Santena, Roberto Ansaldi replica alla lettera aperta inviata ai cittadini dal sindaco Benny Nicotra

SANTENA – 7 ottobre 2009 – Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc, replica alla lettera aperta del sindaco Benny Nicotra ai santenesi.

Roberto Ansaldi

Roberto Ansaldi, inizia così il commento alla missiva del sindaco: «Quando abbiamo letto la lettera aperta del sindaco ai cittadini non ci siamo stupiti più di tanto. Da due anni e mezzo Nicotra, quando è in difficoltà, aggredisce sistematicamente e con veemenza le opposizioni. Si tratta di una lettera che, da una prima lettura, ci sembra ridicola perché farneticante, patetica e anche un po’ curiosa».

«Farneticante – motiva Roberto Ansaldi – perché si basa su di una teoria assurda. Se le cose non vanno e se su di me si dicono cose spiacevoli, la colpa è dell’opposizione rea – a suo dire – di operare nei suoi confronti con accuse strumentali e “ad personam”. A parte il fatto che i giudizi più duri e trancianti sul suo operato li hanno espressi i suoi assessori e i suoi consiglieri – basta rileggersi, ad esempio,  le dichiarazioni pubbliche sulla querelle della Masseria e le interviste dall’ultimo consiglio in avanti –; cosa pretendeva il sindaco. Che gli dicessimo bravo sugli 80.000 euro l’anno di contributi a carico del Comune? O sulla Masseria, prego fate pure? O sull’outlet, speculate come e quando volete? O che era cosa buona e giusta più che triplicare l’addizionale Irpef? E via discorrendo, potremmo continuare a elencare atti – a nostro modo di vedere – sbagliati, ma una cosa deve essere chiara: il sindaco aveva tutti i poteri per “fare bene e nell’interesse collettivo”, potendo contare sul potere esecutivo che gli assegna la legge: la Giunta e due terzi del Consiglio comunale. Se oggi è in braghe di tela, abbia almeno il buon gusto di non addossare su altri responsabilità amministrative e politiche che, invece, sono soltanto tutte sue».

«Si tratta di una lettera patetica, scritta da mano e stile conosciuti – continua il capogruppo di opposizione – farcita di riferimenti, di “ti dico e non ti dico”, di accuse più o meno velate. Tutte cose che la dicono lunga sul “modo di pensare” e sui “metodi” che sono in uso da quelle parti – e su cui non possiamo non ribadire un concetto chiaro già ampiamente espresso; un sindaco per bene – se ha dei dubbi di legittimità su atti passati – deve fare soltanto una cosa e cioè inviare gli incartamenti alla Procura della Repubblica».

«La lettera del sindaco l’ho trovata anche un po’ curiosa – prosegue nel suo commento Roberto Ansaldi – perché di fronte a una crisi di Giunta che dura da un mese, un sindaco degno di tale nome dovrebbe essere impegnato – oltre a riflettere per capire il perché del suo fallimento – a ricomporre le sue fila per poter venire, tra pochi giorni, in consiglio comunale, con una maggioranza  ricompattata, con una nuova Giunta, con un programma di fine legislatura chiaro. Dando soprattutto garanzie di quella dovuta trasparenza dell’azione amministrativa che, ultimamente, non ha garantito affatto. Lo sappiamo invece impegnato a distribuire ridicole lettere ad alcuni cittadini – non a tutti – recitando tra l’altro la parte della vittima sacrificale, che non gli si addice affatto. Se il sindaco avesse fatto bene il proprio mestiere, non avrebbe avuto bisogno di far scrivere questa lettera che, tanti cittadini, avrebbero fatto volentieri a meno di ricevere».

filippo.tesio@tin.it

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