Santena, presìdio della Cgil, gli interventi di Vincenzo Ferrara dello Spi e di Cristian Lanza, Rsu Teksid di Carmagnola

SANTENA – 14 marzo 2010 – Di seguito gli interventi di Vincenzo Ferrara, segretario Spi Chieri e di Cristian Lanza, Rsu Fiom Teksid, di Carmagnola, pronunciati in piazza Martiri della Libertà, durante il presìdio organizzato venerdì scorso, 12 marzo 2010, dalla Cgil a Santena, in occasione dello sciopero generale.

Spi Carmagnola

Ferrara Vincenzo SpiVincenzo Ferrara, segretario Spi Chieri, ha iniziato il suo intervento così: «Oggi è una grande giornata perche siamo in tanti in questa piazza. Ancora una volta abbiamo risposto a dovere a Silvio Berlusconi.  Lui che prima diceva che la crisi non c’è mai stata oggi dice che la crisi è finita. In realtà per lui la crisi non c’è e non c’è mai stata. La situazione è ben diversa per i lavoratori che perdono il lavoro nelle fabbriche che chiudono e che sono in cassa integrazione».

«I pensionati, negli ultimi dieci anni, hanno visto calare del 30 per cento il potere di acquisto della pensione – ha spiegato Vincenzo Ferrara –. Berlusconi, invece, non ha problemi. Io vorrei che lui fosse qui, vicino a chi non riesce a arrivare a fine mese. Si tratta di tanti pensionati che hanno la minima e che con quelle cifre non devono vivere solo loro ma devono mantenere anche nipoti o i figli perché non hanno un lavoro o l’hanno perso. Questi sono i problemi veri che il governo cerca di dire che non ci sono. Io credo che noi pensionati dobbiamo reagire, perché siamo in netta difficoltà. Non solo abbiamo fatto grandi sacrifici quando abbiamo lavorato, ma ora che potremmo stare meglio non riusciamo a vivere e non si arriva a fine mese perché i soldi non bastano. Aumenta sempre tutto, ma le pensioni restano sempre uguali.

Spi chieriVincenzo Ferrara ha proseguito: «Noi, sul territorio, abbiamo cercato di fare il possibile per difendere le persone più deboli.  Stiamo chiudendo accordi con i Consorzi socio-assistenziali. Molte famiglie che hanno persone non autosufficienti o dove ci sono  portatori di handicap stanno facendo fatica. Abbiamo fatto accordi con molti Comuni del chierese anche per aiutare le famiglie più deboli economicamente per fare fronte ai costi sulle scuole, sul nido e sui trasporti. In zona abbiamo siglato parecchi di questi accordi con le amministrazioni: con Santena non siamo neanche riusciti a incontrarci. Con molte amministrazioni abbiamo cercato di difendere le classi più deboli – non solo pensionati – ma anche i tanti lavoratori che perdono il posto di lavoro o i nuclei familiari con salari e stipendi bassi. Con la città di Chieri abbiamo siglato un accordo a difesa di chi perde il posto lavoro e non può più fare fronte a impegni per il mutuo della casa; è stato costituito un fondo per aiutare chi ha questi problemi. A Santena non si è riusciti a fare nulla. A fronte di molte famiglie che sono in difficoltà dobbiamo ragionare per vedere come muoverci, per costringere il Comune a sedersi attorno a un tavolo per discutere e affrontare i problemi di tanti cittadini, lavoratori e pensionati».

Lanza Cristian teksidIl microfono è stato passato a Cristian Lanza, Rsu Fiom Teksid, di Carmagnola: «Sono molto contento perché stamattina, davanti allo stabilimento dove lavoro ho visto una massiccia partecipazione allo sciopero generale indetto dalla Cgil. Mi dispiace che altre organizzazioni sembrano far finta che in questo momento non ci sia una crisi che sta tagliando i posti di lavoro. Sembrano non vedere la manovra da parte di Confindustria e del Governo di tentare di manomettere le tutele previste dall’articolo 18 che abbiamo conquistato in tanti anni di lotte. E non capisco come mai le altre organizzazioni, di fronte a questa realtà, continuano a girare la testa dall’altra parte. I diritti non si mantengono nelle segreterie a Roma, ma si rivendicano nelle piazze. Mai come oggi è giusto scendere in piazza per i lavoratori che stanno subendo la cassa integrazione e prendono 700 euro al mese; per i pensionati che sono sempre più in difficoltà; e  per tutte le aziende che stanno chiudendo».

Cristian Lanza ha chiuso così: «Nel mio stabilimento, la Teksid di Carmagnola, negli ultimi anni sono successe così tante cose che ci andrebbero due giorni per spiegarle tutte. Nel 2000 eravamo 1.500 persone; oggi siamo 800. Abbiamo mobilità in corso. L’anno scorso sono state messe 110 persone in cassa integrazione a zero ore. Poi, a seguito di un accordo interno siamo riusciti a farli rientrare, demansionandoli. Comunque abbiamo salvaguardato i posti di lavoro. Non abbassiamo la testa. Viva la Cgil. Viva la Fiom».

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