Santena, la Laria dice no al premio di risultato aziendale

SANTENA – 20 agosto 2009 – La Laria non ha intenzione di concedere ai lavoratori il premio di risultato aziendale; in settembre nello stabilimento di Santena dovrebbe partire la cassa integrazione ordinaria. Su tali questioni interviene Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino.

2009AGO20_Laria

«A fine luglio abbiamo avuto un incontro a livello di stabilimento – spiega Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino – per verificare le prospettive di ripresa previste per settembre e per discutere del premio di risultato aziendale che doveva essere corrisposto dall’azienda lo scorso mese di luglio mentre i lavoratori in busta non hanno ancora visto nulla».

2009AGO20_DarioBoniDario Boni aggiunge: «E’ emerso che a settembre la crisi rimane, forte, e di conseguenza, come annunciato, partirà il ricorso alle prime tredici settimane di cassa integrazione ordinaria, a rotazione, per tutto lo stabilimento di Santena. A turno i lavoratori saranno coinvolti in operazioni di imballaggio. La cassa integrazione partirà i primi di settembre e terminerà a fine di dicembre. Naturalmente, per tutto il periodo, verranno calendarizzati incontri per monitorare la rotazione e l’andamento del mercato. Il prossimo 4 settembre è prevista la riunione per la firma sull’accordo per le 13 settimane di cassa».

Il sindacalista della Fillea Cgil continua: «Per il premio di risultato aziendale si profila l’apertura di vertenza fra i lavoratori e la Laria che ha annunciato di non voler erogare il premio di risultato, che si basava su parametri di redditività e qualità e anche sulla presenza. L’azienda ha comunicato che in una fase di crisi come quella attuale non intende erogare il premio. I lavoratori hanno replicato che una parte di salario l’hanno già persa con il ricorso alla cassa. Noi – come sindacato – eravamo e siamo disponibili a trattare un eventuale ridimensionamento del premio: sappiamo che un forno si è spento e il secondo non ha mai potuto viaggiare a pieno regime. Come sindacato riteniamo inaccettabile che l’azienda non prenda in considerazione l’ipotesi di erogare questo premio. Nei mesi scorsi abbiamo visto quanto è successo alla Fiat, dove alla fine si è ottenuto un ridimensionamento del premio di produzione. Per noi questa è la linea da seguire se non si vuole ulteriormente penalizzare il reddito dei lavoratori. A fine luglio con la Laria ci siamo lasciati dicendo che se in settembre non verrà erogato il premio avvieremo una vertenza collettiva e adiremo vie legali».

Dario Boni conclude: «Una cosa intendiamo rimarcare: non è che l’azienda può chiedere al sindacato di andare incontro alle esigenze della Laria quando si discute di cassa e di mobilità e poi quando si tratta di erogare il premio decide unilateralmente che non si apre neanche la trattativa. Chiediamo alla Laria di stare al tavolo in modo coerente: se si sta percorrendo insieme una strada per arrivare a trovare una soluzione per la Laria non si può cercare con il sindacato un accordo solo quando fa comodo all’azienda»