Una pausa per lo spirito – Proposte di riflessione per i giorni dal 19 al 25 luglio 2009

SANTENA –18 luglio 2009 – Proposte di riflessione per i giorni dal 19 al 25 luglio 2009.

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Domenica 19 luglio 2009

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.

Radunerò il resto delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.

Dice il Signore:
«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore.
Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore.
Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.
Ecco, verranno giorni, oracolo del Signore,
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele vivrà tranquillo,
e lo chiameranno con questo nome:
Signore-nostra-giustizia».
Ger 23,1-6

Sii balsamo per il sofferente

Sii porto di rifugio per l’afflitto,
sostenitore e difensore per la vittima dell’oppressione,
casa per il forestiero,
balsamo per il sofferente,
torre per il fuggitivo.

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Lunedì 20 luglio 2009

Di due ha fatto una cosa sola (…) eliminando in se stesso l’inimicizia

Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
Ef 2,13-18

Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l’insicurezza… (…) Lentamente bisogna liberarcene. (…) Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che conviene. Educhiamo i figli a essere onesti, non furbi. È il momento di impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi.
Tiziano Terzani

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Martedì 21 luglio 2009

Chiunque fa la volontà del Padre mio è per me fratello, sorella e madre

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
Mt 12,46-50

Se vuoi essere più vicino a Dio, stai più vicino alla gente.
Kahlil Gibran

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Mercoledì 22 luglio 2009

Andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore”
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Maria stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”.
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”.
Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”.
Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto.
Gv 20,1.11-18

Trovare e pregare Dio nella natura
L’Amato è le montagne
le valli solitarie e ricche d’ombra
le isole remote,
le acque rumorose,
il sibilo delle aure amorose.
È come notte calma
molto vicina al sorger dell’aurora,
musica silenziosa
solitudine sonora, è cena che ristora e innamora.
San Giovanni della Croce

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Giovedì 23 luglio 2009

Voi siete la luce del mondo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”.
Mt 5,13-16

Piccole grandi luci
La linfa traboccante di amore e devozione che Cristo ha portato alla luce non ha potuto essere contenuta negli argini della religione giudaica.
Così la religione di Cristo cerca continuamente di sciogliere le catene che legano i popoli ai loro interessi e usa la sua forza di attrazione per superare gli ostacoli di tutte le superstizioni e divisioni, per unire l’uomo all’uomo.
Il cristianesimo ha reso grande onore all’uomo, perché Colui che i cristiani adorano si è legato alla condizione umana facendosi egli stesso uomo.
Per questo noi abbiamo potuto notare che coloro che sono veramente cristiani hanno fatto conoscere l’amore per l’uomo.
Buddha, quando ha offerto all’uomo la sua amicizia incommensurabile, non ha predicato solo la scrittura, ma ha risvegliato nel cuore dell’uomo l’amore. E nell’amore c’è veramente la redenzione.
Coloro che realmente hanno Cristo, non si sono solo preoccupati di domare i vizi, ma hanno compiuto cose impossibili: sono andati lontano, hanno varcato mari e monti per proclamare ovunque l’amore per l’uomo. Così i grandi uomini accendono la lampada della vita: non discutono, non esprimono opinioni; si donano a noi come uomini.
L’invito di Cristo ha acceso nella società umana tante piccole e grandi luci. Esse hanno riversato sugli uomini un amore immenso per alleviare le pene degli oppressi e degli abbandonati. Oggi la terra è avvolta nelle colpe di fatti mostruosi e questa larga e densa caligine ci impedisce di vedere coloro che sono una miniera di virtù per la società umana.
Ma essi esistono davvero, altrimenti il mondo sarebbe maledetto, tutte le bellezze si spegnerebbero, tutta l’umanità sarebbe coperta dall’oscurità.
Rabindranath Tagore

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Venerdì 24 luglio 2009

Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Mt 13,18-23

Il frutto del silenzio
è la preghiera.
Il frutto della preghiera
è la fede.
Il frutto della fede è l’amore.
Il frutto dell’amore è il servizio.
Il frutto del servizio è la pace.
Madre Teresa di Calcutta

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Sabato 25 luglio 2009

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.
Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: “Ho creduto, perciò ho parlato”, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio.
2Cor 4,7-15

Cercate Dio, trovatelo e fate di lui una forza nella vostra vita. Senza di lui tutti i nostri sforzi si riducono in cenere e le nostre aurore diventano le più oscure notti. Senza di lui la vita è un dramma senza senso a cui mancano le scene decisive. Ma con lui noi possiamo passare dalla fatica della disperazione alla serenità della speranza. Con lui possiamo passare dalla notte della disperazione all’alba della gioia.
Martin Luther King