Santena, esposto-denuncia collettivo contro l’Ages che non ha versato all’erario le trattenute fiscali

SANTENA – 12 giugno 2009 – Un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica perché l’Ages non ha versato all’erario le trattenute fiscali. Questa è l’ultima iniziativa, avviata dal sindacato, per tutelare i lavoratori dell’Ages. Giovedì 18 giugno prossimo le Rsu hanno organizzato un’assemblea per raccogliere le adesioni per procedere con la denuncia collettiva.

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Enrico de Paolo, sindacalista Filcem Cgil, riassume così la vicenda: «Noi, già a partire da inizio anno, avevamo avuto il sentore  di qualche problema sul Cud, relativo ai redditi del 2009. Dalla relazione prodotta dal commissario  traspariva qualcosa in merito a questa vicenda e i revisori dei conti segnalavano l’esistenza di problemi rispetto ai versamenti sia dei contributi sia della parte fiscale. Per vederci chiaro abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il Commissario straordinario dell’Ages per essere meglio informati. Nell’incontro, che abbiamo avuto in febbraio, le nostre preoccupazioni, purtroppo, hanno trovato conferma: è emerso che l’Ages aveva compiuto le trattenute fiscali, ma all’erario non ha versato nulla».

De Paolo continua: «Noi abbiamo subito sollecitato il commissario a intervenire in modo tale da evitare che i lavoratori, oltre al danno di non avere visto gli stipendi, potessero anche subire la beffa di dovere pagare le trattenute fiscali non versate dall’imprenditore Egidio Di Sora. Il commissario ci ha detto che, vista la situazione, non poteva fare altro che riportare – al fondo del Cud – le ritenute operate nell’anno 2008 per l’Irpef e per l’acconto addizionale Irpef comunale, con tanto di timbro e sua firma. Nel frattempo con il Caf  si è verificato che quel tipo di dichiarazione poteva andar bene ai fini del 730 e dell’Unico.  A inizio aprile abbiamo quindi invitato i lavoratori a ritirare il Cud per procedere con la dichiarazione dei redditi».

Il sindacalista della Filcem Cgil aggiunge: «Noi abbiamo portato avanti le verifiche con l’Agenzia delle entrate. Abbiamo anche visto che, rispetto all’omesso versamento delle tasse da parte del sostituto d’imposta, ci sono sentenze discordanti della Corte di cassazione. Oggi, dopo la dichiarazione dei redditi – sempre dopo esserci consultati con i legali del sindacato –, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori, abbiamo deciso di preparare una denuncia-querela nel confronti dell’Ages e di  Egidio De Sora. In un primo momento si era pensato alla strada delle denunce singole, poi abbiamo deciso per una denuncia collettiva, che raccolga tutti i lavoratori che lo vorranno. Il nostro intento è chiaro: tutelare i lavoratori nei confronti sia dell’Ages sia da eventuali future azioni da parte dell’Agenzia delle entrate».

Enrico de Paolo, aggiunge: «La prossima settimana, molto probabilmente giovedì 18 giugno, la Rsu organizzerà una assemblea in cui i lavoratori saranno invitati ad aderire a questa denuncia-querela collettiva. Durante l’incontro saranno raccolti i nomi, i dati anagrafici e le copie del Cud di chi intende aderire a questa iniziativa. Gli avvocati predisporranno il testo collettivo e poi i lavoratori verranno chiamati a firmare la denuncia-querela che sarà presentata alla Procura della Repubblica. Dunque sarà importante avere il maggior numero possibile di lavoratori nell’assemblea di giovedì mattina».

Il sindacalista aggiunge: «Abbiamo deciso di intraprendere questa strada perché i lavoratori, con l’arrivo dell’amministratore straordinario, sono tutelati per il Tfr, per le eventuali mensilità, come per i contributi. In tali casi interviene l’Inps, c’è un fondo di garanzia. Invece in caso del mancato versamento delle trattenute fiscali non è previsto l’intervento di nessun istituto. Va comunque detto che i casi del genere sono pochissimi, purtroppo però nella vicenda dell’Ages è successo anche questo. L’obiettivo è far valere le ragioni dei lavoratori nei confronti dell’Ages, evitando così il rischio che l’erario possa chiamare i lavoratori a pagare quanto Egidio Di Sora ha omesso di versare. Come ho già detto, in materia, le sentenze della Corte di cassazione non sono univoche anche se, in genere, viene fatto valere il principio che non può essere riversata una quota che – almeno sulla carta – il lavoratore ha già versato».

Enrico de Paolo chiude con un commento riferito, a colui che i lavoratori dell’Ages considerano l’origine di gran parte dei loro guai, l’imprenditore Egidio Di Sora: «Quello che colpisce nella vicenda dell’Ages è l’esistenza di un fitto intreccio di società, tra di loco collegate, che facevano e – in parte – continuano a fare riferimento a questo imprenditore. Proprio dall’intreccio di crediti e debiti con tutte queste imprese, sembra originare il passivo che ha portato dritto all’amministrazione straordinaria. Noi ci auguriamo che la magistratura faccia piena luce su questi intrecci in modo che si capisca chiaramente come si è arrivati a generare un passivo così grande. Ci auguriamo anche che venga fatta piena luce in merito a possibili spostamenti e distrazioni di risorse e che si verifichi se eventualmente c’è stato dolo. A fronte di una situazione come questa è veramente incomprensibile che l’ex amministratore unico del gruppo Ages possa continuare a guidare ditte come la Trust Plastron srl, la Trust srl, la Trust Metal Plastron spa e la Pantek srl che facevano parte della galassia dell’Ages. Il sindacato ritiene che, per arrivare a fare piena luce sulla vicenda dell’Ages, non si possa prescindere dall’esame delle numerose realtà che avevano rapporti con Ages. Il buon senso comune chiederebbe anche di mettere nelle condizioni di non nuocere oltre chi – almeno da quanto abbiamo letto e capito fino a oggi – ha contribuito a realizzare un disastro di tali proporzioni».

filippo.tesio@tin.it