Santena, Ages, manifestazione davanti alla sede del Gruppo Fiat, al Lingotto, in via Nizza 250

SANTENA – 1° giugno 2010 – Stamattina, dopo una breve assemblea, tenuta davanti ai cancelli dello stabilimento, i lavoratori Ages hanno avviato una serie di mobilitazioni. La prima iniziativa è stato un presidio davanti alla sede del Gruppo Fiat, al Lingotto, in via Nizza 250. Nei prossimi giorni la mobilitazione prevede una serie di iniziative. Salvatore Scalia, Femca Cisl, sintetizza quanto successo stamattina.

Salvatore Scalia afferma: «Stamattina abbiamo iniziato un nuovo ciclo di manifestazioni. Abbiamo cominciato qui, dal Lingotto, che nei prossimi giorni diventerà il fulcro delle nostre manifestazioni per tentare di salvare l’Ages dal fallimento. Siamo venuti qui davanti alla sede del Gruppo Fiat perché riteniamo che la salvezza del sito produttivo santenese sia nelle mani della casa automobilistica torinese.   Siamo qui perché chiediamo a Fiat di avere un occhio di riguardo per le sorti dello stabilimento Ages sito tra Santena e Villastellone. Se oggi siamo in queste condizioni è anche perché la Fiat ha avuto precise responsabilità. Ora chiediamo alla Fiat di prendersi cura dei 350 lavoratori che rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro».

«Oggi abbiamo iniziato qui in via Nizza – continua Salvatore Scalia –, giovedì mattina saremo davanti al palazzo del Governo regionale, in piazza Castello. Sin dalla prossima settimana torneremo ancora qui con nuove iniziative e manifestazioni importanti. Siamo decisi a farci notare anche dai mezzi di informazione e dall’opinione pubblica».

Salvatore Scalia ricorda le ragioni che sono alla base della nuova stagione di mobilitazione avviata dai 350 lavoratori Ages di Santena: «Ieri il commissario ci ha annunciato che per quanto riguarda lo stabilimento Ages di Asti ci sarà la cessione e quindi la vendita. Non ha riferito di numeri ma – per il sito produttivo astigiano –  siamo comunque sulla via della risoluzione dei problemi. Sempre il commissario ci ha detto che, invece, per il sito produttivo santenese e quindi per i 350 lavoratori dello stabilimento di Santena, non c’è niente da fare. Al momento non c’è nessun interessamento e quindi – senza fatti nuovi – andiamo dritti verso il fallimento che arriverà il 7 di agosto 2010».

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