SANTENA – 26 luglio 2009 – Di seguito alcune informazioni e immagini dell’area delle due ex cave che, secondo il progetto di un impresario edile cittadino, nell’arco di un anno o poco più dovrebbe essere trasformata in un mega supermarket, modello outlet.
Si tratta di un’area localizzata dietro la borgata Ponticelli, sita tra la fabbrica Laria klinker e la fornace Mosso. In zona si arriva percorrendo via Longoria, passando nel sottopasso dell’autostrada Torino-Piacenza e svoltando poi a sinistra, subito dopo l’accampamento che ospita alcune famiglie nomadi. Si può arrivare all’area anche percorrendo una stradina lungo la strada statale 29, nei pressi dell’uscita dell’autostradale, poco prima della fornace Mosso.
In questa zona sono presenti due cave. La più piccola ha una forma quadrangolare irregolare ed è sita subito dietro la fornace Mosso; oggi si presenta coltivata, per lo più a mais. Questa prima cava è la più vecchia e già negli anni sessanta era stata dismessa. Oltre a essere coltivata – pioppi e mais – sempre negli anni sessanta, ha ospitato gare di tiro al piattello. E’ sempre stata ricca di acqua, con tanto di pesci.
La seconda cava è molto più grande della prima – a occhio è da due a tre volte più ampia. Questa ex cava inizia dalla prosecuzione di via Longoria e si sviluppa per alcune centinaia di metri, sino ad arrivare a lambire la linea ferroviaria Cambiano-Asti. La stradina che circonda questa seconda cava arriva in strada vecchia di Chieri, all’altezza del gruppo di case del Grivet. Questa seconda cava è coltivata solo in minima parte. Per lo più è invasa da sterpaglie e piante cresciute in modo disordinato. Questa cava è più recente, sempre negli anni sessanta aveva modeste dimensioni: erano in funzione due scavatrici e il materiale veniva portato alla fornace Mosso con un piccolo trenino che trainava alcuni vagoni. Con gli anni, a forza di scavare, la cava ha raggiunto prima la borgata Grivet e poi si è fermata a pochi metri dalla linea ferroviaria. Una volta terminati gli scavi l’area ha accolto alcune coltivazioni. Oggi l’area coltivata è ridotta, poco estesa, le coltivazioni di pioppi si sono trasformate in un bosco incolto.
Questa seconda cava ha un accesso percorribile da camion: la strada, polverosa, è battuta e i mezzi stanno scaricando terra. Piano piano la cava si sta riempiendo. Lungo la stradina che delimita la cava ci sono cartelli che indicano: “Divieto di scarico. A norma delle leggi sanitarie è vietata la discarica di immondizie, rifiuti, macerie e qualsiasi altro materiale. I trasgressori saranno puniti a norma di legge”. Nonostante questi cartelli qua e là ci sono quantità rilevanti di pile di copertoni usurati, macerie edilizie e materiali plastici residui di qualche lavorazione eseguita in boite dell’indotto auto. Lungo il lato vicino alla ferrovia c’è un cartello inaspettato: «Proprietà privata. Vietato bagnarsi. Acque pericolose».
L’area delle due cave non è facilmente individuabile e molti santenesi non hanno mai percorso quelle stradine. In futuro le cose potrebbero cambiare: è quello che spera anche chi sta lavorando per far sorgere nell’area delle cave un mega supermercato. L’area oggi è oscurata alla vista dall’autostrada e dalle sue rampe di accesso. La società autostradale, nei mesi scorsi ha presentato un progetto che prevede di spostare l’uscita di Santena più avanti, all’altezza della Valeo, ai confini tra Santena e la borgata Marocchi. Si tratta di un progetto legato alla realizzazione della tangenziale est che, partendo da Gassino, dovrebbe collegarsi con la Torino-Piacenza, all’altezza di Pessione. Dunque se il progetto di spostamento delle uscite autostradali di Santena dovesse mai andare in porto ecco che l’area delle cave potrebbe essere facilmente raggiungibile. Sono davvero tanti anni che si parla di eliminare il casello di Trofarello e di arretrare la barriera del pedaggiamento fino a Villanova d’Asti. C’è da sperare che la tanto contestata barriera di Trofarello resti lì ancora per molto tempo; sarebbe di aiuto per tenere lontano questo nuovo progetto di cementificazione.
filippo.tesio@tin.it