SANTENA – 10 settembre 2009 – “Santena, adesso Nicotra inciampa sulla Miss”: questo il titolo a quattro colonne pubblicato ieri, mercoledì 9 settembre, a pagina 63, dal quotidiano torinese La Stampa, a firma del giornalista Federico Genta. Di seguito il testo dell’articolo.
La Stampa
09 Settembre 2009 – pagina 63
IL CASO – MANIFESTAZIONE TROPPO COSTOSA
IL SINDACO RITIRA LE DELEGHE A UN ASSESSORE
Santena, adesso Nicotra
inciampa sulla Miss
FEDERICO GENTA – SANTENA
La formazione di un nuovo gruppo politico ha spaccato la maggioranza. Gli effetti della nuova lista, guidata da Edoardo Tamagnone, si sono visti subito: il sindaco è stato costretto a ritirare le deleghe a Giuseppe Falcocchio, assessore allo Sviluppo economico, per la gestione di Miss Santena. Per la prima volta, a due anni dall’inizio del suo terzo mandato, Benedetto Nicotra si mostra sorpreso.
Al termine di un Consiglio che si è concluso a notte fonda, il primo cittadino era quasi senza parole. «Devo riflettere bene su tutto quello che è successo questa sera – lunedì -. Di certo alcuni miei colleghi hanno deciso, sbagliando, di portare in piazza malumori e screzi che meritavano di essere discussi in sede privata. In politica non si fa così». E’ successo che all’inizio della seduta, il presidente ha annunciato la costituzione di «Progetto Santena»: una nuova formazione che si riconosce nel Pdl, ma che pur restando in maggioranza vuole «correggere la rotta dell’amministrazione, non condividendo alcune scelte che sono state effettuate». Ne fanno parte insieme a Tamagnone, ex assessore alla Cultura attualmente senza deleghe, il presidente del Consiglio Santino Cascella, Giovanni Tosco di Forza Italia, Walter Mastrogiovanni e Giovanni Bergoglio, in quota ad An.
La nuova compagine politica di fatto impedirà alla giunta di proseguire in modo compatto. La dimostrazione più chiara si è vista quando Bruno Ferragatta, Unione Centrosinistra, ha presentato un’interrogazione sulla gestione di Miss e Mister Santena 2009, spettacolo che si ripete a giugno da almeno 15 anni. Una manifestazione di tre ore, costata – a sentire la minoranza – la bellezza di 12 mila euro. Una cifra corrisposta alla Union Model, decisamente superiore rispetto alla proposta da 2 mila euro presentata dagli stessi organizzatori di Miss Italia, e nemmeno presa in considerazione. Giuseppe Falcocchio ha provato a replicare alle accuse. «Questi non sono i conti giusti, e le due offerte non sono paragonabili. Avessimo accolto l’offerta più bassa, avremmo dovuto aggiungere altri costi». Giustificazioni che non sono servite a fermare una mozione di «Progetto Santena», messa ai voti e approvata con l’appoggio della Lega e di tutta la minoranza, che ha costretto il sindaco a sfiduciare l’assessore. Sulla sala è sceso il gelo.
Da registrare anche l’approvazione dell’ordine del giorno, in cui l’opposizione chiedeva al sindaco di «ripristinare immediatamente la dovuta trasparenza nelle azioni di governo della città, e nei rapporti con le istituzioni». Un riferimento per nulla nascosto alle notizie di importanti speculazioni edilizie, emerse alla vigilia dell’estate.