Santena, tavolo di crisi Ages in Regione Piemonte, l’intervento del commissario straordinario Maurizio Civardi

Santena – 29 settembre 2010 – Uno degli interventi più attesi al tavolo di crisi dell’Ages riunito ieri in Regione Piemonte è stato quello di Maurizio Civardi, commissario straordinario delle società Ages. Di seguito, quanto ha riferito.

Maurizio Civardi ha esordito così: «L’amministrazione straordinaria è regolamentata da una legge – la legge Prodi – che ha una scansione di tempi assolutamente rigorosa. In virtù di ciò avevamo preso a riferimento la data del 7 agosto 2010, scadenza dell’anno concesso dall’approvazione del programma presentato al ministero delle Attività produttive. Quella era la scadenza del periodo al termine del quale o si sono raggiunti pienamente tutti gli obiettivi fissati nel programma, oppure viene dichiarato il fallimento. Gli obiettivi di Ages essenzialmente erano la vendita degli stabilimenti di Asti e  di Santena. E noi, alla data del 7 agosto 2010 avevamo venduto soltanto Asti, per cui la naturale conseguenza sarebbe stata la dichiarazione di fallimento. Vi erano però alcune circostanze che inducevano tutti noi a sperare che una proroga –  se pur breve, del termine del 7 di agosto – avrebbe forse potuto consentire a qualcuno di farsi avanti.  Abbiamo anche tenuto conto che la scadenza cadeva in periodo di agosto, dove sappiamo tutti che l’Italia si ferma. Si era appena perfezionata la vendita di Asti e forse vi era la possibilità – lo dico perche è una notizia apparsa sui mezzi di informazione – che lo stesso soggetto che aveva acquisito Asti, l’imprenditore Ginatta, avrebbe comunque potuto valutare la possibilità di acquisizione anche del sito santenese. Cosa che ha fatto, poi, evidentemente – io non ho parlato con Ginatta ma mi ha riferito Nicotra che questo imprenditore è andato in Fiat, ma non ha avuto soddisfatte le proprie richieste e quel dossier non lo ha più mandato avanti. In questo scenario le stesse istituzioni, io parlo della Regione, dei Comuni e di quant’altri tutti si spingeva in questa direzione, cioè di vedere se una proroga di due mesi avrebbe consentito a qualche soggetto di farsi avanti. E questo perché tutti noi, quantomeno vogliamo avere – nei limiti del possibile – la coscienza serena di avere veramente provato tutto. Diciamo anche che se le condizioni del settore automobilistico sono quelle attuali – tuttaltro che rosee – dire 30 settembre 2010 o 30 novembre 2010 non cambierebbe proprio nulla. Alla fine siamo arrivati a indicare nel 30 settembre la nuova scadenza. Non è che sulla vicenda Ages una proroga del genere, un mese, un mese  e mezzo possa cambiare le cose. Anche perché il fatto che l’Ages sia in vendita credo che sia abbastanza noto. Le abbiamo fatte tutte per pubblicizzare la vendita».

Il commissario ha continuato: «Io ho fatto quello che dovevo fare, ma certamente anche le istituzioni si sono attivate per cercare di trovare una soluzione. Detto questo a inizio agosto, nella situazione in cui eravamo, abbiamo chiesto al Tribunale di posticipare l’arrivo della sentenza. Dalla nostra c’erano anche tempi tecnici comunque non comprimibili; il tribunale deve fare l’istruttoria, convocare le parti e quant’altro. Alla fine siamo arrivati a una sorta di tacito accordo, nel senso di non formalizzato. La legge stabilisce un anno di tempo, per cui prima delle ferie di agosto abbiamo detto che fino alla fine del mese di settembre sostanzialmente avevamo ancora la possibilità di coltivare ulteriori trattative».

Maurizio Civardi ha proseguito: «Devo dire che abbiamo anche trovato il caso di un’altra azienda in amministrazione straordinaria dove la vendita è avvenuta dopo la scadenza dell’anno. C’è un decreto di un tribunale che, in una fattispecie assolutamente analoga, ha disposto la vendita se pur a termini scaduti. E questo certamente ha tranquillizzato un po’ chi come me, per mestiere e ruolo, deve essenzialmente preoccuparsi che la legge venga rispettata. Devo dire che il Tribunale di Asti è stato estremamente comprensivo e collaborativo: pochi giorni fa è arrivata la convocazione per le parti per l’udienza che si terrà in tribunale. Questa udienza è stata fissata per il prossimo 14 di ottobre 2010. Questa purtroppo è anche l’unica novità concreta che oggi sono in grado di riportarvi. Aggiungo che secondo me il Tribunale più di così, ragionevolmente non poteva fare».

«Prima di me a questo tavolo – ha detto Civardi – il vice sindaco di Torino Tom Dealessandri ha introdotto un ragionamento secondo il quale le eventuali prospettive per una acquisizione potranno essere valutate solo quando si capirà quale direzione prenderà il mercato dell’auto. In sostanza Dealessandri ha detto che si sta ragionando se in Italia nei prossimi anni Fiat produrrà 600mila auto o oltre un milione. Se fosse valida la seconda ipotesi potrebbe riaprirsi una speranza per Ages. Purtroppo per l’Ages la legge Prodi non prevede proroghe. E non credo che un tribunale, pur con tutta la buona volontà che ci possa mettere, possa forzare il dato normativo che è assolutamente chiaro. Vi devo dire certamente che – e ce lo siamo sempre detti anche con il sindacato – noi riteniamo che fino all’ultimo minuto la partita non sia del tutto finita. Noi, sino al 13 ottobre 2010 continueremo a lavorare per evitare il fallimento. Io sono qui per vendere l’Ages e non per farla fallire. La mia nomina è stata per questo. Tanto è vero che l’Ages sinora ha continuato a lavorare. Anche in settembre faremo circa 600.000 euro di fatturato. Questo lo dico perché sinora non abbiamo gettato la spugna e abbandonato la speranza di trovare una soluzione. Teniamo aperta l’azienda e continuiamo a produrre. E tra l’altro produciamo per la Fiat».

«Non è che non ci sia il lavoro per l’Ages; non ce n’è abbastanza – ha affermato il commissario –. A oggi lo scenario che Fiat ipotizza è quello che Ages vada verso il fallimento. Se pur in questa situazione Ages sta continuando a lavorare per Fiat. Questo dimostra che un certo portafoglio ordini l’Ages sarebbe in grado di mantenerlo e di cederlo a un eventuale acquirente. Purtroppo è un portafoglio sottodimensionato rispetto alla struttura operativa dell’Ages di Santena. Desidero ribadire che lavoreremo fino all’ultimo giorno sull’obiettivo della vendita. Concretamente ciò significa che sinora abbiamo avuto alcuni contatti con diversi soggetti.  Sinceramente io oggi non mi sento proprio di dire che abbiamo alcunché in mano; e questo anche per non indurre illusioni e  aspettative che poi andrebbero deluse. In particolare, è vero che ci sono state persone che si sono riservate di valutare l’azienda. In particolare, un soggetto è venuto in Ages anche la settimana scorsa: è stato messo al corrente degli aspetti documentari. Abbiamo preparato alcuni documenti che coloro che manifestano interesse possono consultare, per farsi una idea dell’azienda. Pochi giorni fa un soggetto è stato ammesso a consultare i documenti però il fatto è che, dati i tempi così ristretti, io se non ho in mano una offerta vincolante, seriamente non posso dire che vi è la possibilità o la speranza di vendere. Certo ci lavoro per arrivare a questo obiettivo. Oggi però siamo alla fine del mese di settembre e fra due settimane c’è udienza in Tribunale: vendere una azienda come Ages richiede dei tempi non brevi. Io oggi a questo tavolo non posso che riferire che la mia previsione è che io purtroppo il 14 ottobre non potrò che confermarvi che per lo stabilimento Ages di Santena non ho trovato un acquirente. Stante questa situazione il mio programma prevede di proseguire la produzione fino all’8 di ottobre  per poi mettere in sicurezza gli impianti. Aggiungo che Ages un po’ di lavoro ce l’ha. Devo anche dire che chiunque voglia comprare l’Ages deve andare a parlare con Fiat che è il principale cliente. In passato, quando ho accompagnato in Fiat alcuni imprenditori che erano potenzialmente interessati il messaggio che mi è arrivato è che la casa torinese non ha nessuna intenzione di togliere le commesse all’Ages, a condizione che continui lo standard qualitativo, che – tra l’altro – non ha nulla da invidiare al gruppo CF Gomma. Fiat non è però in grado di garantire volumi aggiuntivi. In sostanza l’unica certezza è che a vendite invariate di auto Ages continuerà ad avere le attuali commesse. Naturalmente io non posso garantire nuove commesse perché la casa torinese impegni non ne prende con nessuno.  Si può quindi affermare che un imprenditore che acquisisse Ages avrebbe la ragionevole aspettativa che l’attuale fatturato di Ages potrebbe essere mantenuto.  Oggi Ages Santena ha un fatturato di 7-8 milioni di euro l’anno. In sostanza dalla Fiat arriva il messaggio che si potrebbe impegnare a garantire all’Ages maggiori volumi solo in presenza di una crescita del mercato delle auto.  Questo in sostanza è il quadro attuale in cui versa l’Ages». Rispondendo a precisa domanda dell’assessora regionale Claudia Porchietto il commissario ha spiegato che con un fatturato di 7-8 milioni di euro potrebbero essere impiegati 100-110 persone e ha ricordato che oltre alle commesse Fiat nel portafoglio Ages ci sono anche altri clienti»

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