Santena, sindacati e Rsu dell’Ages hanno incontrato le minoranze consiliari

Santena – 28 ottobre 2010 – A inizio settimana i sindacati – Filctem Cgil e Femca Cisl – e Rsu Ages hanno incontrato i gruppi consigliatr di minoranza – Unione centrosinistra, Insieme per Santena e Udc. Due ore di discussione sull’attuale situazione dell’Ages e sul ruolo che il Comune potrà giocare per alleviare le difficoltà di due terzi degli attuali 380 lavoratori che saranno fuori dalla fabbrica a seguito della cessione di un ramo d’azienda che occuperà un centinaio di lavoratori. L’incontro lo raccontano Enrico de Paolo, Roberto Ansaldi, Bruno Ferragatta e Domenico Galizio.

Enrico de Paolo, afferma: «L’incontro è stato chiesto dai gruppi  di opposizione: noi abbiamo illustrato l’attuale situazione dell’Ages di Santena. Sinora i tre gruppi consiliari erano stati informati delle vicende dell’Ages attraverso blog e i mezzi di informazione; martedì sera sindacato e gli esponenti della Rsu hanno avuto modo di informare direttamente le forze politiche. In apertura di riunione abbiamo riassunto l’intera vicenda della Ages, dall’amminsitrazione straordinaria fino all’arrivo, in zona Cesarini, delle due manifestazioni di interesse che sono ora all’esame del commissario straordinario e del Ministero».

«I tre capigruppo e alcuni consiglieri – afferma Enrico de Paolo – ci hanno chiesto che tipo di impegni può mettere in atto il Comune a sostegno del difficile momento che stanno vivendo i lavoratori in cassa e, soprattutto, quali strumenti possono essere attivati  per i lavoratori che non faranno parte del centinaio di persone che troverà occupazione nell’impresa che dovrebbe nascere a seguito della cessione di un ramo d’azienda. Come sindacato noi, contestualmente alla firma dell’eventuale accordo con coloro che hanno manifestato interesse ad acquistare un ramo d’azienda, chiederemo a tutte le istituzioni di impegnarsi per avviare qualcosa di concreto per tutti coloro che saranno espulsi dalla fabbrica. E’ altrettanto chiaro che pensiamo a qualcosa che vada oltre a qualche sconto sulle spese dei servizi scolastici per i figli di coloro che resteranno senza lavoro».

Enrico de Paolo continua: «Dalle notizie che abbiamo, sappiamo che la città di Torino, quasi certamente, attiverà un progetto orientato ai lavoratori Ages residenti nella capitale della Mole Antonelliana, per fare ricorso a loro in alcuni progetti che potrebbero anche riguardare la Fondazione Cavour che, tra le altre cose, gestisce il parco Cavour. Abbiamo chiesto agli amministratori santenesi di attivarsi con iniziative occupazionali concrete. Giudichiamo positiva l’iniziativa del consiglio comunale dell’istituzione di un primo fondo di solidarietà di 10mila euro, a sostegno dei lavoratori  rimasti senza reddito e con le entrate che si sono drasticamente ridotte. E’ altrettanto chiaro che a tutti gli enti locali chiediamo di progettare ulteriori interventi di sostegno al reddito e concreti piani di rilancio occupazionale».

Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Udc a palazzo Visconti Venosta, afferma: «Sindacati e Rsu ci hanno compiutamente aggiornato sulla situazione dell’Ages di Santena. Da parte nostra – come ormai facciamo da mesi – seguiamo con attenzione quanto sta capitando. I prossimi giorni saranno cruciali. A breve è attesa una decisione rispetto a quale delle due manifestazioni di interesse arrivate sulla scrivania del commissario straordinario vada privilegiata per arrivare alla cessione di un ramo d’azienda. Da parte nostra, come amministratori, abbiamo assicurato il massimo impegno per rendere più appetibile la cessione. Nei prossimi giorni ragioneremo sulle cose da fare affinché l’obiettivo della cessione di un ramo d’azienda possa essere conseguito»

Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra, afferma: «Abbiamo voluto incontrarci per fare il punto della situazione a ridosso delle decisioni che il commissario dovrà assumere nei prossimi giorni rispetto alle due manifestazioni di interesse arrivate. Un primo obiettivo della riunione era capire il reale stato delle cose relativo al sito produttivo cittadino. Sindacato e Rsu ci hanno informato della trattativa in corso e sulle caratteristiche di coloro che si sono fatti avanti. Naturalmente, noi speriamo che una delle offerte possa maturare fino alla cessione di un ramo d’azienda. Sappiamo bene che qualora una delle offerte vada a buon fine il lavoro sarà assicurato solo per cento delle attuali 380 persone. Purtroppo, considerate le attuali commesse non era realistico aspettarsi cose diverse».

«Abbiamo anche discusso – continua Ferragatta – sul piano industriale che i due soggetti interessati dovranno presentare.  Sindacato e Rsu nelle prossime ora potranno prendere visione del piano industriale e dare un giudizio compiuto. Durante l’incontro abbiamo anche affrontato un secondo aspetto:  quello relativo alle esigenze  di sostegno economico delle famiglie dei lavoratori residenti in città che resteranno fuori dall’accordo. Da parte di tutti è emersa l’esigenza di non abbandonare coloro che saranno espulsi dalla fabbrica. Sarà necessario avviare un tavolo interistituzionale per concordare gli interventi a sostegno di questi lavoratori e delle loro famiglie. Durante l’incontro abbiamo anche cominciato a ragionare  sulle iniziative da attuare per sostenere le 250 persone che resteranno fuori dalla trattativa Ages. Si tratta di un impegno da portare avanti con tutti i Comuni di residenza dei lavoratori e con la Provincia di Torino. Bisognerà trovare qualche formula di aiuto e sostengo dei lavoratori che si troveranno senza reddito o entreranno in mobilità. Si tratta di un obiettivo che potremo raggiungere solo mettendo insieme istituzioni e risorse del territorio. Dovremo riuscire a coinvolgere anche le aziende del territorio; in caso di progetti di sviluppo le imprese potrebbero prendere in considerazione – anche attraverso incentivi regionali e provinciali –  di attingere dal bacino di persone rimaste fuori dalla trattativa che riguarderà l’Ages».

Bruno Ferragatta prosegue: «Un’altra questione emersa è relativa  alle aree dell’attuale Ages che non verranno più utilizzate dalla nuova azienda. In base alle previsioni che abbiamo la nuova azienda  potrà occupare un terzo dell’attuale area, per cui bisognerà sicuramente fare un ragionamento sul tipo di utilizzo per la parte di area non più interessata da processi produttivi. E’ una riflessione che – a nostro avviso – dovrà essere fatta con una certa rapidità e, soprattutto, insieme alle istituzioni. Bisognerà arrivare a capire quale tipo di intervento si potrà consentire di avviare sulle aree che si libereranno. Dalla discussione è emerso che tutti  sono favorevoli a non cambiare la vocazione industriale.  Occorrerà cercare di riuscire a realizzare le condizioni affinché possano insediarsi unità produttive che abbiano contenuti tecnologici innovativi».

Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, racconta così la riunione: «E’ stato un incontro positivo, che ci ha fornito informazioni di prima mano. Gli eventi dei prossimi giorni saranno determinanti per il futuro di questo sito produttivo. Più che commentare la riunione ora attendiamo di sapere cosa decideranno il commissario e il Ministero. Ora siamo in attesa di notizie. A breve, il Ministero e il commissario straordinario dovranno decidere  quale delle due proposte è meritevole di attenzione e offre maggiori garanzie per assicurare un futuro lavorativo a un centinaio di lavoratori». «Sindacato e Rsu – conclude Domenico Galizio – hanno anche fatto presente che il risultato finale non è assicurato. Nei prossimi giorni si entrerà nel merito delle offerte di acquisto esaminando il piano industriale. Come ho già avuto modo di affermare in consiglio comunale, nella migliore delle ipotesi la soluzione riguarderà un terzo degli attuali dipendenti. Dunque, non siamo certo nelle condizioni di cantare vittoria».

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