Santena, una Commissione consiliare ha discusso il tema delle riprese video delle sedute consiliari

Santena – 21 giugno 2010 – Questa settimana una Commissione consiliare si è occupata di normare le riprese del Consiglio comunale. La vicenda è stata sollevata da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle che, alcuni mesi fa, sono arrivati in Consiglio muniti di telecamere e hanno iniziato a riprendere la seduta. Tempo qualche secondo e i vigili urbani, inviati dalla maggioranza, hanno subito stoppato le riprese. Il Consiglio comunale si è impegnato a normare le riprese, predisponendo un regolamento. Questa settimana in sede di Commissione si è discussa la bozza di regolamento. Quanto è successo lo raccontano Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena e Alessandro Caparelli, esponente del Movimento 5 Stelle.

Domenico Galizio afferma: «Questa settimana abbiamo discusso su come normare le riprese video dei lavori del Consiglio comunale cittadino. In Commissione siamo partiti da una bozza preparata dagli uffici che si è però rivelata molto restrittiva.  In pratica, di fatto, si negava quasi a tutti la possibilità di riprendere i lavori. Infatti, secondo la stesura iniziale avrebbero potuto riprendere i lavori solo gli operatori di emittenti nazionali e di quelle locali e i giornalisti comunque appartenenti a organi di informazione. In tal modo non si coglieva per nulla lo spirito della richiesta arrivata dai giovani del Movimento 5 Stelle e cioè di consentire  ai cittadini  di riprendere le sedute del Consiglio comunale per poter poi ampliare la pubblicizzazione dei lavori. Discutendo si è comunque arrivati a stabilire che i lavori potranno essere ripresi anche da persone che fanno riferimento a blog e siti internet.  Naturalmente chi effettuerà le riprese dovrà fare domanda e avere la necessaria autorizzazione. Abbiamo inoltre ragionato in merito ad alcuni accorgimenti utili a evitare che le immagini siano poi utilizzate in modo improprio. La Commissione ha ora varato un testo che dovrebbe arrivare in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Per la cronaca, va detto che l’unico esponente della maggioranza presente in commissione ha lasciato i lavori senza che la Commissione sia arrivata a votare. Mi auguro comunque che non ci siano altri intoppi e che quanto prima il Consiglio venga chiamato a discutere e approvare un regolamento che normi le riprese video dei lavori del parlamentino cittadino».

Alessandro Caparelli, esponente del Movimento 5 Stelle, che ha assistito ai lavori della Commissione, afferma: «Durante la discussione è stato anche presentato un preventivo da parte di un service, per effettuare le riprese. Questa ipotesi è stata subito accantonata perché presentava costi ritenuti esorbitanti. In base alla discussione è emerso che per compiere le riprese video dei lavori occorrerà essere autorizzati e appartenere a una emittente o a un blog».

«Il risultato della discussione dovrebbe ora essere portato in Consiglio comunale per la definitiva approvazione – afferma Alessandro Caparelli –. Noi non siamo molto soddisfatti della piega che ha preso la discussione e tantomeno delle decisioni prese. Diciamo che si tratta di un passo in avanti rispetto alla situazione attuale, dove le riprese video semplicemente non sono consentite. Noi torniamo a ribadire che i lavori del Consiglio comunale sono pubblici e dovrebbe essere consentito a tutti di potere effettuare le riprese». Alessandro Caparelli conclude: «Semplicemente non riusciamo a concepire perché i lavori del consiglio comunale non possano essere ripresi per poi far sapere ai cittadini quanto si decide al primo piano di palazzo Visconti Venosta in sedute pubbliche, in nome e per conto di noi cittadini. Comunque. in qualche modo, qualche piccolo passo in avanti è stato fatto. Attendiamo di capire quando finalmente potremo avere via libera per riprendere le sedute consiliari. Per un commento ragionato attendiamo comunque di vedere il testo uscito dai lavori della Commissione e – soprattutto – la definitiva stesura che, speriamo in tempi brevi, sarà approvata dal consiglio comunale».

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