Santena, Ages, Enrico De Paolo, Filctem Cgil, racconta l’incontro con l’assessore regionale al Lavoro Roberto Rosso

Santena – 5 giugno 2010 – Enrico De Paolo, sindacalista Filctem Cgil, racconta l’incontro avvenuto in assessorato regionale al Lavoro, in merito alla situazione dell’Ages di Santena.

«Venerdì mattina ci siamo incontrati con l’assessore al Lavoro Roberto Rosso – afferma Enrico De Paolo, – erano presenti sia il sindaco di Santena, sia di Villastellone. Abbiamo illustrato le nostre proposte e le nostre richieste che hanno l’obiettivo di evitare il fallimento del sito produttivo santenese dell’Ages. Noi abbiamo ribadito, per l’ennesima volta, che – non potendo contattare direttamente la Fiat, se non tramite i mezzi di informazione –  chiediamo agli enti locali, alla Provincia e alla Regione di attivarsi presso il gruppo torinese per trovare una soluzione. Noi abbiamo detto chiaramente che riteniamo responsabile di questa situazione la Fiat sia per il pregresso, sia per quanto potrà succedere da ora in avanti. Per il pregresso perché comunque chi ha avallato l’arrivo all’Ages dell’imprenditore Egidio Di Sora è stata Fiat. Inoltre, come tutti sanno, è sempre Fiat che decide sul destino dei suoi fornitori. Ed è la Fiat che ha sottomano la situazione economica e finanziaria delle aziende fornitrici. La Fiat era quindi a conoscenza di questo imprenditore cui ha, noi riteniamo incautamente, affidato le sorti del gruppo Ages. Era da anni che Di Sora forniva alla Fiat  lamiera tramite una ditta di Grugliasco e la fanaleria tramite lo stabilimento di Asti.

Enrico De Paolo, continua: «La nostra tesi è lineare: la Fiat conosceva questo imprenditore e quindi noi la riteniamo responsabile di quanto avvenuto. Noi abbiamo ribadito all’assessore che la Fiat in passato è intervenuta direttamente sia per pagare i fornitori Ages, sia per pagare gli stipendi dei lavoratori Ages. Inoltre, nel passato, un uomo Fiat era presente direttamente nel Cda dell’Ages.  In  pratica, noi chiediamo oggi alla Fiat di prendersi un impegno per quanto riguarda le produzioni che ha tolto all’Ages di Santena a causa di quell’imprenditore che, in modo arrogante, voleva dettare lui legge a Fiat. La casa torinese, a fronte di tale comportamento ha tolto il lavoro all’Ages. A questo punto noi non vogliamo pagare le inefficienze di questo imprenditore che era stato messo lì proprio dalla casa torinese».

«Questo è quello che stamattina abbiamo riferito all’assessore – continua Enrico De Paolo – chiedendo alla Regione e agli enti locali di intervenire. Noi abbiamo anche comunicato che, da lunedì prossimo, a oltranza, presidieremo l’ingresso del Gruppo Fiat, al Lingotto, in via Nizza, perché – per tutte le ragioni sin qui dette  – evidentemente riteniamo la Fiat l’imprenditore contro cui lottare per tentare di evitare il fallimento. Ci siamo lasciati spiegando che noi faremo quello che ci compete e abbiamo chiesto alla Regione e agli enti locali di attivarsi. Da quanto riferito dall’assessore regionale al lavoro Roberto Rosso la Fiat non sembra intenzionata a salvare il sito produttivo santenese dell’Ages. Almeno, questo è quello che abbiamo percepito dalle dichiarazioni riportate dall’assessore dopo avere fatto una telefonata a un responsabile della Fiat. Noi ora proseguiremo con questa nuova fase di mobilitazione avviata martedì scorso. Domenica 6 giugno saremo presenti a Santena, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Alcuni operai reggeranno uno striscione che segnala il pericolo della perdita di 350 posti di lavoro. Con questura e prefettura abbiamo concordato che un lavoratore consegnerà al Presidente una lettera in cui vengono riassunte le vicissitudini della nostra azienda. Da lunedì 7 giugno, dalle ore 9 alle 17, saremo presenti davanti alla Fiat con gazebo e bandiere. E andremo avanti a oltranza».

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