Patrizia Borgarello, Lega Nord: «Fondazione Cavour, scandalosa l’esclusione di Santena»

SANTENA – 18 maggio 2010 – “Fondazione Cavour, scandalosa l’esclusione di Santena”, questo il titolo del comunicato inviato oggi ai mezzi di informazione dal gruppo della Lega Nord in Consiglio provinciale di Torino. Di seguito il comunicato con le dichiarazioni di Patrizia Borgarello, capogruppo del Carroccio.

Patrizia Borgarello, Lega Nord

GRUPPO LEGA NORD

CONSIGLIO PROVINCIALE DI TORINO

Torino, 18 maggio 2010

COMUNICATO  STAMPA

Patrizia Borgarello: «Fondazione Cavour, scandalosa l’esclusione di Santena»

«Perché mai il Comune di Torino e privati cittadini santenesi possono far parte della Fondazione Cavour mentre il Comune di Santena non può avere suoi rappresentanti e la Provincia è stata invitata a farne parte solo in un secondo momento, quasi come un atto di cortesia? Forse le poltrone spettano solo a chi ha la  “giusta” tessera di partito? Ovvero Chiamparino e i suoi amici?». Lo dichiara Patrizia Borgarello, capogruppo della Lega Nord in Consiglio provinciale, a margine della seduta del Consiglio provinciale di Torino di oggi, martedì 18 maggio 2010, in cui è stata approvata la delibera di adesione della Provincia come socio fondatore della Fondazione.

«E’ semplicemente assurdo che il Comune di Santena dove è sepolto Camillo Cavour non venga rappresentato a livello istituzionale come parte cardine della Fondazione – aggiunge Patrizia Borgarello –, sia esso governato da una giunta di centrodestra o meno. E’ l’ennesima dimostrazione che il Comune di Torino cerca notorietà solo quando è in ballo un evento mediaticamente importante, nel caso specifico i 150 anni dell’Unità d’Italia. Al contrario, senza un ritorno di immagine lascia cadere a pezzi parti di territorio per anni, fregandosene dei cittadini che quotidianamente ci vivono. L’esempio del parco Cavour, sito in Santena ma di competenza del Comune di Torino, è lampante».

Sulla seduta del consiglio provinciale la capogruppo della Lega Nord aggiunge: «Trovo sconcertante che alcuni esaltino la figura del piemontese Cavour, chiamandolo “vero italiano” anche prima della stessa unificazione italiana. Un interesse meramente opportunistico che si ritrasformerà in menefreghismo quando i riflettori dei festeggiamenti saranno terminati».

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