Santena, vicenda Ages, Stefano Esposito replica agli strali di Allasia

Santena – 9 luglio 2010 – Sulle vicende dell’Ages di Santena Stefano Esposito, parlamentare del Pd, replica a Stefano Allasia, parlamentare della Lega Nord che nei giorni aveva lanciato strali nei confronti del centrosinistra e della Bresso: «Sull’Ages il Pd nei cinque anni in cui ha governato la Regione, non ha mosso un dito». Di seguito una breve intervista con Stefano Esposito.

Stefano Esposito, a leggere le dichiarazioni del parlamentare del Carroccio sulla crisi dell’Ages la Regione governata dal Centrosinistra è stata immobile: è vero questo?

«Certo che no. Ma, prima di scaricare le colpe e le responsabilità sulle precedenti gestioni – afferma Esposito – Allasia farebbe meglio a informarsi in modo più preciso sulla vicenda Ages. L’intervento del Tribunale di Asti e la procedura di amministrazione è arrivata a fine mandato della Giunta guidata da Bresso.  Come consuetudine, la Lega quando si tratta di affrontare un problema sa solo svincolare. In molte occasioni si dimostra solo capace di fare promesse che poi non ha la capacità di mantenere. Sull’Ages Allasia ci eviti almeno – visto che stiamo parlando di 370 famiglie che rischiano di restare a spasso – la polemica politica sterile e propagandistica. Oggi la Lega Governa la Regione Piemonte: hanno il presidente e un assessore competente. Se – come affermano a ogni piè sospinto – sono molto più bravi della predenete Giunta guidata dalla Bresso affrontino e risolvano questo problema.  La smettano di nascondersi dietro a inutili, sterili e false polemiche. Non è però sempre detto che tutti i problemi oggi sul tappeto siano da addebitare alla Giunta precedente».

Per le vicende dell’Ages la settimana che si apre dovrebbe comunque portare chiarezza. «Sì. I prossimi giorni saranno cruciali. Un primo passo è stato compiuto. Dopo mesi di sollecitazioni e numerose iniziative di mobilitazione gli amministratori regionali hanno finalmente calendarizzato alcuni incontri e annunciato di voler riunire il tavolo istituzionale. Naturalmente, io mi auguro che la Regione convochi tutti i soggetti interessati, compresa la Provincia. Dico questo perché sinora questo non è avvenuto. Se tale atteggiamento da parte degli amministratori regionali continuasse, sarebbe un segnale negativo, indice di un reale problema presente nei rapporti istituzionali. Proprio il tavolo costituirà un momento decisivo perché se venissero confermate le disponibilità dell’imprenditore Ginatta ci sarebbero tutte le condizioni per salvare il sito produttivo. Messo questo punto fermo poi, ovviamente, si potrà ragionare e discutere di un eventuale ridimensionamento degli occupati e di altro ancora.  L’obiettivo principale da raggiungere sin dai prossimi giorni è però evitare il fallimento e salvare l’insediamento produttivo: poi si potrà affrontare anche tutto il resto».

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