Santena, Dario Boni riconfermato segretario generale Fillea Cgil di Torino

SANTENA – 1° marzo 2010 – Dario Boni è stato riconfermato segretario generale Fillea Cgil di Torino. Nel Comitato direttivo provinciale della Federazione italiana lavoratori legno edili e affini sono stati eletti Marco Ruscone della Laria di Santena, Alfonso Nigro e Mauro Tuninetti della Fornace Mosso e Massimo la Malfa dell’Ediltubi di Trofarello.

Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino
Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino

Il 26 febbraio, a Torino, presso il Centro incontri di Strada del Drosso, si è tenuto il 3° congresso provinciale della Fillea di Torino. L’appuntamento è arrivato dopo 90 assemblee svolte, tra territoriali e luoghi di lavoro. Sono stati coinvolti 1.300 lavoratori iscritti alla Fillea di Torino, pur tra molteplici difficoltà, causa la crisi e la massiccia assenza dai cantieri e dalle fabbriche per la cassa integrazione, nonché per il maltempo che ha fatto saltare molte assemblee.

Alfonso Nigro
Alfonso Nigro

Due erano le mozioni: “I diritti e il lavoro oltre la crisi”, primo firmatario Guglielmo Epifani; “La Cgil che vogliamo”, primo firmatario Domenico Moccia. Nella quasi totalità delle assemblee, sono stati presenti entrambi i relatori delle due mozioni. Le assemblee di base della Fillea di Torino hanno dato un esito univoco, 97,5 per cento di consensi alla mozione Epifani, con 95 delegati eletti al congresso, contro il 2,5 per cento della mozione Moccia, con 3 delegati eletti.

La Fillea di Torino – che conta più di 8.000 iscritti – ha eletto il Comitato direttivo provinciale formato da 63 delegati, tra cui Marco Ruscone della Laria di Santena, Massimo La Malfa dell’Ediltubi di Trofarello, Alfonso Nigro e Mauro Tuninetti della Fornace Mosso. Fra i delegati al congresso vi erano anche Giuseppe Comito e Daniele Linarello della Laria e Remo Tebaldo della Fornace Carena.

Dario Boni, 45 anni, sposato con Carla, tre figli, residente a  Santena, è stato rieletto segretario generale della Fillea Cgil di Torino, con 55 voti favorevoli e una scheda bianca, su un totale di 56 votanti. In segreteria Fillea dal 2005, Boni è stato eletto segretario generale la prima volta, nel marzo del 2008.

Massimo La Malfa
Massimo La Malfa

«La crisi senza interventi strutturali ci lascerà solo destrutturazioni e delocalizzazioni – commenta Dario Boni –. L’idea strisciante di società che avanza non mette al centro delle priorità la difesa dei valori della Costituzione, dell’Unità Nazionale e del lavoro. Il 3° congresso provinciale della Fillea Cgil di Torino, ritiene indispensabile un’azione politica tesa a ridare centralità alla Costituzione e al mondo del lavoro, riaffermando un modello utile a ridurre la frammentazione e che porti alla stabilizzazione dei contratti. E’ necessario ridurre la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e da pensione e, contestualmente, intensificare la lotta all’evasione fiscale».

Dario Boni aggiunge: «Bisogna favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e insieme garantire alle future pensioni un reddito non inferiore al 60 per cento dell’ultima retribuzione. Insieme a una revisione del sistema degli ammortizzatori sociali è altresì necessario, in questa fase di crisi profonda, fermare i licenziamenti, impedendo che con la ripresa si apra una nuova fase di precarietà nel lavoro. Occorre altresì sollecitare, ai fini del rilancio del settore delle costruzioni, lo sblocco dei vincoli del Patto di stabilità, per far partire le opere immediatamente cantierabili, soprattutto nell’edilizia scolastica e sanitaria, nella viabilità, nelle manutenzioni stradali, con particolare riguardo al fabbisogno di case di edilizia popolare, vigilando sui criteri di assegnazione degli appalti, contrastando il subappalto indiscriminato e la logica del massimo ribasso».

Giuseppe Comito
Giuseppe Comito

«In una più ampia riflessione sulla nostra attività politico organizzativa – conclude Dario Boni – in questo mandato congressuale è quanto mai necessario dare corso non solo a un rinnovamento di idee, ma a un vero è proprio ricambio generazionale. I valori della Cgil non sono vecchi, ma hanno bisogno del sostegno dei giovani, delle donne, dei migranti, per essere attualizzati. Per fare questo è necessario essere moderni, non basta modernizzarsi».

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Blog: rossosantena.it

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