SANTENA – 15 gennaio 2010 – Anche questa settimana è trascorsa senza che siano arrivate notizie in merito a variazioni nella composizione della Giunta Nicotra-ter/bis o nella distribuzione delle tante deleghe che il primo cittadino gestisce direttamente.
Prima della vacanze di fine anno il sindaco aveva annunciato che, subito dopo le festività, avrebbe riunito la maggioranza per presentare una sua proposta in merito a un nuovo assetto della giunta. La settimana è trascorsa, ma anche stavolta non è successo nulla.
Il sindaco deve risolvere alcuni problemi. Pino Falcocchio aspetta un posto in Giunta. Anche Massimiliano Miano attende un posto in Giunta. Oggi sono in carica sei assessori, c’è ancora un posto libero. I pretendenti sono due, dunque manca una poltrona. Falcocchio e Miano chiedono al sindaco Nicotra di mantenere gli impegni presi. Nessuno degli attuali assessori sembra disposto a liberare una sedia. Da settimane il sindaco ha chiesto ai suoi di proporre una soluzione ragionevole, altrimenti deciderà lui come proseguire. Questa settimana il sindaco Benny Nicotra ha riunito i suoi, ancora una volta però una soluzione non è arrivata.
Vediamo le spiegazioni fornite dal sindaco in merito a quanto successo. Benny Nicotra comincia con una premessa: «La prima cosa che devo dire è che il sindaco Nicotra non va ancora a casa». Subito dopo aggiunge: «A questo punto tocca a me decidere. Le decisioni sul futuro governo della città le prenderò io. Ho io in mano questa responsabilità. A me compete decidere».
Frasi che non possono nascondere l’ennesimo slittamento: «La prossima settimana riunirò la mia maggioranza e presenterò una proposta. Una cosa deve essere chiara: i tanti signori delle opposizioni la smettano di scalpitare: alle elezioni anticipate non ci andiamo ancora, nemmeno stavolta. Questa città ha ancora bisogno della mia guida. Santena ha ancora bisogno di svilupparsi».
Dichiarazioni ferme che contrastano con il continuo proseguire del periodo di stallo. Il sindaco conclude: «Prima o poi una quadra la troverò: gli oppositori hanno fatto e stanno facendo di tutto per destabilizzarmi, ma sinora non hanno raccolto molti frutti. Mi sento anche di poter dire che è dal 1994 che ho davanti gli stessi oppositori e non è detto che dalle urne questi possano uscire vincitori».
Vediamo quali sono gli scenari possibili. Il sindaco potrebbe decidere di ritirare le deleghe a uno degli attuali sei assessori per poi procedere alla nomina dei due nuovi assessori. Per l’assessore declassato potrebbe proporre la carica di presidente del consiglio comunale. Una strada difficile; dopo lo scontro con tanto di testata rimuovere Cascella non sarà facile. Cascella sembra ben saldo sulla sua poltrona.
Il sindaco potrebbe decidere di nominare il settimo assessore e orientare il secondo pretendente verso la poltrona da presidente del consiglio. Non è detto che Miano e Falcocchio si accontentino della presidenza del consiglio che – si ribadisce – è comunque già occupata.
Altro scenario da segnalare è che uno dei due pretendenti si stufi di attendere un posto che non arriva mai e si coalizzi con gli oppositori per dare energia al famoso patto del drago verde che ad oggi conta nove firme. Per sciogliere il consiglio di firme ne servono undici.
A oggi, questa è la situazione; tempo pochi giorni e se ne saprà di più. Se non arriverà una soluzione, sicuramente ci sarà l’ennesimo slittamento.
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