Santena, Tom Dealessandri risponde all’interpellanza della Lega sulla chiusura del parco Cavour

SANTENA – 13 luglio 2009 – A Torino, in sala rossa, si è discusso della chiusura del parco Cavour. Merito della Lega Nord che dopo avere raccolto 150 firme al mercato, il giovedì mattina, per chiedere la riapertura del polmone verde cittadino, ha presentato una interpellanza al sindaco Sergio Chiamparino, firmata dai consiglieri, Mario Carossa e Antonello Angeleri.

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L’interpellanza è stata discussa oggi, lunedì 13 luglio 2009. Sin dalle 15, davanti al municipio di Torino, in piazza Palazzo di Città, una pattuglia di santenesi, guidata dal segretario leghista cittadino Valter Cianchetti è arrivata in piazza ed ha appeso alcuni striscioni sul ferro battuto che perimetra il monumento in ricordo della spedizione in oriente del conte Verde, fatto realizzare da re Carlo Alberto e donato alla città di Torino. Cianchetti ha srotolato un po’ di striscioni e li ha appesi. Il primo era imperativo: “Il parco Cavour è dei santenesi!!!”. Il secondo, temerario: “Attento Chiamparino, ti chiudiamo il Valentino!!!”. Il terzo, un po’ più piccolo, conteneva una richiesta: «Chiamparino dacci le chiavi del parco!”. Accanto agli striscioni stesi sul monumento c’erano due cartelloni che i manifestanti tenevano in mano: il primo recitava “A piedi nudi nel parco? … a Santena no!!”; il secondo riportava “Conte Calvi se riapri il parco …ti salvi”. Malgrado quest’ultimo slogan il conte Calvi ben difficilmente potrà salvarsi: la scorsa settimana il nuovo cda della Fondazione l’ha detronizzato, nominandolo secondo vicepresidente con poteri pressoché nulli.

Ma torniamo alla manifestazione: nel momento di far la foto i manifestanti erano dodici, più tardi qualcuno si aggiunge: la Lega la fa da padrone, ma ci sono anche persone non riconducibili al carroccio. I manifestanti non preoccupano neanche un po’ gli uomini della Digos che, per tutto il pomeriggio vigilano in tutta tranquillità.

Tra chi protesta, cinto dalla fascia tricolore, c’è anche il sindaco Benny Nicotra. Arriva poco dopo le 15. Appena vede i giornalisti sfodera una faccia incavolata e nera dura. Saluta ingrugnito, avvisando che ha appena portato un po’ di articoli relativi alla vicenda della Masseria ad un magistrato e che stanno per partire un po’ di querele. I cronisti rispondono al saluto stringendogli la mano.

Siamo alle prime interviste. Il sindaco si concede al microfono di una cronista di Grp, poi rivolto a taccuini e registratori, spiega: «Io trovo giusta la manifestazione organizzata oggi dalla Lega senza simboli o bandiere di partito. Questa vicenda del parco che resta sempre chiuso va risolta una volta per tutte. Il parco Cavour, è bene che torni a essere gestito dal Comune di Santena; è inutile che lo debba gestire un’associazione quale la Fondazione. In Comune ci sono uomini e mezzi in grado di controllare il parco e garantire la sicurezza. Sino al 2002, il parco è stato gestito dalla città di Santena e il problema della chiusura non si è mai posto. Avevano compiuto interventi di manutenzione sui 400 alberi esistenti nel parco. C’era chi si occupava del verde. Nel parco avevo fatto mettere alcune telecamere per risolvere i problemi di sicurezza. Il cancello è stato automatizzato nelle aperture e chiusure. Erano presenti i nonni vigili, a disposizione degli utenti. Tutto questo veniva fatto senza spendere tutti i soldi che richiede il presidente della Fondazione».

Poi il sindaco alza i toni: «Per me le richieste che ho sentito dall’ex presidente della Fondazione sono palle. Scrivete pure che il sindaco Benny dice che sono vere e proprie palle. Smettiamo una buona volta di prenderci in giro. Qui si è perso di vista l’essenziale: siamo a metà luglio e il parco continua a essere chiuso. Si afferma che occorre intervenire sugli alberi quando, a sentire il consulente che si occupa del patrimonio arboreo del parco, le piante che necessitano di interventi sono meno di dieci. Ho sentito direttamente la dottoressa che vigila sulla situazione dei platani e degli altri alberi: mi ha detto chiaramente che le poche piante da mettere in sicurezza potrebbero essere recintate per impedire che il pubblico si avvicini. Comunque questi pochi alberi, definiti da qualcuno molto pericolosi, sono soltanto da potare. Capito, sono solo da po-ta-re».

Alzando sempre più i toni, il sindaco aggiunge: «La mia è una arrabbiatura ovvia da parte del primo cittadino. Quando ci sono problemi la Fondazione mette fuori dal cancello un cartello anonimo e avvisa che il parco resterà chiuso sino a data da destinarsi: il risultato è che la gente viene in Comune a chiedere perché il parco è chiuso e perché il sindaco non fa nulla per riaprirlo. Non ne posso più di questa situazione».

Passato lo sfogo, Benny aggiunge: «Detto questo spero che con il nuovo cda e con il neo presidente della Fondazione si possa avviare un cammino comune e proficuo. L’obiettivo da raggiungere è concreto: riaprire al pubblico il parco Cavour. Ce lo chiedono i cittadini, gli anziani, le mamme e i bambini. Questo polmone verde deve essere restituito ai cittadini».

Sono le 16 e mentre Benny lancia strali ai cronisti, in sala Rossa il tono è più urbano. Tom Dealessandri, vicesindaco, risponde all’interrogazione presentata dai leghisti Angeleri e Carossa. Il vicesindaco premette: «In assenza dell’assessore Fiorenzo Alfieri, impegnato a Roma, mi sono fatto dare dagli uffici tutta la documentazione e provo a fare il punto sulla situazione del parco Cavour. Nel 2004, dopo anni di attesa sono state riviste le convenzioni tra la città di Torino, il comune di Santena e la Fondazione. Tra le altre cose, il risultato è stato che il parco è stato restituito ai visitatori: fino ad allora vi erano due aree verdi, una gestita dal Comune, aperta al pubblico e un’altra, gestita dalla Fondazione, inaccessibile ai visitatori. Con la nuova convenzione la Fondazione è passata a gestire l’intero parco mentre il comune di Santena ha avuto la parte golenale che collega il parco al torrente Banna. Questa situazione, con il passare del tempo è diventata critica. A difesa della Fondazione va detto che l’allora presidente, in questi anni, ha ripetutamente segnalato la carenza di fondi per gestire la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area. Dai dati che disponiamo la spesa annua necessaria per gestire l’intero complesso cavouriano dovrebbe aggirasi sul mezzo milione di euro; una somma rilevante. Devo anche dire che, complessivamente, la gestione da parte della Fondazione dell’intero complesso ha lascito abbastanza a desiderare».

Tom Dealessandri ha comunque fornito qualche speranza per il futuro: «Il 10 luglio scorso il cda della Fondazione ha nominato un nuovo presidente. E’ in corso di approvazione il nuovo statuto della Fondazione che comporterà l’arrivo di nuovi soggetti: in primis il Comune di Torino e la Regione Piemonte. Tutto questo dovrebbe portare un netto miglioramento della situazione anche finanziaria della Fondazione. Non bisogna però dimenticare che una parte della crisi di risorse si deve al Governo: la riduzione e i tagli di fondi hanno escluso il complesso di Santena dagli aiuti che inizialmente erano previsti in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia».

Mario Carossa, ha replicato: «500mila euro sono una somma importante, ma penso che, con il concorso di Comune di Torino e della Regione, si dovrebbe riuscire a reperire questa risorsa. Sottolineo che per i santenesi il parco Cavour rappresenta un bene prezioso. Facendo un parallelismo, chiudere il parco Cavour a Santena è un po’ come chiudere il parco del Valentino ai torinesi. Chiedo al Comune di Torino di fare tutto il possibile per arrivare a risolvere questa annosa questione».

Antonello Angeleri ha aggiunto: «L’impegno per rilanciare il complesso cavouriano è significativo. Per ragionare sulle risorse che il Comune ha già investito sarebbe importante portare l’argomento in sede di commissione consigliare. Compiuto questo tipo di aggiornamento dovrebbe essere più facile individuare la strada da prendere per risolvere la vicenda».

Tom Dealessandri ha accettato: «Nei prossimi giorni ci sarà il passaggio in commissione per avere dati certi. Conti alla mano valuteremo se il Comune dispone di risorse sufficienti per realizzare gli interventi necessari a riaprire il parco. Io credo anche che, sin dai prossimi giorni, dovremo convocare il neo presidente della Fondazione per concordare la strategia che possiamo darci per contribuire al rilancio della Fondazione Cavour».

La discussione è durata poco meno di quindici minuti, poi i due consiglieri leghisti hanno consegnato a Tom Dealessandri le 150 firme raccolte con la petizione che chiede la riapertura del parco. I lavori in sala rossa sono stati sospesi e il vicesindaco e alcuni consiglieri comunali si sono recati davanti al Comune per incontrare il sindaco Benny Nicotra e i santenesi che manifestavano.
Il sindaco di Santena è stato il primo a parlare, rivolgendosi a Tom Dealessandri: «In questi anni per la vicenda del parco ho telefonato decine di volte: il mio obiettivo è solo uno, quello di restituire ai cittadini il parco. Sino a quando l’ha gestito il Comune tutti questi problemi non c’erano. Oggi a fronte di qualche problema sugli alberi la Fondazione mette i lucchetti e chiude al pubblico. Qui, davanti al Comune e al vicesindaco, annuncio chiaro una cosa: se la vicenda non si sblocca entro il 10 agosto, giorno della festa patronale, mi vedrò costretto nuovamente a tagliare i lucchetti dei cancelli del parco perché – come ogni anno – durante la festa del santo patrono, una parte della processione si svolge passando dentro al parco Cavour: è una tradizione cui non intendo rinunciare».

Sempre rivolto al vicesindaco Tom Dealessandri, Benny ha detto: «Il comune di Torino deve restituirci il parco. Noi saremo in grado di mantenere i cancelli aperti. Se per voi il parco è un problema, datecelo a noi».

Tom Dealessandri ha ripetuto quanto detto in aula: «In consiglio ho fatto presente che la gestione della Fondazione ha creato più problemi di quanto fosse necessario. Inoltre ci sono stati atteggiamenti dell’allora presidente decisamente fuori dalle righe. Il risultato è che oggi stiamo ragionando sul da farsi per sbloccare questa situazione. Il problema vero è che, comunque, mancano i fondi per affrontare le ingenti spese. Io penso che però oggi ci troviamo anche davanti a fatti nuovi che ci fanno ben sperare. E’ stato nominato il nuovo presidente della Fondazione. Il nuovo statuto della Fondazione è al vaglio della Prefettura. La Fondazione vedrà l’arrivo di nuovi soggetti. E anche Torino farà la sua parte per coprire le spese. Davanti a questi fatti nuovi io penso valga la pena di riaffrontare con nuovo impegno i problemi che in questi anni sono andati complicandosi. Va anche detto che si puntava molto sui fondi che dovevano arrivare per il 150esimo dell’Unità d’Italia, che però sono stati tagliati dal Governo».
Benny ha interrotto Dealessandri «Apprezzo la tua disponibilità come vicesindaco di Torino, ma io ho un problema urgente: se entro il 10 agosto non si riapre il parco, io taglio di nuovo i lucchetti per far passare la processione. Farò questo perché io devo rispondere ai miei concittadini che da mesi vengono nel mio ufficio chiedendomi di aprire il parco perché non sanno che io non ho responsabilità alcuna in merito alla chiusura».

Tom Dealessandri ha detto che in settimana affronterà il problema in Giunta, con l’assessore Alfieri: «Insieme concorderemo le tappe per arrivare a riaprire il parco nel più breve tempo possibile. Se gli interventi necessari sono spese che il Comune potrà sopportare vedremo di procedere». L’incontro si è chiuso con il vicesindaco di Torino che ha detto: «Fuma parei». Di fronte alle perplessità di una cronista il vicesindaco replica: «Fuma parei è un impegno preciso, mica una cosa generica!».

filippo.tesio@tin.it

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