Santena, secondo Roberto Ansaldi il bilancio di previsione 2010 del Comune prescinde dall’attuale crisi economica

SANTENA – 16 marzo 2010 – Nel predisporre il bilancio di previsione la traballante maggioranza guidata dal sindaco Nicotra non ha tenuto nella dovuta considerazione che la crisi economica e occupazionale ha colpito duro anche in città. E’ questa la tesi di Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Udc in consiglio comunale, che in questo intervento motiva la sua convinzione.

Roberto Ansaldi, capogruppo Udc
Roberto Ansaldi, capogruppo Udc

Roberto Ansaldi, capogruppo Udc, comincia con una riflessione generale il suo intervento: «Chi predica che la crisi è finita sbaglia ed è in malafede. Se gli effetti nel nostro Paese si sono sentiti meno che altrove è soltanto perché il risparmio, in Italia, è sempre stato più alto che negli altri Paesi e la famiglia ha funzionato come ammortizzatore sociale».

«Basta fare una panoramica in Santena – prosegue Roberto Ansaldi – per rendersi conto che siamo ben lontani dalla ripresa: in Ages sono a rischio posti di lavoro; la Laria va verso la chiusura. Sono queste un paio di aziende che sembravano in salute e sono in cassa integrazione: altre realtà, più piccole, sono in sofferenza. Aumentano i casi di persone che non riescono a pagare l’affitto o il mutuo della casa o la mensa scolastica – e chi più ne ha più ne metta. Il numero degli indigenti nell’ultimo anno è aumentato: sono oltre cento le famiglie santenesi che sono assistite dalla Caritas parrocchiale; ci sono famiglie cui manca il minimo vitale, come il cibo».

Roberto AnsaldiIl capogruppo dell’Udc aggiunge: «In questo contesto non esaltante, di gravi difficoltà, un’amministrazione comunale che si rispetti dovrebbe fare il possibile per aiutare i più deboli. Una comunità misura il proprio tasso di civiltà nella capacità di aiutare quelli che sono maggiormente in difficoltà. Questo non lo dice solo la religione cristiana, ma anche un minimo di laico buon senso. A più riprese, negli ultimi due anni, le opposizioni presenti in consiglio comunale, hanno proposto di istituire un fondo per aiutare le famiglie colpite più di altre dalla crisi. Un muro di gomma – precisa Ansaldi –ci ha sempre risposto allo stesso modo: le casse comunali piangono e il Comune spende già tanto per il sociale. La maggioranza dimentica volutamente che, la voce sociale, è composta da tante voci che, con chi è in difficoltà, non ci azzecca nulla. Ma ammettiamo pure che sia cosi e che si spenda già molto. Sarebbe una buona ragione per fare il possibile e di più? Lo hanno fatto altri Comuni viciniori che pure sono nella stessa situazione. Anche se lo abbiamo chiesto più volte in consiglio la maggioranza ci deve ancora spiegare la logica secondo cui si sono trovati i soldi per i contributi del sindaco, per spendere 25.000 euro in più per il maggio santenese, per la sfilata di moda mentre per aiutare le famiglie i fondi non si riescono a trovare».

Roberto Ansaldi prosegue la sua riflessione: «E’ successo anche nell’ultimo Consiglio comunale. A fronte di un ordine del giorno – l’ennesimo – con cui si richiedeva di integrare il fondo regionale per gli aiuti agli affitti è arrivata la medesima risposta monocorde di sempre, con tanto di voto contrario. In buona sostanza, secondo il Nicotra-ter,bis la crisi non c’è, anzi è solo una mera strumentalizzazione delle opposizioni cattive».

Il capogruppo dell’Udc aggiunge: «Che siano di questa idea lo dimostra la bozza di bilancio di previsione del 2010, che prevede lo stesso importo dell’addizionale Irpef del 2008. Santi numi, ma se la gente nel 2009 è stata in cassa integrazione molto più che nel 2008 – in provincia di Torino si stima un aumento dell’800 per cento rispetto all’anno precedente – e tutti, per effetti della crisi, hanno guadagnato un po’ meno, visto che l’addizionale  Irpef è una  tassa sul reddito, il Comune incasserà di meno o no? Si tratta di una previsione non difficile da tenere in considerazione. Niente da fare, siccome la maggioranza guidata dal sindaco Benny Nicotra deve far quadrare le previsioni a bilancio, anche di fronte alla logica matematica, tutto si immola. Prosit».

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