Santena, Cascella testimone del secondo Patto del drago verde

SANTENA – 26 gennaio 2010 – Santino Cascella, consigliere comunale, esponente di Progetto Santena, racconta un po’ di cose relative al fallito tentativo di sciogliere il consiglio comunale. Cascella è chiaro: «L’accordo esiste e io c’ero. Tutti i presenti dovrebbero assumersi le loro responsabilità».

Sanino Cascella
Santino Cascella

Santino Cascella, chiama e legge quanto si è preparato: «In riferimento alla notizia del 23 gennaio scorso apparso sul blog rossosantena.it riferita al tentativo di scioglimento del consiglio comunale vorrei fare alcune precisazioni. Poiché da più parti è stato chiesto un chiarimento è bene sgomberare il campo da ogni equivoco. Alcuni giorni fa esponenti della residua maggioranza affermavano di avere avuto un abboccamento con il partito della Lega dal quale sarebbe emerso il desiderio di un accordo su questo progetto, il cosiddetto Patto del drago verde. Si è quindi proceduto a un incontro e si è verificata la convergenza di vedute. Mediante il contributo di altri soggetti si è arrivati alla formalizzazione di un documento da sottoscrivere».

Santino Cascella, prosegue deciso: «Alla fine, il tutto è poi saltato, ma di certo non si è trattato di una pura chimera. E’ evidente che sono prevalse logiche di partito che hanno condizionato pesantemente la realizzazione di questa ipotesi, fino a decretarne il fallimento. Da tutto ciò si è potuto verificare, ancora una volta, la palese debolezza di questa amministrazione e di una maggioranza fluttuante e risicata, tenuta insieme solo da politicanti, svuotati di ogni valore ideologico».

«Certo non faccio i nomi delle persone partecipanti a questo incontro, ma l’incontro c’è stato. Io c’ero a quell’incontro – puntualizza Santino Cascella –. Non l’ho organizzato io, mi hanno invitato. Mi hanno detto “Vieni, è importante”. Ognuno dei presenti dovrebbe assumersi le proprie responsabilità senza negare l’evidenza. Tanto dovevo a onore della verità, a fronte di tentativi tanto fantasiosi quanto di parte della ricostruzione dell’accaduto».

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Sin qui il contributo di Santino Cascella. Per i tanti lettori – e financo per qualche cronista regolarmente a corto di fonti che scambia questo blog per un’agenzia – si ricorda che si è arrivati alla seconda versione del Patto del drago verde. Nel primo patto, firmato una sera di mesi fa, nella mitica pizzeria Drago verde dei Ponticelli, ci sono le firme di nove componenti di opposizione; ne dovevano arrivare altre due di firme, quelle di Tosco e Miano, ma sul foglio accanto ai due nomi, le firme non sono mai arrivate.

La seconda versione del Patto del drago verde è quella di pochi giorni fa, quella pubblicata su questo blog. Ci sono nomi e firme dei soliti nove oppositori: per la cronaca si tratta dei tre componenti dell’Unione centrosinistra, dei due consiglieri di Insieme per Santena, del consigliere dell’Udc e dei tre consiglieri di Progetto Santena. Nel secondo Patto del drago verde per arrivare a undici i due nomi erano quello di Tosco e di Borgarello; Miano nel frattempo è stato nominato assessore.

Come noto, anche questo secondo patto non ha potuto scatenare la sua geometrica potenza: davanti al notaio si sono presentati solo i nove oppositori. Dunque, anche sul secondo patto ci sono undici nomi, ma nove firme appena. L’elemento di novità è che il Carroccio neghi anche l’esistenza di questo secondo patto. Ma come, stiamo parlando del Patto del drago verde. Capisco se fosse stato un drago rosso… ma il colore verde non dovrebbe sfuggire agli uomini della Lega. Il patto c’è, è inefficace, ma c’è, c’è…

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Blog: rossosantena.it

filippo.tesio@tin.it

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