Santena, il consiglio comunale approva all’unanimità una mozione sulla Laria

SANTENA – 26 maggio 2009 – Il consiglio comunale, all’unanimità, nella seduta di ieri, lunedì 25 maggio, ha approvato una mozione sulla Laria. Di seguito il testo della mozione approvata e il dibattito in consiglio.

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Nella seduta di lunedì 25 maggio scorso il parlamentino cittadino si è occupato dello stabilimento di klinker dei Ponticelli. La discussione sul futuro dello stabilimento è iniziata con la lettura di una mozione, presentata da tutte le forze presenti in consiglio. Santino Cascella, presidente del consiglio comunale, ha cominciato leggendo l’ordine del giorno: «Ventilata chiusura del sito produttivo di Santena della Laria spa». Cascella ha proseguito: «Considerato che la Laria s.p.a. ha dichiarato – nei recenti incontri con l‘Amministrazione comunale – di voler chiudere il sito produttivo di Santena;
-visto che gli accordi stipulati in essere con le rappresentanze sindacali presso l’Unione Industriale e Regione Piemonte sono per “crisi aziendale“, ovvero senza alcuna previsione di dismissione di siti produttivi, come previsto per legge;
-preso atto che ulteriori perdite di posti di lavoro sarebbero estremamente deleteri per il nostro territorio, già fortemente compromesso in tal senso;
-si impegna il Sindaco, la Giunta Municipale e l’intero Consiglio Comunale a:
1.chiedere con forza alla proprietà della spa Laria di mantenere la produzione in Santena e i relativi livelli occupazionali;
2.attivare tutte le iniziative possibili a sostegno del reddito dei lavoratori, intervenendo anche presso la Regione Piemonte per l’attivazione di ammortizzatori sociali, qualora la proprietà decidesse di chiudere lo stabilimento di Santena;

3.mantenere la destinazione ad uso industriale dell’area su cui insiste lo stabilimento Laria, anche in futuro, se possibile nel rispetto delle normative di legge».

robertoansaldi3La parola è quindi passata a Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc: «Questa mozione di fatto è nata tra i gruppi di opposizione, ma poi abbiamo ritenuto di lavorare per arrivare a un documento unitario di tutto il consiglio. Ci siamo riuniti e abbiamo dato copia del documento al consigliere Tommy Elia che l’ha portato al sindaco. A fronte di un problema serio abbiamo ritenuto di arrivare ad affrontare questo argomento con una mozione unitaria di tutto il consiglio comunale».
Il sindaco, Benny Nicotra, ha detto: «Io condivido la necessità di approvare in consiglio un documento unitario e ho lavorato per arrivare a questo risultato». Subito dopo il sindaco ha aggiunto: «Su questo argomento chiedo un po’ di attenzione da parte di tutti noi. Occorre procedere cauti, dobbiamo fare molta attenzione a quello che dichiariamo ai mezzi di informazione: Qui siamo di fronte  a un’azienda che è in crisi e che ha dei lavoratori in cassa integrazione, già operativa. Dobbiamo usare i termini giusti nel discutere di una azienda che si vuole reindustrializzare, riconvertire o chiudere perché ha degli interessi sul patrimonio da riconvertire ecc. Bisogna fare attenzione a quello che poi si scrive sui giornali. Ricordo che c’è una norma di legge… si possono creare dei danni notevoli ai lavoratori in cassa integrazione: lo Stato può anche richiedere la reintegrazione riguardante quanto erogato. Queste preoccupazioni sono state condivise anche durante l’ultimo incontro con l’assessore al Lavoro della Provincia di Torino nonché con le Rsu e il sindacato territoriale. Dico questo perché se certe situazioni arrivano al ministero potrebbero esserci seri danni. Nel comunicato stampa prodotto in Provincia sono rimasto soddisfatto; abbiamo tralasciato parecchi passaggi della vicenda ribadendo le cose essenziali.  Questa sera mi rivolgo ai media presenti: attenzione a non fare soltanto del male ai lavoratori che hanno avuto già il passaggio di rogazione dello stato riguardante la cassa ordinaria o straordinaria. Delle volte, noi amministratori, per cercare di fare del bene, magari senza volerlo – in buona fede – nel fornire certe notizie possiamo arrecare danni rispetto all’erogazione della cassa integrazione».
E qui qualche aggiunta ci vuole perché altrimenti il lettore rischia di non capire del tutto la vicenda: durante un incontro con gli amministratori la proprietà avrebbe annunciato la chiusura a breve dello stabilimento di Santena. Dopo che gli amministratori hanno riferito ai sindacati quanto avevano capito dall’incontro con la Laria, la proprietà stessa ha spiegato che non aveva mai parlato di chiusura e in un incontro all’unione industriale ha firmato con i sindacati l’impegno a rispettare gli impegni presi in sede regionale che non prevedono la chiusura.

La discussione in consiglio comunale è continuata con Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc: «Intervengo ad integrazione di quello che ha detto il sindaco. Per carità… certi aspetti è anche giusto prenderli in considerazione… Nel caso specifico ritengo che né il consiglieri di opposizione né il consiglieri di maggioranza abbiano alcunché di responsabilità. Credo che, nel caso specifico, la responsabilità maggiore – e non ho nessuna difficoltà a dirlo – sia della proprietà o di chi l’ha rappresentata nell’incontro con gli amministrazione comunali. Infatti non è venuto fuori dall’opposizione che loro avevano intenzione di chiudere…».

Poi con tono ironico Ansaldi ha aggiunto. «E poi abbiamo degli assessori che non comprendono bene, dei funzionari che non capiscono. E allora poi, in sede di Unione industriale la proprietà spiega che gli amministratori hanno capito male e che comunque loro non volevano dire che si chiudeva a breve. Se questo è il clima a me sta anche bene di prestare la massima attenzione per non danneggiare i lavoratori, ma è del tutto evidente che – in questo caso – l’attenzione maggiore la deve fare l’imprenditore; lui rischia il penale per appropriazione indebita. Se qui c’è uno sprovveduto che non ha fatto il proprio mestiere, questi è l’imprenditore, o colui che l’ha rappresentato nell’incontro con gli amministratori». Ansaldi ha chiosato sempre con ironia: «E voi amministratori, per cortesia, fate più attenzione quando siete in riunione per evitare di prendere lucciole per lanterne. La mia, sia chiaro, è una battuta».

Ha quindi preso la parola Tommaso Elia, consigliere di Insieme per Santena: «Volevo semplicemente ringraziare il sindaco e con lui la maggioranza tutta, per avere recepito l’intento della mozione. Come minoranze ci siamo trovati, abbiamo visto che esisteva questo problema, l’abbiamo discusso e abbiamo ritenuto logico presentarlo a tutti i consiglieri, agli assessori e al sindaco. Il problema dell’occupazione nella nostra città c’è ed è abbastanza grave. La Laria è un’industria del nostro territorio che è in crisi. Era giusto investire di questo problema il consiglio tutto. La situazione occupazionale è critica, speriamo che la Laria non contribuisca a far perdere altri posti di lavoro. Sicuramente l’amministrazione comunale agirà per quanto di sua competenza».

giuseppefalcocchioLa discussione si è chiusa con l’intervento dell’assessore Giuseppe Falcocchio: «Premetto che l’importanza del mantenimento di posti di lavoro – per me, per noi maggioranza e le minoranze tutte – penso sia un bene primario su tutto e su tutti. A questo punto non voglio infierire oltre misura contro qualcuno però, per diritto di cronaca, ribadisco che l’incontro avvenuto l’8 aprile era un momento ufficiale tra l’amministrazione e la proprietà della Laria per conoscere il piano industriale e le prospettive per il futuro dello stabilimento dei Ponticelli. Poche settimane prima Rsu e sindacato ci aveva chiesto un incontro per discutere del futuro della Laria.  Noi amministratori, molto correttamente, non avendo idea precise sulla vicenda – e per non farci coinvolgere da quanto riportato dai giornali – abbiamo voluto chiedere le informazioni direttamente alla fonte. Nell’incontro ci è stato riferito quello che abbiamo già avuto modo di dire nelle varie interviste, anche se poi siamo stati accusati di avere equivocato e di avere malinteso quanto la proprietà ci aveva spiegato. Forse, più propriamente, c’è stato un comportamento ambiguo, da parte della proprietà oppure, come diceva già prima il consigliere Ansaldi, da chi ha avuto contatti con noi amministratori, ma forse non aveva titoli e notizie per divulgare certe cose. Detto questo noi comunque siamo felici che, alla fine, la Laria non chiuda e questo è un merito che va anche alla maggioranza; magari non era del tutto voluto, ma alla fine ci siamo riusciti».

Il presidente del consiglio ha messo la mozione ai voti. Il documento è stato approvato all’unanimità. In aula erano presenti: Cascella, Nicotra, Mosso Giacone, Trimboli, Tamagnone, Falcocchio, Gaude, Bergoglio, Mastrogiovanni, Maggio, Migliore, Siciliano, Martini, Ansaldi, Galizio, Elia. Quattro gli assenti: Tosco, Borgarello, Ferragatta e Miano.