Santena, senza una maggioranza definita Benny Nicotra non potrà affrontare il bilancio di previsione 2010

SANTENA – 5 aprile 2010 – Passate le elezioni regionali la maggioranza guidata dal sindaco Benny Nicotra continua a essere impegnata nella definizione della composizione numerica. Senza una maggioranza definita il sindaco non sarà in grado di affrontare la discussione sul bilancio preventivo 2010.  Sperando di trovare una quadra la maggioranza ha calendarizzato la discussione relativ al bilancio a fine aprile, in zona Cesarini.

Consiglio Santena tutti

Il problema principale per il sindaco Benny Nicotra resta sempre quello della composizione numerica della sua maggioranza. Con il recente reingresso in Giunta di Pino Falcocchio dovrebbero finire i mal di pancia della componente di An all’interno del Pdl. Oggi questa componente conta tre eletti in consiglio – Falcocchio, Gaude e Bergoglio –: tutti e tre sono in Giunta. Con il rientro di Falcocchio i tre dovrebbero ora abbandonare il gruppo Misto di maggioranza per ritornare all’ovile, nel Pdl guidato da Francesco Migliore.

Il ritorno di Falcocchio è stato anticipato dalle dimissioni di Massimiliano Miano. L’esponente dei Moderati dopo avere abbandonato le file dell’opposizione ha trascorso due mesi in Giunta, ma ora è fuori dall’esecutivo e senza cariche. In consiglio comunale resterà nel gruppo Misto, ma non è detto che intenda ancora far parte della maggioranza. La stampella di salvataggio che Massimiliano Miano ha lanciato a Benny Nicotra si è rivelata un boomerang e l’esponente dei Moderati per ora è rimasto con un pugno di mosche. E’ facile dedurre che mediti qualche vendetta.

Per la coalizione guidata da Benny Nicotra il rientro di Pino Falcocchio rischia di essere una vittoria di Pirro. Sinora la Lega Nord, con la capogruppo Patrizia Borgarello, aveva sempre fatto capire di non essere troppo favorevole a un rientro in Giunta di Pino Falcocchio, sfiduciato a larga maggioranza dell’intero consiglio comunale. E’ probabile che sin dai prossimi giorni, passate le festività pasquali, la Lega Nord prenda posizione rispetto alla vicenda del reintegro. Staremo a vedere. Senza l’appoggio di Miano e della Lega Nord il sindaco in consiglio non avrebbe più la maggioranza. Nel parlamentino cittadino Benny Nicotra può contare solo su otto voti: il suo, quello di Francesco Migliore, capogruppo Pdl, quelli di Paolo Mosso, Giovanni Giacone, Domenico Trimboli, Falcocchio Giuseppe, Gaude Ezio e Giovanni Bergoglio. La Lega non perde occasione di dichiararsi un alleato fedele, ma su certe questioni la fedeltà va a farsi friggere rispetto alla coerenza. Se abbiamo capito bene, per il Carroccio la vicenda Falcocchio si è chiusa con l’esito della mozione di sfiducia approvata mesi fa. Dunque i due voti della Lega Nord il sindaco dovrà conquistarli di volta in volta, possibilmente senza fare altre mosse sbagliate che potrebbero rivelarsi fatali. Un altro che ha già fatto sapere che voterà secondo coscienza è Gianni Tosco: se vorrà anche il suo voto Nicotra dovrà convincerlo di volta in volta. Anche il voto di Miano, dopo quanto successo, il sindaco dovrà sudarlo non poco.

Ben fermi in posizione contraria allo schieramento nicotriano ci sono i sei consiglieri dei tre gruppi di opposizione: i tre dell’Unione centrosinistra – Bruno Ferragatta, Cetty Siciliano e Ilario Martini – i due di Insieme per Santena – Domenico Galizio e Tommy Elia – e l’esponente dell’Udc, Roberto Ansaldi. Si tratta di sei consiglieri che hanno sinora praticato una opposizione costruttiva – ricevendo sistematicamente pesci in faccia da Nicotra e i suoi –, e sono ovviamente pronti ad affondare il sindaco. Anche gli esponenti di Progetto Santena in genere assicurano il loro voto contrario al sindaco Benny Nicotra: Edoardo Tamagnone, Walter Mastrogiovanni e Santino Cascella non si lasceranno certo scappare l’occasione di mandare di nuovo in minoranza il sindaco.

Nel frattempo le opposizioni, tanto per complicare il cammino del sindaco Benny Nicotra, stanno meditando di ripresentare una mozione di sfiducia nei confronti di Pino Falcocchio.

A fronte di tale situazione per il sindaco qualsiasi votazione in consiglio comunale rappresenta un pericolo costante: il rischio di finire in minoranza è sempre in agguato. Qualche altro pericolo potrebbe arrivare anche fuori dal consiglio comunale: la strada delle dimissioni di dieci consiglieri comunali e il conseguente scioglimento del parlamentino cittadino continua sempre a essere una ipotesi che alcuni esponenti di minoranza non hanno definitivamente abbandonato. C’è anche un’altra insidia extra consiglio che si profila per il sindaco: tra pochi mesi dovrebbe scadere il tempo a disposizione degli inquirenti rispetto alle denunce per truffa presentate da alcuni consiglieri comunali nei confronti del sindaco. Due gli esisti possibili: il non luogo a procedere e quindi l’archiviazione delle denunce o il rinvio a giudizio. La prima ipotesi sarebbe una boccata d’ossigeno per il sindaco, la seconda ipotesi potrebbe rappresentare un brutto colpo per il primo cittadino.

E’ del tutto chiaro che a fronte di questa situazione la discussione sul bilancio di previsione 2010 può aspettare. Se non si chiariscono le geometrie della maggioranza andare al voto sul bilancio preventivo vorrebbe dire vedere le opposizioni sparare ad alzo zero contro il sindaco e la sua residua maggioranza, sperando magari anche di poter contare su qualche più o meno franco tiratore. Tempo pochi giorni e sapremo come finirà. Magari, ancora una volta, capiteranno cose diverse da quelle sin qui ipotizzate.

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