo questa delibera investe più assessorati, beh qui c’è un fraintendimento. Perché è vero che, in premessa – che è agli atti e se avrò opportunità ne darò lettura – c’è un riferimento a una iniziativa presa anche in accordo con l’assessorato al Turismo, ma quello che si dice in premessa non ha nulla a che vedere con il dispositivo  della delibera. Non è che se in premessa si fa un riepilogo di tutte le iniziative svolte nell’ambito dell’Unità d’Italia questo vada a inficiare quello che prevede il dispositivo. Se noi andiamo a leggere il dispositivo si vede che la competenza dei provvedimenti presi ricade esclusivamente sotto l’assessorato alla Cultura, di cui io sono titolare e pertanto mi sento legittimato ad avanzare questa proposta al consiglio comunale».
Tamagnone aggiunge ancora: «Peraltro vorrei anche evidenziare che se si ritira questa delibera sorgono due ordini di problemi. Uno di natura politica; perché abbiamo discusso questa delibera e questa proposta di delibera in consiglio di maggioranza e nulla è stato obiettato in quella sede, per cui questa delibera  è oggi portata all’attenzione del consiglio comunale. E uno di natura amministrativa, perché questa delibera ha passato il vaglio, come ha ricordato prima il consigliere Ferragatta, della commissione Servizi al cittadino e, anche in quel caso, nessuna obiezione è stata sollevata  e quindi ci troviamo oggi in sede di consiglio ad affrontare la discussione di questa delibera. Detto questo rimetto la questione nelle mani dei consiglieri comunali».
Santino Cascella afferma: «Grazie assessore», poi è stata la volta di Bruno Ferragatta «Questa discussione denota un po’ lo stato confusionale con cui ormai da tempo, per problemi diciamo di rapporti in casa, si fa difficoltà a capire. Ma questo riguarda voi…» Sulle parole del capogruppo del centrosinistra si inserisce il sindaco con una battuta: «Questo detto da te…» Ferragatta replica: «…ma io sono abituato e riesco a gestire questo tipo di problemi e non vado a farle in sedi amministrative. Detto questo, mi chiedo perché allora il sindaco abbia sottoscritto, con un visto, questa delibera per portarcela in consiglio e poi fare questo teatrino?».

24feb09-ansaldiLa parola passa a Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei moderati: «Volevo fare la stessa domanda che ha fatto ora il collega Ferragatta. Io credo che siano talmente tanti i vincoli e i paletti messi prima di arrivare in consiglio comunale che trovo davvero strano che una proposta controfirmata dal sindaco, quindi letta e condivisa, e portata in consiglio per la discussione venga tirata via perché sono sopraggiunti, nel mentre presumo, dei problemi di titolarità di questa delibera. Tutto questo è un po’ strano. Io credo che la popolazione – e io qui rappresento una parte della popolazione – abbia la necessità di discutere del 2011 perché, come ha detto il mio collega prima, se non ci fossero i giornali noi di questo argomento non sapremmo assolutamente nulla. Credo, invece, che il consiglio su una materia come questa potrebbe esprimersi. Questa di stasera poteva essere un buono spunto per discutere dell’argomento. Tra l’altro credo che la delibera dica anche delle cose abbastanza interessanti. Per alcuni aspetti posso condividere, per altri avevo qualche perplessità ed era importante arrivare a discutere. Il sottrarre la proposta non mi sembra una dimostrazione di democrazia. Si può discutere un argomento e poi ritenere che non sia ancora il caso, per tutta una serie di motivi, di arrivare all’approvazione. Lo si può rinviare al prossimo consiglio, ma almeno fare questa discussione. Il sottrarla mi sembra un atto di debolezza»
Santino Cascella chiude la discussione così: «Io ringrazio tutti, però devo dire, malgrado la mia stima nei confronti dell’assessore Tamagnone, mi tocca applicare il regolamento. Per cui io passerei alla votazione. Grazie». Da Edoardo Tamagnone arrivano proteste: «Non si può indicare quell’articolo del regolamento per chiedere di ritirare la delibera, perché è un argomento infondato. Mica riguarda il dispositivo». Cascella però non ci sente: «bene, ora si vota».

Il segretario comunale parte con la chiamata. Ecco come hanno votato i consiglieri rispetto alla richiesta del sindaco Nicotra di ritirare la delibera:  Cascella: «Visto la delicatezza mi astengo»;  Nicotra, sì; Mosso sì; Giacone, sì; Trimboli, sì; Tamagnone, no; Gaude, sì; Bergoglio, sì; Mastrogiovanni, sì; Tosco, sì; Maggio, sì; Borgarello, sì;  Migliore, sì; Ferragatta, non ha partecipato alla votazione; sono usciti dall’aula al momento del voto anche Siciliano, Martini, Ansaldi e Galizio; Elia ha votato no. Erano assenti dai lavori del consiglio altri due consiglieri, Miano e Falcocchio.
Alla fine la proposta di ritirare la delibera è stata approvata con undici voti favorevoli; due contrari; un astenuto e  sette assenti. Dopo la bocciatura l’assessore Tamagnone ha lasciato i lavori del consiglio. E’ andato ai Favari per un appuntamento legato al carnevale.
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Sin qui i fatti. Da qui in avanti qualche commento.
Due sono le chiavi di lettura possibili. La prima è che l’episodio si inserisca nell’ambito delle prossime elezioni per la Provincia. Nicotra e Tamagnone stanno lavorando per arrivare ad essere candidati nel collegio di Poirino e queste scaramucce potrebbero rientrare in questo tipo di scenario.

La seconda chiave di lettura è che durante la stesura della delibera qualcosa non abbia funzionato. Il percorso del provvedimento potrebbe essere stato questo: l’assessore Tamagnone ha illustrato, a grandi linee, la delibera in sede di maggioranza. Nessuno ha obiettato. Poi l’assessore ha messo giù il testo, magari calcando un po’ la mano qua e là. Il passo successivo è stata l’approvazione del provvedimento in giunta. E qui, come spesso capita, nessun assessore ha letto il testo per intero e si è arrivati dritto in consiglio. Poche ore prima del consiglio il sindaco o qualche assessore ha letto bene la delibera e sono sorti i problemi.

filippo.tesio@tin.it